"PRR" sta per Pure Reason Revolution e il loro album più recente è stato pubblicato da InsideOut
Che musica fanno? Presto spiegato: "progressive alternative"! (Se cercate un hashtag: provate con #progalt.)
Il "progressive alternative" è un sottogenere di rock alternativo che enfatizza strutture complesse e tempi "non convenzionali". È musica sperimentale che incorpora elementi del jazz, della musica classica e dell'elettronica.
I Pure Reason Revolution sono al loro 6° album (uscito a settembre 2024).
Coming Up to Consciousness è un "concept" che si incentra su tradimento, inganno, paura, dolore, mortalità e sulla questione della sanità mentale.
Il gruppo si formò nel 2003 alla University of Westminster. Storiche formazioni ammirate dai membri dei Pure Reason Revolution: Pink Floyd, Porcupine Tree, Nirvana, Justice, Kraftwerk, Fleetwood Mac.
I due fratelli Courtney (Jon e Andrew) avevano formato a Reading il gruppo The Sunset Sound. Con loro era la cantante, polistrumentista e compositrice Chloë Alper. Poi, diversi cambi di nome (The Wow, Pendulum Dawn...) e la decisione finale di battezzarsi Pure Reason Revolution (PRR).
La Alper è rimasta, almeno fino a prima di questo album; chi se ne è andato è Andrew, uno dei due Courtney. Per Coming Up to Consciousnessè stata ingaggiata, alla voce,Annicke Shireen.
Musicisti dell'album (nel dettaglio):
Da citare per primo è Jon Courtney, che vive a Berlino e che, insieme all"'americano" Greg Jong, ha scritto diverse canzoni di questa e di opere precedenti dei PRR. (Greg Jong in realtà è, anche lui, originario delle verdi sponde dell'Inghilterra, ma residente ormai nel Pacific Northwest.) Un loro hit in passato è stato "The Bright Ambassadors of Morning" (durante il loro terzo anno di studio). Nell'album attuale troviamo inoltre Guy Pratt, musicista di session (il suo strumento è il basso) che ha lavorato tra gli altri con i Pink Floyd. Alla batteria: Ravi Kesavaram (componente di My Vitriol), che era già andato in tour con i PRR nel 2022.
Altri collaboratori: Lewin Krumpschmid (Rhodes & piano), Bruce Soord (guitars: sì, il famoso il fondatore e frontman del gruppo musicale rock progressivo The Pineapple Thief!), Jon Sykes (bass).
Attualmente la line up fissa comprende solamente:
Jon Courtney – vocals, guitars, keyboards
Greg Jong – vocals, guitars (2003–2005, 2021-current)
ma è sempre fluttuante. Vecchi componenti dei Pure Reason Revolution:
Chloë Alper – vocals, bass guitars, keyboard
Jamie Willcox – vocals, guitars (2005–2011)
Paul Glover – drums (2006–2011)
Jim Dobson – keyboards, bass guitar, violin, guitars, vocals (2003–2006)
Andrew Courtney – drums (2003–2006)
Chloë Alper(1)
Chloë Alper (2); tornerà mai nei PRR?
"The Bright Ambassadors of Morning" (da The Dark Third, 2006)
Le quattro foto sottostanti ritraggono l'olandese Annicke Shireen
Discografia dei Pure Reason Revolution (studio albums)
Domenica 30 Giugno 2024 è in uscita “Creatures of the night, Part.1” nuovo single di Massimo Pieretti, polistrumentista e compositore romano.
Sarà il terzo brano tratto dall'album in divenire The Next Dream, mini opera rock ambientata nel mondo dei sogni, delle creature che abitano in quella realtà alia, con collegamenti immaginari alla società attuale.
Come abbiamo già appurato (vedi album The New Beginning), la musica del Maestro Pieretti + band è un tappeto sonoro ricco di humus. Pieretti prende le mosse dal rock progressivo, ma c'è molta sperimentazione nei suoi brani, con un grande lavoro sugli arrangiamenti. Ognuna delle tracce, alla nascita, rappresenta un prodotto cantautorale (con caratteristiche R&B / soul rock), che si arricchisce dell'apporto di varie idee musicali.
Anche nel caso del nuovo full-lenght, numerosi gli ospiti, alcuni di livello internazionale.
Il nuovo single sarà accompagnato da un videoclip realizzato da Roberto Luciani in collaborazione con Germana Noage. Ambientazione spettacolare: il Museo Wunderkammer e le vecchie rovine romane di Villa Magna.
Collaboratori:
Germana Noage e Claudio Milano alle voci, Simone Cozzetto alle chitarre e Mattias Olsson alla batteria.
Crediti
– Germana Noage: Lead vocals – Claudio Milano: Background vocals
– Simone Cozzetto: El. guitars – Riccardo Ballerini: Grand piano – Roberto Falcinelli: Soprano sax – Lisa Green: Violin – Gianni Pieri: Cello – Gabriele Pala: Chapman stick – Gianluca Del Torto: El. bass – Mirko Rovina: Percussions – Mattias Olsson: Drums and percussions – Massimo Pieretti: Vocals, el. piano & synths
Mix e mastering Francesco Mattei presso gli Underworld Studios
Angela Donatelli – dipinto originale (trattato digitalmente da M.P.)
Di "Creatures of the night, Part 2", c'è già il video
"I Dreamed Of Flying", di Massimo Pieretti.
Con Michael Trew, Amy Breathe & Mattias Olsson.
(Dall'album The Next Dream di prossima pubblicazione.)
Apprendiamo che il 16.11.2023 gli Stick Men saranno in Italia.
L'occasione è un concerto di presentazione dell'album Dormiveglia, di Machera (registrato al Trevirés Home Studio a Brussels, Belgio, tra il 2019 e il 2022 e con registrazioni aggiuntive fatte in Italia, Messico, Inghilterra, U.S.A.).
Il luogo del concerto: l’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Per chi non lo sapesse, gli Stick Men sono Tony Levin, Pat Mastelotto e Markus Reuter.
Marco Machera e Tony Levin
Marco Machera ha sempre saputo convogliare ospiti importanti verso i suoi progetti. Giorno 23 ottobre è già uscito il singolo d'anteprima, "Building Homes" che, guarda caso, vede tra i musicisti Levin e Mastelotto. Un altro collaboratore di spicco nell'album è Steve Jansen (ex Japan).
Dormiveglia, che contiene 9 songs (la più lunga dura appena sotto i 6 minuti), uscirà il 3 novembre per l'etichetta Baracca & Burattini, distribuita da G.T. Music. Noi abbiamo già dato un ascolto; un ascolto triplo, accurato e approfondito.
"Il video di "Building Homes" è stato realizzato tramite intelligenza artificiale “guidata” da Marco Machera e dall’artista Alessandra Condello, che indaga costantemente il rapporto dialogico
tra arte tradizionale e IA.
Videoediting del brano elaborato da OndemediE
per il canale YouTube di Micio Poldo Edizioni Musicali.
Prima considerazione: Machera ha una voce dolce e malinconica simile a quella del cantautore Maximilian Hecker ("The Days Are Long and Filled With Pain") ed è di casa in un minimalismo dalle atmosfere sì rarefatte ma tendenti a evolversi in sperimentalismo colto.
Alcuni brani sono iterativi, con certo accompagnamento in loop; ma l'aggettivo "iterativo" non è per forza sinonimo di "piatto", "noioso". I patterns che si ripetono sono, anzi, la tavolozza su cui seminare pennellate suggestive.
Con Pat Mastelotto
"Dearest Fools", il pezzo che apre l'album, è quello che io personalmente avrei scelto per fare la promotion di Dormiveglia. Che poi può sembrare bizzarro il nome in italiano per un album di canzoni in lingua inglese. Tra l'altro, la traccia n. 5, intitolata "Dormiveglia", è anch'essa cantata in inglese. Beh, non è difficile intravedere qui un'operazione voluta: l'artista desidera sdoganare un vocabolo del nostro idioma - dal suono magico o comunque misterioso -, a mo' di shibboleth, nelle coscienze anglosassoni!
"Dearest Fools" è contraddistinta da una sorta di fragilità, un senso di intimità dalle sfumature arcane (e con la tempesta sempre dietro l'angolo): caratteristica, questa, di gran parte della musica di Machera. L'opener viene arricchito da un bel rumore "random" / d'effetto, nonché da un ancora più bello - e pressoché cameristico - clarinetto.
"Dearest Fools"
Piano: Paolo Iannattone
Clarinetto: Beth Fleenor
Basso, voce, sintetizzatori, percussioni: Marco Machera
Batteria, percussioni: Pat Mastelotto
“Non faccio musica, la faccio accadere.” (Marco Machera)
Si continua sulla stessa falsariga in "Lost + Found", stavolta con il sax al posto del clarinetto a fare sia da contraltare sia da compagno al cantato. Traccia molto bella e "weird".
"Lost + Found"
Batteria: Pat Mastelotto
Sassofono: Frank Ultra
Basso, voce, piano elettrico, percussioni, campionamenti: Marco Machera
Post-produzione: Bill Munyon
"Building Homes", terzo titolo, è tra Peter Gabriel e i Sigur Ros. Io trovo questo brano più petergabrieliano, comunque. Si tratta del single che si è voluto scegliere, probabilmente anche data la caratura di Levin e Mastelotto. (Quest'ultimo, Pat, suona ad ogni modo in quasi tutti gli altri brani.)
Si passa a "Within the Words", che fa un passo in avanti in fatto di ritmo. Mirabili le chitarre e anche i cori.
"Within the Words"
Batteria: Pat Mastelotto, Alessandro Inolti
Chitarra: Julia Zenteno, Jorge Chacón
Basso, voce, tastiera, campionamenti, percussioni: Marco Machera
Cori: Vittoria Mariani
Post-produzione: Bill Munyon
Con Susanna Buffa
A Bruxelles
In Texas
"Dormiveglia" ci sorprende, come detto, con il testo in inglese e ci rimanda alla copertina, dove la modella Alexia Frangos presta il suo volto precisamente all'idea di un sonno pronto a trasformarsi in veglia e viceversa.
"Dormiveglia"
Batteria: Alessandro Inolti
Arrangiamento archi: Francesco Zampi
Piano Rhodes, cassetti: Eugene
Basso, voce, programmazioni: Marco Machera
"Trains (They Might Have Been There)", dedicato alla memoria del musicista Andrea Gastaldello, e "The Empty Mind", avvicinano più che mai Machera a Maximilian Hecker; e un po' anche ai Travis e ai Dakota Suite. "The Empty Mind", in particolare, trasporta l'ascoltatore ad altezze quasi tibetane. A noi è piaciuta tanto.
"Trains (They Might Have Been There)"
Sintetizzatori, campionamenti, voce, basso: Marco Machera
Bass VI: Julie Slick
Batteria: Alessandro Inolti
Cori: Susanna Buffa
"The Empty Mind"
Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto
Arrangiamento archi, post-produzione: Francesco Zampi
Voce, tastiera, basso, campionamenti, loop: Marco Machera
Piano: Darío Acuña
Tromba: John Porno
Post-produzione: Bill Munyon
"The Nest" è un'amabile falsa nenia (un po' come "Trains") con un ispirato coro di sirene. Si spazia, senza tuttavia tradire l'intento minimalista.
"The Nest"
Elettronica, programmazioni: Steve Jansen
Basso, voce, tastiera, campionamenti: Marco Machera
Sintetizzatori: Eugene
Cori: Susanna Buffa
"Did You Get What You Wanted?" chiude l'opera degnamente, con effetti di nastro all'incontrario e risucchi sonori interessanti, il tutto impreziosito da un'ottima coda che lascia aperta ogni questione e non scade in una risoluzione banale.
"Did You Get What You Wanted?"
Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto
Voce, tastiera, basso, campionamenti: Marco Machera
Post-produzione: Bill Munyon
MARCO MACHERA - Biografia
Autore e musicista, attivo sia in studio che dal vivo (tra le varie collaborazioni, quelle con il compositore italiano TehoTeardo, il chitarrista Paul Gilbert, la cantante Chrysta Bell, conSteven Wilson). Ha frequentato per due anni consecutivi il workshop “Three of a Perfect Pair” negli Stati Uniti, sotto la guida dei musicisti (membri dei King Crimson, e non solo) Adrian Belew, Tony Levin e Pat Mastelotto. Ha aperto i concerti di vari artisti internazionali, tra cui Marillion, Stick Men, O.R.k., Adrian Belew.
Nel 2012 esce il suo primo album solista, One Time, Somewhere. L’album viene accolto favorevolmente da pubblico e critica. Steve Hackett, storico chitarrista dei Genesis, lo definisce un lavoro «veramente bello e ben realizzato». In quello stesso anno comincia una fruttuosa collaborazione con la bassista americana Julie Slick, con la quale fonderà la band EchoTest. Con questo progetto realizza diversi album ed effettua concerti in Europa e negli U.S.A.
Con Julie Slick (EchoTest)
Dopo un secondo disco (Dime Novels, 2014), nel settembre del 2017 esce Small Music From Broken Windows, concept ispirato al racconto "L’estraneo", di H.P. Lovecraft. Secondo Classic Rock, l'album è tra le dieci migliori uscite italiane del 2017.