Visualizzazione post con etichetta neo prog. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta neo prog. Mostra tutti i post

3/29/25

The Rome Pro(G)ject: in arrivo il capitolo VI

 Come annunciato nella pagina ufficiale Facebook di The Rome Pro(G)ject, sta per arrivare "the sixth and final chapter of TRP saga".

Il titolo:

             VI - We Wandered 1229 Years Far From Home Ad Gloriam Romae


Vincenzo Ricca con Steve Hackett



 Una piccola storia

  The Rome Pro(G)ject iniziò così.



Era il 2012. E sì, la voce narrante è quella di Francesco Di Giacomo. E la lista di nomi che leggerete qui sotto è autentica: l'Who's Who del progressive rock!
Il tastierista e compositore Vincenzo Ricca (Cosenza, 1962), riuscì a convocare, per il suo primo album (sottotitolo: "A Musical Walk Through the History and the Places, the Greatness and the Beauty of the Eternal City"):

  - Steve Hackett: electric guitar (6,10)
  - David Cross: electric & acoustic violins (3)
  - David Jackson: saxophone, flute & whistle ( 8 )
  - Richard Sinclair: fretless bass (7)
  - John Hackett: flute (5)
  - Nick Magnus: keyboards & virtual guitar, drums & other (5)
  - Francesco Di Giacomo: narration & vocals (1,2)

Suonarono inoltre nell'album:

  - Paolo Ricca: electric guitar (2)
  - Mauro Montobbio: electric & acoustic guitars (4,9), keyboards (4)
  - Giorgio Clementelli: acoustic guitar (7)
  - Elisa Montaldo: grand piano (4)
  - Jerry Cutillo: flute (7)
  - Franck Carducci: electric bass (2,3,8), 12-string guitar (3)
  - Fabio Gremo: electric bass (4)
  - Danilo Chiarella: bass (6), fretless bass (9)
  - Luca Grosso: drums (2,3,7,8)
  - Paolo Tixi: drums (4)
  - Maurizio Mirabelli: drums (6,9,10)

***


"Augustus (Primus Inter Pares)", brano da Of Fate and Glory, 2016



The Rome Pro(G)ject è un'impresa espansa negli anni. Of Fate and Glory arriva un buon quadriennio dopo il debutto e qui il sogno di Vincenzo Ricca si concretizza ulteriormente. Come nel primo album, sono coinvolti di nuovo Steve Hackett e David Jackson. Ma il musicista cosentino ha arruolato, nella straordinaria ciurma, anche Billy Sherwood. E i nomi di questi quattro musicisti (Ricca, Hackett, Jackson e Sherwood) sono stampati sulla copertina dell'album. 

Per non voler sminuire tutte le persone coinvolte nella registrazione, ecco la line-up completa di Of Fate and Glory:

  - Vincenzo Ricca: keyboards, bass (7,9), drum programming (9), composer, arranger, producer
  - Steve Hackett: electric (1,6,11) & classical (6,11) guitars
  - Billy Sherwood: guitar (2,10), bass & drums (2,3,6,10), saxophones (6)
  - David Jackson: saxophones, flute & whistle (5,7,8)

         With:
   - Joanna Lehmann-Hackett: vocals (1)
   - Franck Carducci: acoustic guitar & bass (4)
   - Giorgio Clementelli: acoustic guitar (7)
   - Mauro Montobbio: guitar synth (7), classical guitar (11)
   - Paolo Ricca: electric guitar (9)
   - Riccardo Romano: piano (1), harp (4,5), mixing
   - Lorenzo Feliciati: bass (1,5,8)
   - Daniele Pomo: drums (1,5,8)
   - Luca Grosso: drums (4,7)


***


Dal terzo capitolo della saga, o epopea che dir si voglia:

"Aere Perennius IV".

Nel 2017 viene calato, nell'ottica di The Rome Pro(G)ject, un asso pesante: 
Exegi Momentum Aere Perennius. Come tutti gli altri album della serie, anche questo è da 4 stelle su 5. Con la voce di Francesco Di Giacomo nei panni di Titus Livius...



  - Vincenzo Ricca: keyboards, composer, arranger, producer
  - Steve Hackett: electric & classical guitars
  - Nick Magnus: piano
  - David Jackson: saxophone & flute
  - John Hackett: flute
  - David Cross: electric violin

           With:
    - Franck Carducci: 12-string guitar & bass
    - Paolo Ricca: electric guitar
    - Roberto Vitelli: bass, Moog Taurus pedals
    - Daniele Pomo: drums
    - Francesco Di Giacomo as Titus Livius

***


Beaten Paths Different Ways
(2020)

(con brani precedentemente non inseriti negli altri album e tracce ri-arrangiate).

New entry di eccezione: Bernardo Lanzetti.

  - Vincenzo Ricca: keyboards, vocals, bass
  - Steve Hackett: electric guitars
  - Nick Magnus: piano, keyboards
  - David Jackson: saxophone & flute
  - John Hackett: flute
  - David Cross: electric violin
  - Bernardo Lanzetti: vocals
  - Richard Sinclair: vocals, fretless bass
  - Billy Sherwood: bass, drums

          With:
   - Franck Carducci: 12-string guitar & bass
   - Paolo Ricca: electric guitar
   - Roberto Vitelli: bass, Moog Taurus pedals
   - Daniele Pomo: drums
   - Jerry Cutillo: flute
   - Giorgio Clemetelli: acoustic guitar
   - Mauro Montobbio: electric & classic guitars
   - Luca Grosso: drums
   - Lorenzo Feliciati: bass
   - Riccardo Romano: piano
   - Danilo Chiarella: bass
   - Maurizio Mirabelli: drums

         Special guests:
  - Joanna "Jo" Lehmann Hackett: vocals
  - Francesco Di Giacomo: vocals


***


The Rome Pro(G)ject - Compendium of a Lifetime (V)
(2022)

È una specie di antologia in cui troviamo anche Tony Levin in squadra. Una squadra che è un po' la crème de la crème del prog / neoprog internazionale: 
Steve Hackett e suo fratello John, Tony Levin come detto, Bernardo Lanzetti che ha cantato per (e nei) PFM, Acqua Fragile, Mangala Vallis..., Nick Magnus alle tastiere,  Dave Jackson (VDGG) al sax... insieme a rappresentanti più giovani del genere: il bassista Roberto Vitelli (Ellesmere, Tapobran, Areknames, The Samurai of Prog), Frank Carducci alla chitarra e al basso, Daniele Pomo che è il batterista di Ranestrane, Tony Patterson che è il cantante - tra gli altri - di Re-Genesis...!


***

    LINKs

             "The Rome Pro(G)ject" (articolo del 2021)

               L'homepage di Vincenzo Ricca


                  The Rome Pro(G)ject su Prog Archives



3/01/25

Nuovo album dei Motorpsycho

 No, i Motorpsycho non sono morti!

                 Motorpsycho (NOR) - Motorpsycho

                                              (2025)


Ottimo #rock norvegese con aspetti psichedelici e persino grunge, compresi lunghi passaggi di rock progressivo che sembrano nati da infinite, gioiose jam session.


Incredibile! fino a poco tempo fa, a chi gli chiedeva se ci sarebbe mai più stato un album dei Motorpsycho, Bent Sæther rispondeva: "E chi lo sa?"

E poi il combo norvegese se ne spunta con questo lunghissimo doppio disco (81 minuti!) pieno di rock trascinante, jam session progressive, psichedelia straordinaria...

11 brani, tra i quali uno di 21 minuti e passa.

La prolificissima - e ormai vetusta - band (fondata a Trondheim nel 1989) ha dovuto produrre 31 album in studio prima di intitolarne uno, finalmente, Motorpsycho!


           Line-up

  - Bent Sæther: lead & backing vocals, acoustic & electric guitars, bass, Mellotron, synthesizer, piano, organ, Omnichord, percussion

  - Hans Magnus Ryan: lead & backing vocals, electric lead, rhythm & slide guitars, Mellotron, synthesizer, piano

           Con :

  - Ingvald Vassbø: drums (1,6,8-11)

  - Mari Persen: strings (2)

  - Reine Fiske: electric guitar (3,4)

  - Olaf Olsen: drums (3,4)

  - Thea Grant: vocals (8 )

-------- >      L'album su Spotify      <  -------

                                                                  Buon #rock a voi tutti!


    


12/17/24

Emerald City Council (U.S.A.)

 --- > Responsabile di uno dei migliori album progressive del 2024: il gruppo stelle-e-strisce Emerald City Council!

Si sono formati in Arkansas nel 2021 e da allora hanno prodotto solo cose progressivamente eccellenti… anche se non ripudiano un certo 'quid' di sonorità "glam". Gli Emerald City Council sono stati fondati dal sassofonista e tastierista (e produttore) Brent Bristow



Motion Carries

(2024)


  - Jake Livgren: lead and backing vocals, keyboard

  - Noah Hungate: drums

  - Jeremy Nichols: bass

  - Seth Hankerson: guitar

  - Brent Bristow: saxophones, keyboards, recorder, guitar, vocals


        Guest performances:

  - Brandon Goff: lead guitar on tracks 1 and 4

  - Paul Bielatowicz: guitar solos on track 3

  - Jeffrey Combs: narration on track 1 and acoustic guitar on track 7 

  - Steve Rankin: acoustic guitar, guitar solo, and mandolin on track 7

  - Mike Thompson: guitar solo on track 8   


        Additional musicians:

  - Phillip Moore: acoustic guitar on track 2

  - Heather Bristow: additional vocals on tracks 2 and 4

  - Douglas Case: additional guitar and backing vocals on track 3

  - Calvin Barnes: acoustic guitar on tracks 6 and 9


A parte il nome straordinario della band ("Il Consiglio della Città di Smeraldo": evidente richiamo ai libri di Oz scritti da L. Frank Baum; ma c'è pure una serie TV dal titolo Emerald City), una delle cose che più ci piace degli ECC è il cantante, Jake Livgren, che ha una voce gradevole (pulita; "da bravo ragazzo", per intenderci) e che ci fa ben capire ogni singola sillaba dei testi dell'album.  

 Livgren, Jake

... e Bristow

Bristow ha messo insieme uno straordinario ensemble. Lui stesso, del resto, sa esattamente ciò che fa, giacché è professore di Musica all'Arkansas State University-Beebe. Lì in realtà si deve dedicare maggiormente al jazz, in quanto sassofonista (e gli influssi jazz non rimangono celati in Motion Carries); volendo allargare maggiormente le ali e volare in un cielo più vasto, e dunque applicare la sua versatilità alle proprie creazioni, ha deciso di avventurarsi nel progressive rock. Detto, fatto: eccolo in questo "esordio con il botto" con i suoi Emerald City Council. 

La suite obbligatoria è "Platforms of Illusion", di oltre 20 minuti. E a proposito degli altri brani dell'album: alcuni sono decisamente da catalogarsi "soft rock", pur mantenendo sempre quella particolarità artistica del prog. È il caso di "Mortal Game", cui non manca il coretto armonico-melodico "che piacicchia". Altre tracce, come "Noise Talking", presentano parti hard rock e sbirciano un po' di più all'AOR. Il grado qualitativo è sempre alto comunque e, ogni volta che Brent Bristow interviene con un fraseggio al sintetizzatore, sappiamo in che universo ci troviamo.


Per capire chi sono gli altri che suonano in Motion Carries:

c'è il cantante, il suddetto Jake dunque, che è il nipote del fondatore dei Kansas Kerry Livgren e che alcuni conoscono per la sua militanza nei Proto-Kaw; il batterista Noah Hungate è il figlio dell'ex bassista dei Toto David Hungate e ha suonato con The Band Perry (un "trio delle meraviglie" di genere country che in America ha spopolato negli Anni Duemila, prima di sciogliersi). Bravi anche Jeremy Nichols al basso e Seth Hankerson alla chitarra solista. 

 Seth

Inoltre uno degli "esterni", Brandon Goff, che qui contribuisce preziosamente altresì al tessuto chitarristico, è Professore Associato di Industria Musicale alla Francis Marion University della Carolina del Sud. 

Almeno due ospiti supplementari hanno fornito, con i loro assoli di chitarra, altrettante ciliegine sulla torta ai brani rispettivi in cui suonano: Paul Bielatowicz (Carl Palmer, Neal Morse) in "Noisy Talking" e Mike Thompson (The Sons of Kirk), in "No Thanks To You".



Links:

Gli Emerald City Council su Facebook

... su Prog Archives

... su Bandcamp...
...

10/22/24

Il nuovo album dei Quanah Parker parla di catarsi e rinascita

 Nel Castello delle Fate 
Un labirinto di delizie dove lasciarsi soggiogare



Ispirazione e profondità caratterizzano gli album dei Quanah Parker. Anche questo loro ultimo Nel Castello delle Fate ha potenzialità di successo grazie a musica non ostica ma accessibile, raffinata, ben suonata.

L’idea del concept e le sue musiche sono di Riccardo Scivales, i testi di Meghi Moschino. Arrangiamenti: Quanah Parker.
Scivales Music SM007. Distribuzione internazionale: MaRaCash Records.

L'opera racconta con una sorta di allegoria un percorso catartico, in un teatro ristretto ma con linguaggio planetario. Scivales e i Quanah Parker usano gli stilemi del progressive rock, però con un'apertura crossover necessaria dati i tempi. Se è caduto il Muro di Berlino, non c’è da meravigliarsi che cadano anche gli steccati tra scene e generi musicali...


Protagonista del concept è un uomo che si è smarrito e giunge a un misterioso castello che è abitato da avvenenti Dame Fatate. Dapprima spaventate per la nuova presenza, esse fuggono e si disperdono su per lo scalone del castello, per poi invitare l'uomo ognuna nella propria stanza e sedurlo con la loro Bellezza e le loro Arti Magiche.

«Vagando ferita per strade sconosciute, l’Anima si imbatté magicamente in un Castello Fatato. Luci, voci e suoni magnetici lo abitavano. Era giunto il momento di varcare quella soglia... “Entra, e i tuoi mali guarirò... In ogni stanza c'è la speranza, segui l'istinto che è in te: troverai braccia che ti cullano e ti poseranno in alto, dove la leggerezza ti permetterà di spiccare il volo. E poi, con il Magico Carillon, dipingerai la tela dei tuoi sogni. Le Fate ti aspettano.”» 
 


Foto di Francesca Barriviera. Tante altre le troverete nel booklet del CD.


Ascoltiamo l'opera passo dopo passo.
Dopo l'ingresso, veniamo introdotti in un'atmosfera intrigante. Ben presto ci rendiamo conto che non siamo in ambito ostile. Il contesto ci incuriosisce. Vediamo una mano che si tende attraverso il velo: non è minacciosa ma vuole accompagnarci a un luogo, a un punto d'arrivo riservato a noi.
Procediamo tra buon rock "teso" (sostenuto ma non hard) e arie magiche. L'incanto della voce, delle voci, con i loro echi e richiami del passato parlano e cantano di occulto, ma è magia bianca, nulla di cui temere. Levitiamo tra  carillon e gocce di cristallo, inebriandoci alla bellezza dell'ignoto.
Tutto ciò non è fine a se stesso e ha un significato doppio. Il CD ci racconta di un'avventura che ha a che fare con la Guarigione, nel vero senso della parola: Riccardo Scivales, colpito dal Covid, ha dovuto a lungo lottare contro le conseguenze della malattia. E cosa ti può guarire? La Musica; soprattutto se il dono ti viene recato dalle mani di una Donna.


La line-up della band vede, accanto a Scivales, a Pirrotta, a Ongaro e a Simeoni, la splendida vocalist Meghi Moschino. E come ospite speciale c’è anche una figlia di Riccardo, Martina.



  - Riccardo Scivales: tastiere
  - Meghi Moschino: voce, assorted percussion
  - Giovanni Pirrotta: chitarre
  - Alessandro Simeoni: basso elettrico
  - Paolo Ongaro: batteria

        Special Guest 
  - Martina Scivales: voci aggiuntive e improvvisazione al piano in "Giochi di Fate al Piano"


                        Disponibile su    Ma.Ra.Cash Store



Meghi Moschino (che è anche insegnante di canto): oltre ad essere la cantante dei Quanah Parker, forma, insieme a Riccardo Scivales, il duo Magico Carillon.


Al termine dell'avventura il protagonista si sente un  uomo nuovo; esce dal Castello e si ritrova bambino a camminare tra l’erba alta di un meraviglioso prato luminoso, dove sua madre lo attende e lo prende per mano.

   

Il CD è uscito per le edizioni Scivales Music (numero di catalogo SM007). Si può ordinare sia scrivendo a riccardo.scivales@gmail.com (15 euro + spese spedizione e tasse) che al suo distributore mondiale Ma.Ra.Cash Records



La nostra prima reazione:

"Sono senza parole. Pensando al tema, mi dicevo (a priori) che forse oggi il 'pubblico' (d'accordo, è un concetto astratto, in fondo) ha bisogno di altro, testi realistici ecc. Ma già fin dalle prime battute sono stato avviluppato dalle atmosfere. Peraltro, con questi suoni maturi, avanzati, e con questa voce solista ammaliante, non c'è da poter rimanere indifferenti. Grandissimo prog rock, rock sinfonico di livello elevato."


   

Da notare che i brani sono stati composti nella maggior parte  già nel 2021 e sono stati suonati con successo in vari concerti dei Quanah (e del Magico Carillon di Meghi e Riccardo). 
L'annuncio per un nuovo album era stato dato già un paio di anni faPoi la pandemia con i suoi lockdown - insieme ad altri fattori - hanno rallentato la realizzazione su disco. 
E finalmente... Rinascita e gioia!


***


LINK



Contatti: Riccardo Scivales         
  • Cell.: 338-3178693              
  • Email: riccardo.scivales@gmail.com








1/20/24

La Maschera Di Cera

 Similmente a Il Segno Del Comando (1, 2), anche La Maschera Di Cera prende il nome da motivi e storie horror. Genovesi e guidati da Fabio Zuffanti (Finisterre, tra le altre formazioni), sono responsabili di un bel progressive rock sinfonico (symphonic prog) tipo Museo Rosenbach e Balletto di Bronzo, includendo tutti gli ingredienti del caso: oltre alle tastiere, ci sono bassi distorti, passaggi di chitarra acustica, un flauto ispirato (e altri fiati) con, alla voce, un personaggio eccezionale: Alessandro Corvaglia.



Il debutto La Maschera Di Cera del 2002 è un "classico Anni 70" proiettato, come grazie a una macchina del tempo, ai nostri giorni, destinato a finire nella camerette di ragazzi totalmente alieni al prog rock... Oltre che dentro gli impianti di ascolto dei vecchi nostalgici, ovviamente. 

Grande album!

A Genova i bassisti dettano legge, evidentemente. Mentre Diego Banchero è il "capitano" de Il Segno Del Comando, qua vediamo Fabio Zuffanti sulla tolda del vascello.

Line up del primo album:

- Alessandro Corvaglia:/ lead & backing vocals

- Agostino Macor: Mellotron, piano, prepared piano, organ, Moog, harpsichord, VCS 3 synth

- Andrea Monetti: flute

- Fabio Zuffanti: bass, acoustic guitar, vocals (6,7)

- Marco Cavani: drums, timpani, percussion


Con

- Nadia Girardi: vocals (3)

 



Il Grande Labirinto dell'anno successivo vede la stessa formazione-base, con la partecipazione stavolta di Nick Le Rose alla lead guitar. Antonella Trovato suona l'oboe ed è responsabile degli arrangiamenti.

Di nuovo, produzione eccellente per un suono spesso dark che si sposa alle composizioni intense.

  "Live in Belgium"



Passano tre anni ed esce LuxAde, stavolta con Maurizio Di Tollo alla batteria e percussioni, al posto di Cavani. Tecnicamente e materialmente, la ricchezza di strumenti e attrezzi musicali è paurosa:


- Alessandro Corvaglia: lead & backing vocals, vocals effects, 12-string acoustic guitar, tambourine

- Agostino Macor: Hammond & Crumar organs, Mellotron, grand piano, treated piano, Fender Rhodes w/ Davoli, synths, theremin, electric harpsichord, VCS3, RMI, spinet, celesta, clavinet, "Corvaglizer"

- Andrea Monetti: transverse flute, recorder, acoustic & electric saxophones, effects

- Fabio Zuffanti: bass, bass pedals, frequency generator

- Maurizio Di Tollo: drums & percussion, bells, timpani


Risultato: con LuxAde (un viaggio quasi dantesco), il quintetto genovese produce un vero capolavoro.




Petali Di Fuoco del 2009 eguaglia per grandezza l'album precedente e, per molti, questo è addirittura l'output migliore del quintetto ligure, almeno fino a tale punto.




Nel 2013, dunque dopo uno spazio temporale abbastanza vasto per prepararsi a qualcosa di veramente e definitivamente sensazionale, esce Le Porte Del Domani, doppiato dal suo analogo in inglese The Gates Of Tomorrow




Progetto ambiziosissimo e per molti forse un po' troppo ambizioso, dato che si propone di rappresentare la continuazione di Felona e Sorona, il capolavoro de Le Orme del 1973. Fatto sta che, sia in relazione con la celebrità in questione (il richiamo è evidente pure grazie alla copertina), sia in qualità di opera autonoma, anche il nuovo prodotto di Zuffanti & Co. è assai valido. Tra l'altro, per coloro che preferiscono il cantato in inglese anziché in italiano, The Gates Of Tomorrow è come una liberazione... oltre che una rivelazione: Alessandro Corvaglia è un interprete eccellente di canzoni in inglese. Lo aveva già dimostrato in passato, least but not last con "Rime of the Ancient Mariner" di Hostsonaten. Le Porte Del Domani con l'aggiunta di The Gates Of Tomorrow: una delle migliori uscite discografiche del 2013.


- Alessandro Corvaglia: lead vocals, acoustic, 12-string & electric guitars

- Agostino Macor: grand piano, Fender Rhodes, Hammond & Crumar organs, Mellotron, Birotron, Chamberlin, Mini-Moog, synthesizers, "Corvaglizer", mandolin, bells

- Andrea Monetti: flute

- Fabio Zuffanti: bass, bells

- Maurizio Di Tollo: drums, spring drums, chimes, shaker, timpani, zen bells, tambourine, congas, snare drum, Mellotron (1), backing vocals


Con

- Martin Grice: flute (1,2,8), sax (4)

- Laura Marsano: electric lead guitar (4,6)

 




2020: esce S.E.I., album da... sei stelle, anziché cinque! "S.E.I." sta per "Separazione", "Egolatria", "Inganno" e sembra un resoconto amaro, disilluso, con qualcuno o qualcosa; forse con l'intero meccanismo che detta le regole del mondo discografico (o del mondo tout court?). Da notare ad ogni modo che "sei" potrebbe stare altresì per "album numero 6".
Certo è che sono trascorsi sette anni dall'ultima fatica de La Maschera Di Cera e vediamo adesso una formazione essenzialmente a tre:


- Alessandro Corvaglia: vocals, guitars

- Agostino Macor: keyboards

- Fabio Zuffanti: bass


... con l'aggiunta tuttavia di due elementi ("guests") di fama. Soprattutto il primo, il cui nome è legato ai Delirium e che era già stato presente (fruttuosamente) nel progetto precedente.

- Martin Grice: saxophone, flute

- Paolo Tixi: drums


Grice lo conoscono tutti. Ma notevole anche il curriculum di Paolo Tixi. Tixi, oltre all'attività di musicista, è docente di batteria. Ha suonato con Il Tempio Delle Clessidre, Isproject, Zuffanti and ZBand, Hostsonaten, La Dottrina Degli Opposti... and many more!





Nel 2023, La Maschera Di Cera ha espletato un tour chiamato "20+1", per celebrare il ventennale (più uno) di attività. Tournée che li ha portati in Belgio, Canada, Francia, UK... facendosi conoscere all'estero anche dai meno esperti; oltre che in Italia, ove parecchi appassionati del progressive rock si sono approcciati alla band per la prima volta, piacevolmente sorpresi.




Per quest'anno 2024, i membri de La Maschera Di Cera promettono belle novità.

*

La Maschera Di Cera su Facebook

... su Prog Archives (in inglese)

*

10/26/23

Arriva, dopo sei anni, il nuovo album di Marco Machera: 'Dormiveglia'

Mutamenti di frequenza su un sottile filo melodico



Apprendiamo che il 16.11.2023 gli Stick Men saranno in Italia.

L'occasione è un concerto di presentazione dell'album Dormiveglia, di Machera (registrato al Trevirés Home Studio a Brussels, Belgio, tra il 2019 e il 2022 e con registrazioni aggiuntive fatte in Italia, Messico, Inghilterra, U.S.A.). 

Il luogo del concerto: l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Per chi non lo sapesse, gli Stick Men sono Tony Levin, Pat Mastelotto e Markus Reuter.

 Marco Machera e Tony Levin

Marco Machera ha sempre saputo convogliare ospiti importanti verso i suoi progetti. Giorno 23 ottobre è già uscito il singolo d'anteprima, "Building Homes" che, guarda caso, vede tra i musicisti Levin e Mastelotto. Un altro collaboratore di spicco nell'album è Steve Jansen (ex Japan).

 Dormiveglia, che contiene 9 songs (la più lunga dura appena sotto i 6 minuti), uscirà il 3 novembre per l'etichetta Baracca & Burattini, distribuita da G.T. Music. Noi abbiamo già dato un ascolto; un ascolto triplo, accurato e approfondito.  


"Il video di "Building Homes" è stato realizzato tramite intelligenza artificiale “guidata” da Marco Machera e dall’artista Alessandra Condello, che indaga costantemente il rapporto dialogico tra arte tradizionale e IA.

Videoediting del brano elaborato da OndemediE per il canale YouTube di Micio Poldo Edizioni Musicali.


Prima considerazione: Machera ha una voce dolce e malinconica simile a quella del cantautore Maximilian Hecker ("The Days Are Long and Filled With Pain") ed è di casa in un minimalismo dalle atmosfere sì rarefatte ma tendenti a evolversi in sperimentalismo colto. 

Alcuni brani sono iterativi, con certo accompagnamento in loop; ma l'aggettivo "iterativo" non è per forza sinonimo di "piatto", "noioso". I patterns che si ripetono sono, anzi, la tavolozza su cui seminare pennellate suggestive.

 Con Pat Mastelotto


"Dearest Fools", il pezzo che apre l'album, è quello che io personalmente avrei scelto per fare la promotion di Dormiveglia. Che poi può sembrare bizzarro il nome in italiano per un album di canzoni in lingua inglese. Tra l'altro, la traccia n. 5, intitolata "Dormiveglia", è anch'essa cantata in inglese. Beh, non è difficile intravedere qui un'operazione voluta: l'artista desidera sdoganare un vocabolo del nostro idioma - dal suono magico o comunque misterioso -, a mo' di shibboleth, nelle coscienze anglosassoni!

 "Dearest Fools" è contraddistinta da una sorta di fragilità, un senso di intimità dalle sfumature arcane (e con la tempesta sempre dietro l'angolo): caratteristica, questa, di gran parte della musica di Machera. L'opener viene arricchito da un bel rumore "random" / d'effetto, nonché da un ancora più bello - e pressoché cameristico - clarinetto. 


"Dearest Fools"

Piano: Paolo Iannattone

Clarinetto: Beth Fleenor

Basso, voce, sintetizzatori, percussioni: Marco Machera

Batteria, percussioni: Pat Mastelotto



“Non faccio musica, la faccio accadere.”
(Marco Machera)





Si continua sulla stessa falsariga in "Lost + Found", stavolta con il sax al posto del clarinetto a fare sia da contraltare sia da compagno al cantato. Traccia molto bella e "weird". 


"Lost + Found"

Batteria: Pat Mastelotto

Sassofono: Frank Ultra

Basso, voce, piano elettrico, percussioni, campionamenti: Marco Machera

Post-produzione: Bill Munyon


"Building Homes", terzo titolo, è tra Peter Gabriel e i Sigur Ros. Io trovo questo brano più petergabrieliano, comunque. Si tratta del single che si è voluto scegliere, probabilmente anche data la caratura di Levin e Mastelotto. (Quest'ultimo, Pat, suona ad ogni modo in quasi tutti gli altri brani.)


"Building Homes"

Batteria: Alessandro Inolti

Taos drums, percussioni: Pat Mastelotto

Basso: Tony Levin

Voce, tastiera: Marco Machera

Armonium, sintetizzatori: Eugene

Cori: Aria Falco






Si passa a "Within the Words", che fa un passo in avanti in fatto di ritmo. Mirabili le chitarre e anche i cori.


"Within the Words"

Batteria: Pat Mastelotto, Alessandro Inolti

Chitarra: Julia Zenteno, Jorge Chacón

Basso, voce, tastiera, campionamenti, percussioni: Marco Machera

Cori: Vittoria Mariani

Post-produzione: Bill Munyon

 Con Susanna Buffa
 A Bruxelles
 In Texas




"Dormiveglia" ci sorprende, come detto, con il testo in inglese e ci rimanda alla copertina, dove la modella Alexia Frangos presta il suo volto precisamente all'idea di un sonno pronto a trasformarsi in veglia e viceversa.


"Dormiveglia"

Batteria: Alessandro Inolti

Arrangiamento archi: Francesco Zampi

Piano Rhodes, cassetti: Eugene

Basso, voce, programmazioni: Marco Machera


"Trains (They Might Have Been There)", dedicato alla memoria del musicista Andrea Gastaldello, e "The Empty Mind", avvicinano più che mai Machera a Maximilian Hecker; e un po' anche ai Travis e ai Dakota Suite. "The Empty Mind", in particolare, trasporta l'ascoltatore ad altezze quasi tibetane. A noi è piaciuta tanto.


"Trains (They Might Have Been There)"

Sintetizzatori, campionamenti, voce, basso: Marco Machera

Bass VI: Julie Slick

Batteria: Alessandro Inolti

Cori: Susanna Buffa



"The Empty Mind"

Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto

Arrangiamento archi, post-produzione: Francesco Zampi

Voce, tastiera, basso, campionamenti, loop: Marco Machera

Piano: Darío Acuña

Tromba: John Porno

Post-produzione: Bill Munyon



"The Nest" è un'amabile falsa nenia (un po' come "Trains") con un ispirato coro di sirene. Si spazia, senza tuttavia tradire l'intento minimalista.


"The Nest"

Elettronica, programmazioni: Steve Jansen

Basso, voce, tastiera, campionamenti: Marco Machera

Sintetizzatori: Eugene

Cori: Susanna Buffa



"Did You Get What You Wanted?" chiude l'opera degnamente, con effetti di nastro all'incontrario e risucchi sonori interessanti, il tutto impreziosito da un'ottima coda che lascia aperta ogni questione e non scade in una risoluzione banale. 


"Did You Get What You Wanted?"

Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto

Voce, tastiera, basso, campionamenti: Marco Machera

Post-produzione: Bill Munyon




MARCO MACHERA - Biografia


Autore e musicista, attivo sia in studio che dal vivo (tra le varie collaborazioni, quelle con il compositore italiano TehoTeardo, il chitarrista Paul Gilbert, la cantante Chrysta Bell, con Steven Wilson). Ha frequentato per due anni consecutivi il workshop “Three of a Perfect Pair” negli Stati Uniti, sotto la guida dei musicisti (membri dei King Crimson, e non solo) Adrian Belew, Tony Levin e Pat Mastelotto. Ha aperto i concerti di vari artisti internazionali, tra cui Marillion, Stick Men, O.R.k., Adrian Belew.

Nel 2012 esce il suo primo album solista, One Time, Somewhere. L’album viene accolto favorevolmente da pubblico e critica. Steve Hackett, storico chitarrista dei Genesis, lo definisce un lavoro «veramente bello e ben realizzato». In quello stesso anno comincia una fruttuosa collaborazione con la bassista americana Julie Slick, con la quale fonderà la band EchoTest. Con questo progetto realizza diversi album ed effettua concerti in Europa e negli U.S.A.

 Con Julie Slick (EchoTest)

 

Dopo un secondo disco (Dime Novels, 2014), nel settembre del 2017 esce Small Music From Broken Windows, concept ispirato al racconto "L’estraneo", di H.P. Lovecraft. Secondo Classic Rock, l'album è tra le dieci migliori uscite italiane del 2017.

                     E ora - nel 2023 - è la volta di Dormiveglia. 

(Acquistalo sullo shop di G.T. Music!)




e: