Costa fatica catalogarli come gruppo "prog rock", malgrado la loro sia una musica progressiva e anche se persino il nome di Frank Zappa è stato inserito in molte summae enciclopediche dedicate a questo genere.
Gli Area non cantavano di maghi e carrozze, ma erano attentissimi alla realtà politica e sociale, che loro criticavano ferocemente sia nei testi sia tramite la voce - realmente unica - di Demetrio Stratos. Come scrive Lucio Mazzi, "Stratos non 'cantava': 'usava' la voce spingendola in territori sconosciuti, singhiozzando, sussurrando, gridando, facendole saltare le ottave nella maniera più spericolata... Il tutto in modo estremamente funzionale ad una musica che recuperava influenze etniche e free jazz, musica concreta e rock."
Se proprio bisogna cercare per gli Area un paragone nell'ambito del "progressive", allora occorre citare i Gong, i Soft Machine e la Mahavishnu Orchestra. Sempre fedeli alle proprie istanze provocatorie, di rottura, furono un vero e proprio manifesto culturale per una buona fetta della generazione che ha attraversato i '70. Partiti dal free jazz (Soft Machine, Nucleus), divennero ancora più sperimentali, influenzati tra l'altro da John Cage e vogliosi di esprimere la loro passione per la musica etno (araba e greca).
Gli Area non cantavano di maghi e carrozze, ma erano attentissimi alla realtà politica e sociale, che loro criticavano ferocemente sia nei testi sia tramite la voce - realmente unica - di Demetrio Stratos. Come scrive Lucio Mazzi, "Stratos non 'cantava': 'usava' la voce spingendola in territori sconosciuti, singhiozzando, sussurrando, gridando, facendole saltare le ottave nella maniera più spericolata... Il tutto in modo estremamente funzionale ad una musica che recuperava influenze etniche e free jazz, musica concreta e rock."
Se proprio bisogna cercare per gli Area un paragone nell'ambito del "progressive", allora occorre citare i Gong, i Soft Machine e la Mahavishnu Orchestra. Sempre fedeli alle proprie istanze provocatorie, di rottura, furono un vero e proprio manifesto culturale per una buona fetta della generazione che ha attraversato i '70. Partiti dal free jazz (Soft Machine, Nucleus), divennero ancora più sperimentali, influenzati tra l'altro da John Cage e vogliosi di esprimere la loro passione per la musica etno (araba e greca).
" ...il mio mitra e' il contrabbasso / che ti spara sulla faccia / che ti spara sulla faccia / cio' che penso della vita / con il suono delle dita / si combatte una battaglia / che ci porta sulle strade / della gente che sa amare." ("Gioia e rivoluzione")
La scomparsa di Demetrio Stratos, avvenuta nel 1979, fu uno shock, che però non fermò i componenti della band, i quali continuarono (e continuano a tutt'oggi) il loro lavoro di ricerca, sperimentando nuovi materiali sonori e nuovi linguaggi.
A proposito di questo album - Caution Radiation Area -, alquanto ostico, possiamo raccontare un aneddoto.
Durante un evento in memoria di Demetrio Stratos alla Salumeria della Musica a Milano (all'interno della rassegna Rock files), in cui erano intervenuti anche Boris Savoldelli ed Eugenio Finardi, Fariselli raccontò che in Cramps, quando sentirono la musica per decidere della pubblicazione del disco, gli dissero: "Va bene, ma sono cazzi vostri!"
Scrive Fabio Rossi nel suo libro dedicato alla storia del prog:
Il cantato in italiano tuttavia non si addice alla musica rock, né tantomeno al progressive, e in taluni casi finisce per costituire il punto di reale criticità della proposta nostrana. Un discorso a se stante va fatto per i politicizzati Area del mai troppo compianto sperimentatore vocale Demetrio Stratos. La loro proposta iconoclasta, infarcita di ritmi pluri-composti e definita dagli Area stessi “musica totale, di fusione e internazionalità”, è del tutto avulsa dall’ambiente circostante, combinando elementi jazzistici, musica elettronica, etnica, improvvisazione e sperimentalismi vari, mentre il singer greco raggiungeva con la sua ugola confini invalicabili. I ricercatori del CNR di Padova scoprirono che Stratos poteva produrre diplofonie (suoni bitonali e difonici).( Quando il Rock divenne musica colta: storia del prog )
Il nucleo "storico":
Ares Talovazzi (basso)
Demetrio Stratos (voce)
Giulio Capiozzo (percussioni)
Gian Paolo Tofani (chitarra)
Patrizio Fariselli (tastiere)
Eddie Busnello, sassofonista belga naturalizzato italiano, suonò con gli Area solo fino al 1974: dovette lasciare per il suo alcolismo (sarebbe in seguito morto per cirrosi epatica).
Il 23 agosto di ogni anno il batterista, il rimpianto Giulio Capiozzo, viene ricordato a Cesenatico con il "Ju Ju Memorial", organizzato dal figlio Christian Capiozzo, anche lui batterista.
Arbeit macht frei ('73), Caution Radiation Area ('74), Crac! ('74), Are(A)zione ('75), Maledetti (maudits) ('76), Event '76 ('76), Anto/logicamente ('77), 1978 gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano! ('78), 1979 Il Concerto - Omaggio a Demetrio Stratos (vari artisti), Tic&Tac ('80), Parigi Lisbona ('96, registrato live nel '76), Concerto Teatro Uomo ('96, registrato live nel '76), Chernobyl 7991 ('97)
Pezzi più celebri:
"Luglio, Agosto, Settembre (Nero)" "Arbeit macht frei" "Cometa rossa" "Are(A)zione" "Lobotomia" "L'elefante bianco" "La mela di Odessa" "Gerontocrazia" "Gioia e Rivoluzione"
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