Visualizzazione post con etichetta avanguardia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta avanguardia. Mostra tutti i post

5/15/24

Nuova colonna sonora di 'Metropolis' composta ed eseguita dai Métronhomme...

 ... insieme a un nuovo montaggio del capolavoro di Fritz Lang, contenente scene precedentemente tagliate


- Mirco Galli: electric bass, synth pedal

- Tommaso Lambertucci: piano, synth

- Andrea Lazzaro Ghezzi: drums, assorted percussions

- Marco Poloni: guitars, maschine


Questo è un film che dovrebbero vedere (rivedere) tutti, possibilmente al cinema e con la band che suona il soundtrack dal vivo!

Il gruppo maceratese Métronhomme, dedito a sperimentazione e ricerca musicale (ma in grado anche di suscitare emozioni "progressive") ha fatto davvero qualcosa di grandioso: ha rimaneggiato la pellicola di Metropolis, di Fritz Lang, rimontando alcune scene precedentemente tagliate, e ha composto un nuovo soundtrack.

Dettagli sul progetto: qui (homepage della band)

L'esordio, avvenuto il 7 aprile, ha ricevuto consensi umanimi.

Ma chi sono i Métronhomme?

Un paio di infos su di loro le si possono ricavare da questo nostro articolo risalente a un paio di anni fa: "Tra arte sperimentalista, gioco e teatro".


Ora, come detto, hanno realizzato un sogno, deliziando pubblico e critica: hanno composto una nuova colonna sonora per Metropolisfilm muto del 1927 ambientato in un futuro distopico (nel 2026, ossia 100 anni dopo rispetto a quando è stato scritto) in cui le divisioni classiste sembrano dovunque accentuarsi. Metropolis, tra le opere-simbolo del cinema espressionista, è universalmente riconosciuto come modello per buona parte del cinema di fantascienza moderno. Ha ispirato, tra gli altri, Blade Runner e Guerre stellari.

   

Questo lavoro simbiotico, che ha debuttato al cineteatro 'Excelsior' di Macerata, merita di essere ammirato globalmente, non solo per l'arte filmica di Lang ma anche in virtù delle stupende sonorità dei Métronhomme (fedeli al punto giusto all'Espressionismo!). 

Lo spettacolo è articolato nella proiezione di una versione ridotta della storica pellicola con la contestuale esecuzione delle nuove musiche dal vivo, ai lati dello schermo cinematografico. Durata: circa 1h e 20'.




Vuoi organizzare una replica di 'Metropolis by Métronhomme' nella tua città? Contatta Metronhomme!:

Mail: metronhommeband@gmail.com

Sito con i dettagli del progetto 'Metropolis': click!

Facebook:   / metronhommeband  

Instagram: https://www.instagram.com/metronhommeband/


 



   *** 

4/15/24

L'ultima fatica di Francesco Chiummento

In Italia non mancano i talenti e neppure la genialità. Anzi!

Signori e signore, ecco a voi il cantautore e performer Francesco Chiummento

Chiummento (voce e flauto) ha appena pubblicato il suo nuovo album, The Dreamer. Lo abbiamo ascoltato più di una volta: secondo noi, è probabilmente il suo miglior lavoro finora.




In copertina, il profilo di un uomo vissuto. Chiummento, lavoratore di lungo corso, ha sempre trovato nella musica il suo mezzo di espressione oltre al modo d'essere proprio. Usa la voce spesso come uno strumento e i suoi testi sono sempre interessanti perché scavano nel sociale, anche se non vi si rinuncia alla dolcezza, alle suggestioni di pace e amore. Per il suo gesto canoro, possiamo definire Chiummento un "cantautore punk".
"Punk e Prog"? Certo! 
I due termini non sono necessariamente in contraddizione. E non vogliamo scomodare Peter Hammill dei Van Der Graaf Generator per spiegare il "link" tra i due generi.


Ascolta qui una delle tracce, la seconda, dal titolo "Primavera"

Siamo prigionieri di un destino 
che fatica ultimamente alzarsi al mattino 
a volte capisco chi si inebria nel vino 
sentivo un meteorologo che parlava di siccità, 
qualcuno ipotizzava una danza della pioggia 
altri di tornare a pregare 
ai giovani proporrei di provare a sognare 
di voler lottare per un pianeta diverso. 
Un amico mi raccontava dei suoi viaggi al mare 
era un dolce ascoltare
è difficile vivere nell'emergenza...



Francesco Chiummento. Brevi cenni biografici. 

 



         I soldi sono pochi e l'arte è tanta...


Francesco Chiummento (classe 1954) è un operaio - o, meglio, ex operaio - con la passione per la musica. Ha lavorato per oltre 40 anni in fabbrica come elettromeccanico; l’ultima sua esperienza è stata la Thyssen Krupp di Torino, dove nel 2007 morirono sette operai.

Il suo grande amore per l'universo dei suoni e il suo incontenibile impulso creativo lo ha portato a suonare in diverse band torinesi fin dal 1975, nonché a incidere alcuni dischi autoprodotti. Nel 2001 ha vinto il premio della critica al “Premio Ciampi” di Livorno. Alcuni suoi dischi solisti: Segnali di paceDelirioIl ViaggioResilience/The Story of Daniel.


 

Le registrazioni di The Dreamer sono state effettuate da marzo 2022 a gennaio 2024. 12 i brani. 

1. "Andare Verso" 04:24
2. "Primavera" 05:23
3. "Confusione" 05:08
4. "The Dreamer" 05:24
5. "Sogno Irreale" 06:10
6. "Ripartenza" 05:21
7. "Na Dira Da'" 04:19
8. "Epitaph" 05:02
9. "Sono normale" 06:21
10. "Saies" 06:27

     Bonus tracks:

11. "Fantasmi" 05:12
12. "Momenti" 06:36


Non c'e Mirko Jymi in questo disco (contrariamente a quello precedente, il doppio Resilience / The Story of Daniel), ma la qualità è alta. 

Un disco eccezionale, coraggioso come al solito, alternativo al punto giusto, un disco che "rocka" ma che si deve distribuire anche al gregge come fosse un'ostia! Quindi, spargete la voce affinché questo CD validissimo non cada nel dimenticatoio.
Possiamo ribadire che si tratta della migliore produzione, fino ad oggi, di Chiummento? Sì, ribadiamolo.
Complimenti non solo a Francesco Chiummento ma anche ad Alex Catania, che oltre ad aver suonato nel disco ha pure curato gli arrangiamenti. 
Nella storia della musica, tutti i grandi artisti si sono saputi cercare i giusti collaboratori. E una cifra ormai costante nella musica di Francesco Chiummento è, appunto, Alex Catania.
Docente e polistrumentista, Catania suona tastiere, drums, chitarre. E mixa.




In due brani c'è anche la mano di un altro musicista della scena torinese: Paolo Ricca, storico collaboratore di Francesco Chiummento.

               Line up:

Francesco Chiummento: voce, flauto, testi e musica. 

Alex Catania: tastiere, chitarra, basso, batteria e computer programming tracce 1-10

Paolo Ricca: tastiere e computer programming tracce 11 e 12

 Catania e Ricca sono anche i tecnici del suono.
Illustrazione di copertina: Cosimo Malorgio. Illustrazioni a fumetto: Gabriele Pellistri.
Grafica: Gaia Chiummento. Stampa: CDClick. 
 

 


E l'angelo sterminatore sul suo cavallo alato spiccò il volo. 
Dall'Ade tenea sul lato destro del suo corpo una spada acuminata. 
Io porto morte laddove è svanito l'amore 
là dove vige solo il linguaggio delle armi 
madre natura mi ha chiesto di fare pulizia 
non c'è altra via. 
Là sulla striscia della morte una bimba urlava disperata 
dov'è il mio cane 
voglio dargli un pezzo di pane. 
Queste bombe erano solo tombe solo tombe solo tombe...

***

     Link

      

                       ... e su Bandcamp

Richiedete la sua musica direttamente a lui! francesco.chiummento@gmail.com



Due passioni di Chiummento sono la montagna e la bici




               Altri Link

 

8/09/23

Amon Düül II

C'erano due Amon Düül: gli Amon Düül propriamente detti e gli Amon Düül II. 

Gli Amon Düül nacquero in una 'Kommune' di artisti di Monaco di Baviera e parteciparono, con la loro musica, a diverse manifestazioni di protesta politiche. (Erano molto vicini alla Kommune 1 di Berlino.) Durante gli happenings, una fazione dei communardi predicava per un tipo di musica libero da ogni schema, l'altra fazione invece era per una musica ben strutturata e con certe connotazioni accademiche. 
Accadde così che negli Essener Songtage del 1968 (organizzati da Rolf-Ulrich Kaiser e dai Tangerine Dream) si presentarono, accanto agli Amon Düül, anche gli Amon Düül II

Oggi ci è difficile dire quale gruppo (anzi: collettivo!) fosse il migliore. Ambedue furono importanti per lo sviluppo del Krautrock. Noi proviamo forse un po' più di affetto per il primo, perché produsse brani di matrice tribale e hippy, avvicinando idealmente Monaco, Berlino e tutta la Germania alla California di quei giorni. Ma, obiettivamente, gli album tecnicamente superiori sono quelli degli Amon Düül II (Phallus Dei e Yeti in primis). Che, infatti, ebbero un successo di vendite non indifferente.


















8/06/23

La voce femminile del Krautrock: Renate Knaup

 A inizio luglio Renate Knaup ha raggiunto l'età di 75 anni. Protagonista del Krautrock, è tutt'altro che un rudere. In Germania questo genere esiste ancora e lei, anche dopo la sua carriera "ufficiale", si è divertita a collaborare con qualcuno dei nuovi gruppi, epigoni dei Can, degli Embryo, degli Amon Düül, dei Neu!, dei Grobschnitt, dei Faust, dei Guru Guru ecc.


Video: Renate Knaup con gli Amon Düül II in Play Phallus Dei del 1968.
Si può dire che per gli Amon Düül questa fu la prima "uscita" su pellicola come formazione di psychedelic underground. Uno degli operatori che girò il documentario era Wim Wenders.
L'anno dopo, il gruppo avrebbe registrato il suo album di debutto ufficiale Phallus Dei.

Risaputamente, la discografia della cantante ha questo aspetto (metà dischi con i Düül, metà con i Popol Vuh, più o meno):

1968: Amon Düül II – plays Phallus Dei
1969: Amon Düül II – Phallus Dei
1970: Amon Düül II – Yeti
1971: Amon Düül II – Tanz der Lemminge
1972: Amon Düül II – Carnival in Babylon
1973: Amon Düül II – Wolf City
1973: Amon Düül II – Utopia
1973: Amon Düül II – Live in London BBC 1973
1974: Amon Düül II – Vive la Trance
1974: Maschine Nr. 9 – Headmovie
1975: Amon Düül II – Hijack
1975: Amon Düül II – Made in Germany

1975: Popol Vuh – Live in Milan
1976: Popol Vuh – Letzte Tage, letzte Nächte
1979: Popol Vuh – Die Nacht der Seele
1981: Popol Vuh – Sei still, wisse ICH BIN
1981: Amon Düül II – Vortex
1983: Popol Vuh – Agape Agape Love Love
1985: Popol Vuh – Spirit of Peace
1987: Popol Vuh – Cobra Verde
1991: Popol Vuh – For You and Me
1995: Amon Düül II – Nada Moonshine
1996: Amon Düül II – Live in Tokio

Amon Düül II - "Race From Here to Your Ears" (da: Tanz der Lemminge, 1971)

La voce femminile del Krautrock: Renate Knaup

La Knaup, nata nell'Allgäu (Algovia), a 19 anni si trasferì a Monaco di Baviera e lì entrò nella comune artistica da cui scaturirono gli Amon Düül II. A questi veterani del Krautrock il successo arrise con Yeti, album del 1970, e non in patria ma in Inghilterra dapprima, poi in tutto il mondo occidentale. Le varie tournée cui partecipò fecero divenire Renate Knaup un'icona del rock alternativo tedesco. Nel 1975 si unì ai Popol Vuh. Nel 2017 entrò nel progetto sperimentale Dot Product, dei musicisti Chris Jarman e Adam Winchester, di Bristol. 
Vive a Berlino dal 2013 e ha una figlia dal suo matrimonio con l'attore Philipp Sonntag.

Popol Vuh - "When Love is Calling You"
(dal 17° album dei Popol Vuh, For You and Me del 1991)
Qui la Knaup è accompagnata al canto dal soprano coreano Djong Yun.

    
      


Renate Knaup scelse anche lo pseudonimo "Enrichetta Codadirospo" (Henriette Krötenschwanz). Era e rimane una parte non secondaria del suo essere, l'uso dell'ironia allo scopo di non prendersi troppo sul serio e di scongiurare il pericolo di diventare un idolo. In questo breve stralcio di un documentario della BBC, ci sono sequenze del suo divenire artistico insieme ai membri originari degli Amon Düül II. Le comuni erano sì politicizzate ma non in senso violento, tuttavia ci furono incroci con i membri della RAF (Rote Armee Fraktion, celebre gruppo terroristico). Gudrun Ensslin, che era ricercato dalla polizia tedesca, pensò di fare capolino nella casa degli Amon Düül che sorgeva su un lago presso Monaco di Baviera, ma la band lo cacciò via. Importante soprattutto la spiegazione sul perché il Krautrock, la musica "nuova" tedesca, rappresentò una rivoluzione culturale, nella Germania che era ancora piena di incalliti tradizionalisti e nostalgici nazisti.



     
           
         


Amon Düül II live in BBC Radio 1
(1973)
Al Golders Green Hippodrome. Ma il presentatore dice: "Hippy-drome"!



------>  Renate Knaup su Facebook






Articoli correlati sul nostro blog:












4/06/23

Nicola Alesini - 'Dante'

L'immagine "in copertina" dell'Inferno di Pieter Huys (seguace di Hieronymus Bosch) introduce Dante: disco uscito non in formato fisico ma solo in quello digitale per la MP & Records. Qui Alesini è con un nuovo collaboratore: Fabrizio Cicero (ai drums).


 

I brani rispecchiano i “quadri” danteschi più noti. L'album è un estratto dalla registrazione live (su due tracce) di cinque concerti settimanali, dal titolo “Viaggi Immaginari tra Inferno e Paradiso”, tenutisi nel luglio 2009 in Piazza dei Ravennati a Roma.

Dante è uscito il 25 marzo 2023... dunque, per Dantedì! (Ascoltalo su Spotify.)



  Nicola Alesini: saxes, loops, loop machines, voce 
  Fabrizio Cicero: batteria


Tracklist
  1 "Nel mezzo del cammin" (4:09)
  2 "Nella città dolente" (6:15)
  3 "Caron Dimonio" (8:09)
  4 "L’Ora che volge" (6:39)
  5 "La bocca sollevò dal fiero pasto" (5:10)
  6 "Amor che…" (4:35)
  7 "Come sa di sale" (7:48)
  8 "La miseria" (4:14)
  9 "Diverse lingue" (7:00)
  10 "Quali colombe (3:14)
  11 "Ombre portate" (5:49)
  12 "Come d’autunno" (2:59)
  13 "A chi più sa più spiace" (5:43)
  14 "Vergine Madre" (3:23)


M.P. & Records
is a branch of G.T. Music Distribution di Antonino Destra
Via Municipio, 5
35019 TOMBOLO (Padova) ITALY Ph. +39 49 9470749
   email:
   mprecords@mprecords.it

                                                Link: Nicola Alesini su Spotify

 Un viaggio molto lungo quello di Nicola Alesini nel mondo della musica. E a un certo punto ecco l'incontro con l'autore della Divina Commedia, opera somma che, risaputamente, tratta proprio di un viaggio: un viaggio a tappe nei Tre Regni Ultraterreni. La musica spesso è come una nebbia blu, è evanescenza. Ma i brani - in questo come negli altri album del sassofonista romano -, avendo un titolo ben preciso, ci fanno collegare le note a un luogo o personaggio definito e, pur navigando nel sogno, l'ascoltatore si rende conto di avere a che fare con un messaggio netto e diretto. 

Qualitativamente, non c'è il minimo dubbio: il sax di Nicola Alesini è una garanzia; e alla qualità si abbina la forza narrativa. Ogni suo album ha un tema, un argomento, un concept centrale. Questo lavoro su Dante assomiglia, nelle risonanze, a Cities (uno degli output più noti di Alesini, registrato insieme a Saro Cosentino). Lì si trattava di passare di città in città; qui il viaggio ci porta da girone a girone. Ciò che maggiormente deve aver affascinato il musicista è il significato di certi canti danteschi, nonché il loro riscontro con la realtà odierna. Nella Commedia, abbiamo inoltre il topos della selva. E l'incanto dell'amore puro...

 Breve bio

Nicola Alesini è nato a Sanremo nel 1947. È ancora un bambino quando la sua famiglia si trasferisce a Roma. E, nella caput mundi, Nicola prenderà la laurea in Fisica.

Ancora adolescente, si appassiona per la musica: a tredici anni acquista un Melodica Honer e inizia lo studio del pianoforte. Sempre in età adolescenziale, si mette ad ascoltare dischi dei Soft Machine, Ornette Coleman, Gunter Shuller, Modern Jazz Quartet, i Nucleus di Ian Carr, Traffic, Weather Report. Proprio in questi ultimi, scopre l’amore verso il sassofono grazie a Wayne Shorter.



Le sue prime apparizioni pubbliche sono nel 1979 con il contrabbassista Gianluca Taddei. Parte poi una lunghissima discografia dove ogni contaminazione globale si fonde al jazz e alla musica elettronica: tale connubio (jazz + elettronica) diventa la cifra stilistica di Alesini ed è alla base della sua concezione di far musica.

Il musicista si muove sia nelle tradizioni, usufruendo delle atmosfere del Mediterranean Sound, sia nelle sperimentazioni, con riferimenti alla scuola jazzistica nord europea. Esordisce discograficamente nel 1988 con Mediterranea, insieme al pianista Andrea Alberti e al già citato Taddei. Suggestioni oniriche, introspezione, recupero della cantabilità e delle armonie del passato, oltre alla ricerca tecnica, sono gli ingredienti fondamentali delle sue composizioni, in una discografia già vasta e che si estende fino a oggi.

Nicola Alesini è stato anche sassofonista e storico collaboratore di fiducia di Claudio Lolli, nell'ultimo decennio di vita del cantautore bolognese. La cooperazione tra lui e Lolli ebbe inizio con l'album La scoperta dell'America, 2006, dove Alesini è presente nell'ultima traccia; dopodiché Lolli lo chiama a divenire suo arrangiatore e musicista anche per il futuro. 

In quello che risulterà essere il disco finale del rimpianto poeta-cantante, ossia Il Grande Freddo (2017), nella title track e poi nella riproposizione a chiusura del disco (la traccia n. 9: "Raggio di Sole [Il Grande Freddo Reprise]"), Nicola Alesini lascia la sua doppia firma, suonando magistralmente il tema e chiudendo l'album con una malinconica coda. Saranno anche le ultime note registrate da Claudio Lolli...

"Poesia senza parole": come tutti i brani del sassofonista. E come in Dante.



Ci sentiamo obbligati ad associare questo suo album sul celebre Vate a un altro suo prodotto, un prodotto recente: l'EP Un amore partigiano. E ciò perché siamo vicini al 25 aprile, in cui si celebra la liberazione dal nazifascismo, e non ancora lontani dallo scorso 25 marzo, che è appunto Dantedì.

Dante, già. In Dante stesso, il senso di giustizia e l'impegno civile sono ideali continuamente presenti, condizionandone le scelte di vita. L'Alighieri combatté persino in battaglie violente e sanguinose, rinunciando - sia pur involontariamente - alla libertà, dovendo subire la condanna dell'esilio...

Per Alesini la dedizione al bene comune è decisivo, come del resto testimoniato dalla sua partecipazione e presenza in manifestazioni e concerti di lotta; eppure, la sua musica risulta essere magia sonora, i suoi motivi, le arie, gli intercalari, non sono raffiche di mitra! L'impegno di Nicola Alesini si traduce nel sortilegio dei suoni.






            


Nicola Alesini usa i sassofoni attraverso gli effetti elettronici e, come detto, cerca di portare questi suoni anche alle ricorrenze e agli happenings di rilevanza sociale. (Per e con Articolo 21 per il giornalismo, Ossigeno per l'informazione, o l'ANPI.) Alesini è figlio di un partigiano (i suoi genitori si conobbero in Liguria durante la Resistenza: c'erano i rastrellamenti nazisti e sua madre, con l'aiuto delle suore, nascose il combattente Alesini nel "Castillo" di Sanremo). Proprio in ricordo dei suoi, nel 2022 il sassofonista ha pubblicato il suddetto Un amore partigiano: curiosamente, è lo stesso titolo del libro di memorie di Iole Mancini ("staffetta" delle Brigate Garibaldi), uscito nel medesimo anno; ma in realtà questo EP del musicista romano è nato come commento sonoro per il libro (e audiolibro) La ragazza nella foto - un amore partigiano, di Donatella Alfonso e Nerella Sommariva. Poi il lavoro di Alesini ha assunto una dimensione autonoma, divenendo un disco tutto suo sul tema della Resistenza. In Un amore partigiano, il sassofonista evoca, in maniera a tratti onirica, le gesta del padre in lotta contro fascisti e tedeschi. La fluida narrazione (che ricorda il flusso di coscienza nelle opere letterarie) riepiloga i racconti del genitore.

Nell'album Dante, la coscienza civile è ancora più arricchita di suggestioni e visioni. Anzi tale coscienza - com'è di fatto nella Divina Commedia - serve a traslare le visioni profetiche fino ai nostri giorni.
Letteratura, teatro, danza: Nicola Alesini spesso integra la sua musica con altre forme d'arte. Parola, gestualità e immagine si incontrano e si fondono nelle sue creazioni pentagrammate. Che, non per caso, sarebbero e sono ideali soundtrack cinematografici.


Dante, album in digitale, MP & Records. Su tutti gli stores digitali. Maggiori infos: qui

Alesini ha lavorato con musicisti del calibro di Glen Velez, Hans Joachim Roedelius, David Sylvian, Roger Eno, David Thorn, Harold Budd, Steve Jansen, Richard Barbieri. Sylvian ha inserito due brani di Alesini nel suo doppio album antologico Anything and Nothing.




     Recenti collaborazioni

  Tim Bowness - Butterfly Mind  (Inside Out Music, Sony Music 2022)
   Nicola Alesini e Saro Cosentino - The Road To Now (Cat Sounds, 2022)
  Nicola Alesini e Theo Allegretti - In Search Of Light (Dodicilune Dischi, 2022)  

E poi c'è F.D.A., del 2006, dedicato a Fabrizio De André ed edito da il manifesto.  
Accolto con entusiasmo dalla critica, F.D.A. è un incontro con le musiche del grande artista genovese... senza voler per forza essere un disco di rielaborazioni di canzoni di De André. F.D.A. è un lavoro personalissimo di Nicola Alesini, in cui emerge il suo tipico stile a base di melodie e fraseggi che trasudano vita, passioni, sentimenti. In F.D.A., Alesini ha preso, di Faber, la nostalgia, l’ironia, l’amore e l’impegno, inserendovi  elementi della propria visionarietà compositiva. 12 pezzi, di cui 8 appartenenti al repertorio più conosciuto del primo De André: "Bocca di Rosa", "Amore che vieni amore che vai", "Il Testamento di Tito"... 4 sono i brani originali. Uno di questi, "Per F. & L.", ispirato all’incontro tra Fabrizio De André e Luigi Tenco, riesce particolarmente romantico e struggente, grazie anche alla straordinaria complicità dei Radiodervish, che con Alesini firmano il pezzo.

Dante, album in digitale, MP & Records. Su tutti gli stores digitali. Maggiori infos: qui


Recensione di Cities (con Saro Cosentino)