3/26/21

Time Haven Club - album n.1


Nel mondo germanico, intorno a Natale ai bambini si dice, per minacciarli bonariamente: "Se non fai il bravo viene Krampus!"

Iniziamo così questa recensione dell'album dei catanesi Time Haven Club, in quanto molti si chiederanno chi è questo strano personaggio al quale è dedicato il secondo brano di Gathered At Dusk.

Time Haven Club... THC! Non può essere un caso. Voi che ne dite?


In pratica, Krampus è il demone asservito da San Nicola (il Babbo Natale della tradizione occidentale). E Krampus è solito portare carbone ai piccini cattivi...

A noi, di contro, è arrivato un regalo gradevole. Gathered At Dusk consiste di otto brani di qualità, otto brani di chiaro genere progressive metal che il "Club del Rifugio del Tempo", insieme alla M.P. & Records, ha impacchettato in una confezione dalla copertina davvero suggestiva. 



Dalla pagina Facebook del gruppo, nonché dalle varie interviste e da diversi indizi sul web, si evince che l'album ha avuto una lunga gestazione, ma forse è meglio così: i particolari risultano più curati, le songs meno raffazzonate. Uno dei punti di garanzia è la presenza di Enzo "Jester" Somma, chitarrista e cantante. (Suoi peraltro i testi.)


Gathered At Dusk contiene anche i tre brani dell'EP del 2015 che per l'ensemble siciliano rappresenta una sorta di "incipit all'incipit", e che portava - e porta - il titolo Despite all this darkness. La terza traccia dell'album (e di sicuro la migliore) è appunto una di quelle dell'EP, anzi: proprio quella che aveva dato il nome all'EP. "Despite All The Darkness" vuole lanciare, sia musicalmente che nel testo, un messaggio di speranza. "Nonostante tutta l'oscurità": eh già! Potrebbe divenire l'inno di questi giorni...

 

Living in my private hell

I try to hide the heavy smell of shame

It will be the same ?


I move in a dark room / cage (Without) 

time seems to stand still , but it goes slowly


Take my hands , but leave my soul apart

I do not think I can heal

I am another me


Tired to fight in all this dark

the light reveals the truth 

that I carry within......me


We live in a time already dying

despite all this darkness

I feel the blood

under my skin


The beats of your heart can not lie

do not be afraid to say

I'm alive

despite the fading light


Never alone

Welcome my son

the only way to live

Then we'll find out


Living in my private hell

I try to hide the heavy smell of shame

It will be the same ?


I move in a dark room / cage (Without) 

time seems to stand still , but it goes slowly


We live in a time already dying

despite all this darkness

I feel the blood

under my skin


The beats of your heart can not lie

do not be afraid to say

I'm alive

despite the fading light


Never alone

Welcome my son

the only way to live

Then we'll find out



Time Haven Club - GATHERED AT DUSK (CD) 

Esce per la M.P. & Records,distribuito da G.T. MUSIC Distribution il primo album della band catanese... un sound prog ispirato dai Pink Floyd, e dai  Marillion.....

First album album for the prog rock band from Sicily.....

 

Tutto suona epico e molto suona gothik, da "Black Dot" a "Gathered At Dusk". Esempio: "Seas Of Prayer", oltre ovviamente alle tracce con voci femminili. 

Quello sottostante è ancora un "vecchio" video. Tutti i brani di Gathered At Dusk (non c'è bisogno di spiegarlo, tuttavia traduciamo ugualmente il titolo dell'album, che è anche quello della traccia n. 8: significa "Riuniti [assembrati] al crepuscolo") sono stati rimasterizzati a puntino.



La scena musicale sicula ribolle come la lava di quel vulcano che giganteggia sulla costa orientale e di sicuro i Time Haven Club sono tra i migliori. La menano della brutta. Saranno pure "ispirati da Pink Floyd, Marillon..." come si legge nella descrizione della M.P. & Records, ma il fatto è che, anche grazie alla voce e alla chitarra di Enzo Somma, loro contano tra i veri rappresentanti dell'heavy rock / prog metal. 




Questo prodotto contiene otto splendide ballate oscure, dark, e liberatrici a un tempo. Fondamentale: il lavoro di Marcello Romeo al basso. 

Il loro Gathered At Dusk non demolisce schemi ma non li asseconda neppure per intero e, come accennato, è un disco che arriva da lontano. 

Dal 1991 al 1998 esistevano i Golconda; nel 2003 sono nati i Time Haven Club. Varie vicissitudini bloccarono il progetto per un buon decennio (!) ma i ragazzi (gli stessi!) si riunirono con la ferma convinzione di dover e poter riaffermare la propria volontà.


Quando si giunge alla traccia n. 3, "Despite All This Darkness", sembra che il quintetto dia la stura a una nuova coscienza, una nuova realtà. Le chitarre acquisiscono un'epicità (adesso sì) davvero pinkfloydiana, il tempo si dilata, gli attributi dei singoli musicisti crescono, la voce di Somma sembra voler cantare anche per le generazioni future.

Ecco alcune altre riflessioni che abbiamo svogliatamente scribacchiato durante l'ascolto:

... il tempo si dilata, impronta gilmouriana qua e là, ma profondità autoidentificativa con quel quid di "sballataggine" che (proprio nell'anno di Dante!) fa oscillare l'ascoltatore da una parte dell'Inferno all'altra, forse con qualche puntatina nel Purgatorio. E no, il Cielo Supremo lo vediamo soltanto guardando in alto.
Qualche richiamo agli Evanescence, e non vuole essere una critica. Anzi...! Il Paradiso? Esiste, esiste, ma è lontanissimo...

E:

 Certamente noi li poniamo più vicini a band heavy metal come gli Iron Maiden, i Megadeth... pur se è chiaro il tentativo di non calpestare completamente il sentiero dei suoni ruvidi, addomesticando i brani in forma di plasma sinfonico o sinfonizzante.


   Trailer
 


Enzo Somma: voce e chitarre

Marcello Romeo: basso

Salvo Savatteri: chitarra solista

Gino Asero: tastiere

Concetto Santonocito: batteria

Valeria Ronsisvalle e Chiara Monaco: voci su "Almost Me"; Chiara Monaco: voce su "Gathered at Dusk".



      TRACKLIST:

 

1. Black Dot (9:07)

 

2. Dance Of Krampus (7:21)

 

3. Despite All This Darkness (12:03)

 

4. Untold Memories (7:33)

 

5. Seas Of Prayer (6:39)

 

6. Almost Me (5:00)

 

7. The White Page (6:51)

 

8. Gathered At Dusk (11:16)


M.P. & Records con distribuzione                         BUY!   

G.T. MUSIC DISTRIBUTION , edizioni musicali MICIO

POLDO.



Altri due testi di canzoni:



Dance Of Krampus


Down, down in the bowels

i can see my roots

oh, how I feel far away

stranger even to myself 


Memories dancing in this morning 

one step from every day

oh, how I feel far away

step by step

I sing alone...

My dance of Krampus


I fall, i fall in my nightmares

running away from my rooms

how many years of decay

I spent to live another day 


I await the night to embrace the darkness

demons start to move

oh, they are closer to me

dead by dawn

I walk alone in

My dance of Krampus

Oh...in my dance of Krampus


Down, down in the bowels

i recognize my face

now i understand where i am

maybe it was just a game


I wait my turn to go beyond now

not nothing else to say

So, I wait just another day

always, always was you

My dance of Krampus

You...

My dance of Krampus


Take me home

in the land of rain and sand

take me alone

no lies,

we are the children of the dark...

We'll see beyond the veils

where there will be 

a new day

we are the children of the sun!




Seas Of Prayer


Between the lines of my black book, i know the life

I would not be buried alive as a foolish little bird.

Run in the hill but my tired legs are gone...

 I make my way through memories, but they ignore me!


Haughty my ego seeks solace in the shadows who sees behind

there are distortions in the lines, but regular and mocking grins

Seeking everywhere roads or paths of a second life

I see your lips moving, but I do not understand what it says...


High tide in the seas of prayers when the wind blows in my mind

and now in this well of tears I am alone,

cold and solitude.

I paint with my hand the dark walls of my life

I feel that is not over, please someone help me.


Afraid my ego seeks know faces and not look, not look behind

Start by lighting a fire and a look toward himself

He runs up the hill, forgetting the pain,

between the lines of his heart and those of  an old book


High tide in the seas of prayers when the wind blows in my mind

and now in this well of tears I am not alone

I found myself

I want to cry and I want to laugh,

now that the song is over and the seas sleep again, again


I will break down the limits, the limits of my mind

I'll stay awake all night it will take

A pleasant shade of madness will heal me

And now it's time to pray for me.

 Cover of old EP

 The THC-band!



Speriamo che questo gruppo rimanga insieme (nella formazione attuale!) e che ci fornisca presto nuovo cibo per le nostre notti bisognose di impulsi consolatori... e, nel contempo, di rabbia! È il crepuscolo. E noi attendiamo, "in a time already dying".


È uscito, è uscito (TG Roseto)

Time Haven Club - la loro pagina su Facebook

La loro musica su Spotify




3/13/21

The Rome Pro(G)ject

 Una telefonata a un grande musicista, qualcuno celebre nella scena progressive. "Ci stai? Suoni nel mio progetto? Anzi: nel mio Pro(G)ject?"

E molti degli interpellati hanno detto di sì. 

Così Vincenzo Ricca ha messo in piedi il suo The Rome Pro(G)ject, con tre album iniziali nel giro di cinque anni


The Rome Pro(g)ject - I  (2013) ("A Musical Walk Through The History & The Places, The Greatness & The Beauty of The Eternal City")

II - Of Fate And Glory (2016)

III: Exegi Monumentum Aere Perennius (2018) (omaggio agli appena deceduti Keith Emerson e John Wetton)


e un quarto, uscito nel 2020, che è un po' un'antologia remastered della trilogia suddetta.


I collaboratori di Vincenzo Ricca hanno nomi prestigiosi: si va dal compianto Francesco di Giacomo (Banco) a John e Steve Hackett, da David Jackson (Van Der Graaf Generator) a Richard Sinclair (Caravan, Camel), e poi ci sono David Cross (King Crimson) e musicisti di rispetto come Mauro "Narrow Pass" Montobbio, Nick Magnus... and more!

     Dall'album III:

Signori, qui è l'Antica Roma che viene narrata in forma progressive! E, sì, si tratta di rock sinfonico che, secondo il desiderio esplicito di Ricca, "deve suonare come i vecchi Genesis" o comunque sapere tanto di retroprog (noi, in molti tratti, veniamo richiamati ai Camel). 

   I Rome Pro(G)ject presentati a Prog & Dintorni, trasmissione specialistica su webradio condotta da Gianmaria Zanier

L'unica cosa che disturba - almeno chi recensisce qui - sono i recitati. D'accordo: si contano sulle dita e possono benissimo essere digeriti, ma rischiano di irritare. Ogni cosa comunque è ben pensata e non casuale e i riferimenti derivano da fonti storiche e hanno come tema eventi comprovati. "...April 21st 753 b.C." è il giorno in cui, secondo credenza, Romolo e Remo hanno fondato la caput mundi, e il testo - letto da Di Giacomo - è una trasposizione in italiano di un brano di Tito Livio (dal suo Ab urbe condita libri CXLII - "Dalla fondazione della città, 142 libri").



   The Rome Pro(G)ject, dal loro album del 2016 Of Fate And Glory.





IV - Beaten Paths Different Ways, ultimo album in ordine di tempo di The Rome Pro(G)ject, è una  sorta di summa della produzione totale del gruppo. IV offre tre brani inediti ("All Roads Lead To Rome", un instrumental con Vincenzo Ricca alle tastiere, Daniele Pomo alla batteria, Roberto Vitelli al basso e Steve Hackett alla lead guitar; "Beaten Parts" con Bernardo Lanzetti alla voce e il trio Vitelli-Pomo-Ricca; e "Vertical Illusion", altro instrumental con Steve Hackett alla chitarra e Paolo Ricca come secondo chitarrista) oltre a una seconda parte che consiste di dieci tracce riarrangiate. 
L'organicità non si discute, ma di certo i brani migliori sono quelli con il violino elettrico di David Cross ("The Oracle", con versi di Maria Grazia Spadafora e Quintus Horatius Flaccus e "476 A.C. (Song For Wetton)") nonché quelli con i fiati di David Jackson ("A Mankind Heritage" e "Invictus", quest'ultimo su test0 di William Ernest Henley [1849-1903] - leggi l'articolo su Pangea a proposito del poeta e scrittore inglese). Ha un taglio classico anche "Caracalla's Dream", dove c'è il fretless bass di Richard Sinclair.


IV è uscito sia su CD sia su vinile. Belle e suggestive le immagini della Città Eterna che adornano il libretto del CD (quello noi possediamo!). Conoscendo l'interesse nel mondo - soprattutto nella cultura anglosassone - che vige per la storia antica di Roma, non è da escludere che l'operazione (ormai vasta) di Ricca, iniziata nel 2013, abbia già attirato attenzioni anche da parte di chi non è necessariamente un conoscitore del prog-rock.


L'intera formazione dell'album:

Vincenzo Ricca – keyboards, vocals, bass




And:
Steve Hackett – electric guitars
Nick Magnus – piano, keyboards
David Jackson – saxophone & flute
John Hackett – flute
David Cross – electric violin
Bernardo Lanzetti – vocals
Richard Sinclair – vocals, fretless bass
Billy Sherwood – bass, drums

More:
Franck Carducci – 12-string guitar & bass
Paolo Ricca – electric guitar
Roberto Vitelli – bass, Moog Taurus pedals
Daniele Pomo – drums
Jerry Cutillo – flute
Giorgio Clemetelli – acoustic guitar
Mauro Montobbio – electric & classic guitars
Luca Grosso – drums
Lorenzo Feliciati – bass
Riccardo Romano – piano
Danilo Chiarella – bass
Maurizio Mirabelli – drums

Per ordinare: 





Intervista in inglese a Vincenzo Ricca sul sito di una radio prog canadese

Recensioni su Prog Archives




Note del Camelot Club Store (negozio Ma.Ra.Cash):

THE ROME PRO(G)JECT (by Vincenzo Ricca) - 'IV - Beaten paths different ways'
CD Digipack  €  17.00

The Rome Pro(g)ject è il progetto ideato e sviluppato da Vincenzo Ricca, compositore e tastierista italiano nato a Cosenza nel 1962. È un rock progressivo sinfonico ben realizzato che ha visto la pubblicazione di quattro capitoli dal 2012, ispirati alla vita nella Roma Antica.  A questi album hanno partecipato numerosi ospiti della scena prog, nomi di grande spessore. I primi 3 capitoli sono interamente strumentali, mentre nel quarto album, intitolato  'IV - Beaten Paths Different Ways', troviamo tracce cantate e narrate. 'IV' contiene 13 brani di media lunghezza, suddivisi in inediti e tracce riarrangiate e vocali, ed è disponibile su CD e digitale. Il lavoro viene impreziosito dai suoni inconfondibili delle chitarre elettriche di Steve Hackett, la voce narrativa della moglie di Steve, Jo Lehmann, il flauto magico del fratello di Steve, John Hackett, il pianoforte di Nick Magnus (primo tastierista della Hackett Band),  poi l'inconfondibile narratore Francesco Di Giacomo (Banco), inoltre il basso fretless di un altro mitico musicista, cioè Richard Sinclair (Caravan, Camel, Hatfield and the North), i venti fantasmagorici di David Jackson (Van Der Graaf Generator), il basso 'Squire-style' e altro ancora di Billy Sherwood (YES, Circa), il violino elettrico di David Cross ( King Crimson )... Accanto a loro, Bernardo Lanzetti (PFM, Acqua Fragile) e, provenienti da formazioni di neo progressive: Franck Carducci, Jerry Cutillo (OAK), Daniele Pomo (RaneStrane), Riccardo Romano (RaneStrane), Roberto Vitelli (Ellesmere, Taproban), Mauro Montobbio (Narrow Pass).