In questo concerto (a Zurigo) suona, insieme ai Tangerine Dream, la splendida artista viennese Linda Spa. La Spa rimase con i Tangerine Dream per diversi anni, fino al 2015, in qualità di sassofonista e tastierista; pur non andando sempre in tournée con loro.
8/09/23
Tangerine Dream, 'The Electric Mandarine Tour'
In questo concerto (a Zurigo) suona, insieme ai Tangerine Dream, la splendida artista viennese Linda Spa. La Spa rimase con i Tangerine Dream per diversi anni, fino al 2015, in qualità di sassofonista e tastierista; pur non andando sempre in tournée con loro.
3/09/23
Jazznesis: i Genesis in jazz
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1/21/23
I Nucleus
I londinesi Nucleus sono, insieme ai Soft Machine, tra i pionieri del jazz rock e della fusion.
Formati dal trombettista Ian Carr nel 1969, rimasero attivi per un trentennio.
1973... e, sotto, live nel '74
I Nucleus incisero una dozzina di album e furono di ispirazione a tanti altri gruppi e artisti. Il loro suono (che includeva parti atonali) progredì negli anni, incorporando atmosfere e sonorità del rock progressivo e di quello psichedelico e, da circa la metà degli Anni Settanta, ritmi funk.
Lo stesso Ian Carr pubblicò ottimi libri sul jazz (Music Outside, 1973; Miles Davis: A Critical Biography, 1982; Keith Jarrett, The Man and his Music, 1992..) e curò alcuni programmi radiofonici per la BBC. La sua attività principale rimase la docenza.
Formazione iniziale:
Ian Carr (tromba/filicorno)
Karl Jenkins (piano, corno baritono, oboe)
Brian Smith (sassofono, flauto)
Bernie Holland (chitarra)
Jeff Clyne (basso, chitarra basso)
John Marshall (batteria)
Con il tempo nel gruppo si avvicendarono altri musicisti:
Sax tenore, sax soprano, flauto: Bob Bertles, Phil Todd, Tim Whitehead
Clarinetto, clarinetto basso, sax tenore: Tony Roberts, Tony Coe
Piano e piano elettrico: Dave MacRae, Gordon Beck, Geoff Castle
Chitarra: Chris Spedding, Allan Holdsworth, Jocelyn Pitchen, Ray Russell, Ken Shaw, Mark Wood
Chitarra basso: Ron Mathewson, Roy Babbington, Roger Sutton, Billy Kristian, Mo Foster, Rob Burns, Dill Katz, Rob Statham, Joe Hubbard
Batteria: Clive Thacker, Tony Levin, Bryan Spring, Roger Sellers
Percussioni: Chris Karan, Trevor Tomkins, Aureo de Souza, Richard Burgess, Chris Fletcher
Synthesizer: Keith Winter, Paddy Kingsland, Geoff Castle, Neil Ardley
Voci: Norma Winstone, Joy Yates (moglie del pianista Dave MacRae), Kieran White
Organo: John Taylor
9/24/22
Da Coltrane a Pharoah Sanders a Santana
Proponiamo due degli album di Santana che senza dubbio risentono dell'influsso della musica di Pharoah Sanders (jazz spaziale... e grande spiritualità).
Pharoah Sanders, celebre sassofonista di free jazz, si è spento oggi all'età di 81 anni. A darne notizia, l'etichetta Luaka Bop:
“Siamo devastati nel comunicare che Pharoah Sanders è scomparso”, si legge nel post. “È morto pacificamente, circondato dall’amore di familiari e amici a Los Angeles questa mattina. Sempre e per sempre l’essere umano più bello. Possa riposare in pace”.
Sulla sua importanza nel jazz contemporaneo avevamo scritto in questo articolo (Topolàin).
Stava per compiere 82 anni, essendo nato a Little Rock, nell’Arkansas, il 13 ottobre 1940. Raggiunse la fama nel 1965, quando John Coltrane, all’apice del successo, aveva deciso di rifondare il proprio gruppo scegliendo di farsi affiancare da un secondo strumento analogo al proprio. Quasi un passaggio di consegne dal risvolto drammatico: due anni dopo, "Trane" moriva prematuramente per un tumore non diagnosticato.
Sanders era uno dei rappresentanti più radicali del free jazz, musica sperimentale dalla forte valenza sociale che si sviluppò parallelamente con le grandi battaglie razziali di Martin Luther King e, soprattutto, di Malcolm X: il Black Power sarà sempre un marchio distintivo dei musicisti "Free".
L'ultimo suo disco, Promises, molto acclamato dalla critica, è stato registrato nel 2021 insieme al DJ Floating Points e alla London Symphony Orchestra.
Pharoah Sanders collaborò anche con Alice Coltrane, figlia di John. (Articolo circa Alice Coltrane.)
Leggi su "le illuminazioni di Alice Coltrane e Carlos Santana" in quest'altro sito.
I due album di Santana cui accennavamo sono Caravanserai (1972, con Mike Shrieve alla batteria) e Love Devotion Surrender (1973, che Carlos Santana registrò insieme a un altro virtuoso della chitarra: John McLaughlin).
Due dei migliori prodotti non solo del jazz-rock ma di tutta la musica contemporanea.
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4/17/22
L'integrità artistica dei Catapilla
Line-up nel primo album, Catapilla
Anna Meek - voceRobert Calvert - fiatiHugh Eaglestone - fiatiGraham Wilson - chitarraThiery Rheinhart - wind instrumentsDave Taylor - bassoMalcolm Frith - batteria
Musicisti aggiunti
Ralph Rolinson - tastiere
Carl Wassard - basso
Bryan Hanson - batteria
Aggiunte sbadate ma essenzialiAlcuni credono che il Robert Calvert dei Catapilla sia il medesimo Robert Calvert degli Hawkwind. Non è così. Il primo è un sassofonista (vedi questa lunga intervista in inglese), il secondo un poeta e cantante. Il sassofonista purtroppo non ebbe la carriera che meritava; arrivò però a suonare tanto e con vari gruppi e artisti, tra i quali David Aellen e con i Mother Gong negli Anni '90 (intanto il Robert Calvert cantante era morto: nel 1988).L'altra cosa da sapere è che Anna Meek aveva una sorella, Jo. E l'originale cantante dei Catapilla era proprio Jo Meek, che però lasciò il gruppo per andare a cantare in Waiters on the Dance, un album dello scrittore di fantascienza e organista Julian Jay Savarin, titolare della band Julian's Treatment. Anna quindi prese il posto della consanguinea. E, in Changes, riuscì a fare un lavoro davvero... astrale. Se la traccia canora di Catapilla risulta... beh, fuori di sesto, non è del tutto colpa sua. Le avranno detto: "Noi suoniamo. Tu imbastisci qualcosa. Inventa!"
Le qualità canore sono presenti (lo appuriamo in Changes), e anche il carattere; ma non siamo propriamente al cospetto di una Grace Slick.

Leggi un altro articolo circa i Catapilla sul blog di Derek Anderson (in inglese)
Controlla la disponibilità dei due album dei Catapilla nel mercato dell'usato
12/01/21
Ricordando Jaco Pastorius
10/23/21
Mauro Mulas Trio - 'Chiaroscuro'
Biografia di Mauro Mulas
Mauro Mulas nasce a Nuoro il 31/05/1977.
Inizia lo studio del pianoforte all’età di quattro anni.
La possibilità sin dall’età di otto anni di suonare ed esibirsi con una band di suo zio è determinante nel suo backgroud culturale oltreché nell’approccio con la musica, e questo lo porta ad avvicinarsi a generi come il rock, il blues e il jazz.
Nascono cosi i primi esperimenti musicali orientati decisamente verso il Rock progressive con il gruppo Entity, da lui fondato, con cui incide due demo; “Il Naufragio della speranza” del 1999 ed “Entità Doppia” del 2002, e il disco pubblicato a fine 2013 Il Falso Centro, edito dalla Locanda del Vento, una diramazione dell’etichetta Lizard.
La ricchezza di spunti del progressive lo stimola all’approfondimento degli studi musicali.
Studia presso il conservatorio di Cagliari dove consegue il compimento inferiore di composizione sotto la guida del Maestro Franco Oppo nel 1999 e la laurea di I e II livello in musica elettronica nel 2007 a pieni voti con Sylvian Sapir ed Elio Martusciello.
Compie inoltre numerosi studi Jazzistici con musicisti di fama internazionale come Dave Liebman, John Taylor, Steve Lacy, Paolo Fresu, Roberto Cipelli e Peter Waters, approfondendo lo studio del pianoforte jazz, della composizione e arrangiamento.
Ha collaborato con il Centro Sardo Studi e Ricerche, con “Gli amici della musica” e con Spazio Musica in qualità performer, tecnico del suono e curatore del live electronics in numerosi concerti.
Svolge un’attività concertistica in qualità di tastierista e pianista jazz collaborando con numerosi musicisti.
Nel 2001 apre il concerto dei Jethro Tull a Cagliari con il gruppo KTL.
Nel 2004 suona al Festival “Time in Jazz”.
Nel 2006 suona con il gruppo Blu:z Tep al festival Narcao Blues.
Sempre nel 2006 suona al festival In progress one con il gruppo KTL.
Nel 2007 suona al festival Sant’Anna Arresi jazz con il saxofonista Max Ionata.
Nel 2011 suona all’European Jazz Expo con la Paolo Nonnis Super Band.
Nel 2014 suona con Antonella Ruggiero in una rassegna presso Villa Piercy, nelle montagne di Bolotana.
Continuano le numerose rassegne e concerti come pianista della Paolo Nonnis Big Band, con la resident band del club Jazzino di Cagliari, con cui accompagna numerosi ospiti nazionale ed internazionali.
Collabora inoltre con altri numerosi artisti, tra cui il cantautore Flavio Secchi e lo storico gruppo hip pop sardo Balentia.
Ha composto ed eseguito due pezzi in piano solo nel disco lliad, prodotto da Colossus project ed edito dalla Musea nel 2010. Prende parte anche ai progetti Decameron part II e Decameron Part III, entrambi prodotti da Colossus project ed editi da Musea, per i quali realizza due suite.
Nel febbraio 2012 viene pubblicato il cd del progetto originale M’organ Quartet, edito da Ultrasound records, nel quale viene registrato anche un brano di sua composizione.
Svolge una intensa attività in studio di registrazione lavorando come turnista, performer, produttore e tecnico del suono specializzato in mixaggi e mastering in numerose produzioni.
Ultimamente sta lavorando ad un suo progetto solista con una imminente uscita discografica e collabora ad un progetto recentemente finanziato dalla Regione Sardegna, che relaziona la musica con il nuoto, legato sia ad atleti agonisti che paraplegici, lavorando sulla musica che serve ad aiutare gli atleti nella loro attività sportiva.
Buy! (G.T. Music)Distribuzione: G.T. Music Distribution
Pubblicato da: Micio Poldo Edizioni Musicali
La formazione a tre sembra essere la dimensione ideale per Mauro Mulas, il quale anche in passato ha fatto spesso uso di questa formula.
Un trio di Mauro Mulas leggermente diverso: mentre alla batteria vediamo Pierpaolo Frailis (presente anche in Chiaroscuro), invece del contrabbasso di Atzori c'è qui Roberto Deidda alla chitarra; e Mulas non suona il piano ma le tastiere elettriche.
Mauro Mulas Trio - "Il senso della vita", breve spezzone dal vivo
Da un'intervista a Mauro Mulas su 'Arlequins' a proposito del progetto "prog" Entity.
"Come musicista hai qualche tastierista a cui ti ispiri, o che ti piace particolarmente?"
"A parte Keith Emerson, sicuramente Jan Hammer. Anche Chick Corea mi piace molto. Per restare in campo progressive, un altro è Rick Wakeman, anche se non apprezzo in particolare il suo modo di restare spesso ancorato a certe soluzioni barocche. Un lavoro che mi piace molto degli Yes è Tales from Topographic Ocean, che contiene a mio avviso molte idee originali."
Tracklist
1. Un Giorno Ancora 3:52
2. Agitazione 6:40
3. Grey 7:27
4. Bobcat 5:51
5. Equilibrio Precario 5:04
6. Milonga 5:37
7. Trash Blues 4:47
8. Ballad 5:51
9. Chiaroscuro 6:40
10. Vertical 3:09
11. Il Senso Della Vita 3:48
L'incipit, "Un giorno ancora", è una fantasia pianistica, quasi memoria della "sapienza" prog rock, non solo strettamente classica e jazzistica. Il motivo viene ripetuto con lievi variazioni, esplorato nelle sue potenzialità. Da questo punto si dipana una serie di note che ci prende, ci intriga, e ancora Atzori e Frailis accompagnano con una certa discrezione... finché non parte "Bobcat" e allora questo lavoro prende davvero quota anche in senso ritmico.
Sono tutti pezzi gradevoli, alcuni entusiasmanti ("Vertical": quanta giocosità creativa!). Ma, muovendosi dall'alfa all'omega, e dunque dalla prima all'11sima traccia, il momento più alto in cui ci si imbatte nel CD è "Trash Blues", brano che ci costringe a battere il tempo... se non addirittura a schizzare in piedi e ballare. Davvero ben fatto.
Il lirismo di "Ballad" (ottava traccia) precede la straordinarietà di "Chiaroscuro", pezzo giustamente scelto per battezzare l'album, per via della sua complessità e dell'interplay importante della pariglia bass+drums. Non stiamo comunque qui a parlare nel dettaglio delle altre tracce singolarmente: occorre solo ascoltarle, e goderne.
In certi istanti, l'ascolto di Chiaroscuro ci riproietta dentro un club pieno di fumo, di quelli che un tempo si era soliti frequentare (e non solo a Harlem o a St. Louis!), con un palcoscenico angusto sopra a cui si scatena la grandezza di geni sconosciuti del jazz e la cameriera che fa la spola tra il bar e le zone d'ombra.
La song dal titolo "Il Senso Della Vita" è una chiusura "a fronte serena", il messaggio di uno spirito illuminato, di qualcuno che ha finalmente trovato pace.
Donando questa pace, questa nuova consapevolezza, anche a noi.
E rimettiamo il disco sul piatto (cioè: facciamo ripartire l'album sul nostro mp3-player), tornando ad assaporarne ogni nota, tutte le sfumature...
"Un giorno ancora", una delle composizioni presenti in Chiaroscuro
La bella copertina, opera di OndemediE, dà il senso "crepuscolare-tranquillo" della musica, con il vento al minimo (si deduce dalla manica a vento nella foto) e un paesaggio anch'esso "minimale", si direbbe, rarefatto: simbolo di libertà e forse anche di rassegnata solitudine. Nei brani di Chiaroscuro c'è energia, competenza, a tratti gioia, ma scaturita - si direbbe - dopo vari alti e bassi e per la raggiunta coscienza di dover mettere il sé (non l'ego, attenzione!) davanti al mondo.
Registrato a Cagliari nell'ottobre 2020 presso "La Lavanderia Studio" da Flavio Laconi
Mixaggio e mastering: Mauro Mulas e Andrea Locci
Producer – Mauro Mulas, Vannuccio Zanella
Mauro Mulas è anche su Spotify
Come già detto, prima di arrivare a Chiaroscuro, da protocollare la pubblicazione - "tarda", purtroppo - de Il Falso Centro, album degli "storici" Entity, banco di prova progressive del musicista sardo e di alcuni suoi accoliti di allora. Parliamo al passato poiché lo 'studio album' in questione venne realizzato tra il 2009 e il 2012, e, quando la Lizard (o meglio la Locanda del Vento, sua sottoetichetta) lo pubblicò nel 2013-2014, degli Entity in vero stavano pian piano svanendo le tracce: un altro capitolo assai interessante ma in pratica forse già chiuso di Mauro Mulas, il quale si muove in continuazione... per tornare ancora e sempre al suo grande amore, il jazz.
Il Falso Centro è comunque un prodotto da scoprire, un "concept" tipicamente progressive, una serie di brani che formano un'unica storia. La narrazione si accentra sul risveglio di coscienza di un uomo, un uomo che vuole reimpossessarsi della propria vita e, per farlo, sa che occorre abbattere l'ego, che è frutto dell'invadenza di una società che risucchia le persone nei propri meccanismi. Il cantato è in italiano.
Songs / Tracks Listing (album Il Falso Centro)
1. Davanti allo specchio (4:45)
2. Il Desiderio (16:37)
3. Il Tempo (8:41)
4. Il Trip dell'ego (5:26)
5. "ANT" (9:27)
6. L'armatura (12:42)
7. La Notte oscura dell'anima (5:59)
Total Time 63:47
Line-up / Musicians
- Sergio Calafiura / vocals
- Marco Panzino / drums
- Marcello Mulas / guitars
- Gigi Longu / bass
- Mauro Mulas / keyboards
Releases information
Label: Lizard Records/Locanda del Vento (LDV0000007)
Country: Italy
Release date: 1st February 2014
Su etichetta e distribuzione GT Music Distribution
Mauro Mulas omaggia Keith Emerson: "Manticore"
In Chiaroscuro siamo più vicini a Thelonius Monk e a Chick Corea che non a Keith Emerson. Come abbiamo già largamente visto, Mulas padroneggia sia il linguaggio jazz che quello prog rock (genere che, è risaputo, tanto attinge dal jazz) e si districa molto bene sia con le impressioni marca John Coltrane che con le suites degli ELP.
A John ('Trane') questo album sarebbe piaciuto. Ma anche a Markus Miller, a Pat Metheny... Il Mauro Mulas Trio, noi speriamo, non si fermerà a tale prova (superata alla grande), ma continuerà a suonare e pubblicare insieme.
Mulas in una foto scattata sul palco insieme a Rubens Massidda ('Massidda & Mulas live'), 2013
Ha inoltre realizzato una composizione per l'ambizioso progetto Colossus sul Decameron: una suite in quattro parti dove suona pianoforte e tastiere e dove si sentono anche il clarinetto di Marco Argiolas e la batteria di Marcello Mameli.
Molto belle anche le sue esibizioni in duo con Sergio Calafiura (cantante degli Entity), una delle voci più gradevoli della canzone italiana. (Cercate i video su Youtube!)