10/24/20

Tra arte sperimentalista, gioco e teatro: Métronhomme

 Una band dall'accento acuto!



Novità: Tutto il Tempo del Mondo

Etichetta: Micio Poldo Edizioni Musicali (MP Records)

Distribuzione: G.T. Music Distribution  e  Lizard Records



I Métronhomme sono:


Mirco Galli: basso elettrico

Tommaso Lambertucci: piano, synth

Andrea Lazzaro Ghezzi: batteria e percussioni assortite *)

Marco Poloni: chitarre, elettronica


Nel video: il single "Quarantine".


*) Cesta per la biancheria, rullante rovesciato, bacchette cinesi, piatti, bottiglia di birra, distributore di peperoncino, distributore di semi di sesamo, matite di grafite, bacinelle. NESSUN campionamento, NESSUNA drum machine: tutto suonato a mano.



Ascoltando certi gruppi ti accorgi subito quando c'è un background  "classico". È il caso di questo quartetto maceratese, che nutre una predilizione per le avanguardie. Non per niente i Métronhomme avevano esordito - nel 2005 - con L'Ultimo canto di Orfeo, vera e propria opera prog, ardita e animata da giustificata ambizione. Una meraviglia immaginifica, ricca di inserti jazz fusion e neoclassici davvero da antologia.



Dopo quel magico anno e quello straordinario lavoro, che occorrerebbe riproporre in continuazione dappertutto poiché è giusto che meriti lo status di "longseller", nella fucina dei Métronhomme erano stati manifatturati altri tre dischi. (Neve il titolo del secondo, Bar Panopticon quello del terzo.) L'ultimo è dell'anno scorso e si intitola 4

Con 4, questi musicisti si sono ritrovati ad abbandonare la cornice teatrale e il "concept" sensu stricto per sfogare la creatività in maniera più libera. E sono piovuti - non per la prima volta, ma forse più che prima - elogi.

Ed ora... Tutto il tempo del mondo!





Apprendiamo che l'EP attuale (il cui titolo esatto è: "Tutto il tempo del mondo - 1.òikos") è stato composto e registrato durante le restrizioni per il Covid-19. Una precisazione che ricorre spesso nelle uscite di questi mesi: dovunque, si avverte la necessità di un messaggio incisivo e immediato, una sorta di reazione all'invisa semiprigionia. I Métronhomme reagiscono usando il loro, di  linguaggio: musica colta, per spiriti abituati a trovare l'entertainment (lo spasso) in ambiti alternativi. In particolare in questo disco risalta il gioco allucinatorio e si fa leva sulla distorsione visiva... pur se Tutto il tempo del mondo - così come il release precedente, direi - non è ambientato esattamente nella dimensione onirica. C'è sempre una risata che cavalca il pentagramma e, nascosto dalla e nella risata, un essere sgomitante, in preda all'angoscia e all'orrore. Dunque: specchio perfetto dell'era presente!

[ Ecco come una band deve arrangiarsi in tempi di pestilenza! Leggi qui quali strategie e quali accorgimenti sono stati usati dai membri dei Métronhomme per il loro "esperimento compositivo". ]

Ma raccontiamo il disco traccia per traccia.

"Quarantine" (durata: 2:41) è il pezzo che apre Tutto il tempo del mondo ed è stato scelto come primo single dell'EP. Splendido intro a un viaggio realmente appagante, nonché una sorta di "ponte" tra 4 e il nuovo lavoro. 

Nuovo lavoro che richiede 24 minuti o poco più di ascolto, eppure è un'esperienza talmente intensa, richiamante sia il minimalismo di Philip Glass che lo stesso mix di ingredienti già usato dai Métronhomme nei dischi precedenti, che si arriva a credere, alla fine, di aver ascoltato un long playing, non un extended playing.



Il secondo brano "Come la Neve" (2:44) è una canzone piacevole, relaxed e dai risvolti degregoriani per certi versi; ma ovviamente i Métronhomme si muovono in una dimensione 'alia' rispetto ai nostri cantautori... 

... come dimostra infatti la track immediatamente successiva, "Di una Moneta che Cade" (4:26): un florilegio di rumori ed effetti speciali smorzati da una marcia post rock, alternative. E da questi recessi profondi (il Maschine qui dà il meglio di sé!) veniamo traghettati al...

"Supermarket" (2:11), dove forse la medesima moneta viene usata, sciupandola; e qui ci ritroviamo in una quasi monomaniaca situazione di stallo e avvertiamo che il mondo non ne può più di consumismo e trivialità, e agogna perciò...

...l'"Arkè" (3:51), il principio originario di tutte le cose, che ci si mostra con zampe di ragno (belli i bassi del pianoforte!). "Arkè" è un brano sulla paura, sul terrore. Le sonorità oscure lo evidenziano, ma, per rendere maggiormente l'effetto, in coda è stato inserito l'ultimo discorso pubblico del presidente romeno Nicolae Ceaușescu (Bucarest, 21 dicembre 1989). Un audio terribile che - i ragazzi di Métronhomme ne sono ben consci- amplifica l'effetto "disturbante". Da qui non si può che tornare ad apprezzare...

"Il Rumore del Mare" (3:01). 

È questo il secondo pezzo cantato: un minicorale dalla struttura talmente complessa che non si può che stare ad ascoltare e... tacere.

Il disco si conclude con (e ne) "La Città di K." (5:36), brano ispirato alla trilogia di romanzi di Ágota Kristóf. Si "sente" molto soprattutto Kafka, qui. Il nostro è un procedere per viuzze e viali con svolte acutangolari. All'oboe: Mohammed Amir Ibrahim. 

                        Totale: 24:30



Da notare che questo album - com'è tipico dei nostri giorni - è stato realizzato "a distanza", sfruttando la comunicazione cibernetica, la telematica. E, oltre agli strumenti, sono stati anche usati - come si legge sull'homepage della band - oggetti di uso quotidiano "trovati in casa e riadattati all’uopo. Questo modus operandi ha necessariamente influenzato il nuovo materiale musicale, caratterizzandolo con originali ed inedite sonorità rispetto ai lavori precedenti."

                      Tutto il tempo del mondo. 1.òikos. Publisher: Micio Poldo Edizioni Musicali (https://www.mprecords.it/)



Ora una piccola rivelazione sul titolo: come mai l'aggiunta "1.òikos"? È perché questo EP vuole essere la prima parte di due! Parte prima è stata realizzata in "òikos", a casa quindi. E la seconda (2.) nascerà, speranzosamente, "all'aria aperta".

L'obiettivo dei Métronhomme è di poter poi unire i due EP in un unico CD, quale monumento da ergere ai nostri giorni sì strani.


 Due copertine dall'opus totale del gruppo











MÉTRONHOMME

Discography and Productions



2005 - "L'Ultimo Canto di Orfeo" -  theatral show and CD, produced by Métronhomme

2008 - "Neve" - theatral show, adapted from the book "Neve" by Maxence Fermine, music and production by Métronhomme

2010 - "Bar Panopticon" - theatral show, write by Métronhomme, music by Métronhomme, produced by A.M.A.T., Comune di Macerata, and Métronhomme

2019 - "4" - LP 33 rpm, 180gr. numbered limited ed., produced by Métronhomme, distributed by Lizard Records, G.T. Music distribution, Micio Poldo edizioni musicali

2020 - "Tutto il Tempo del Mondo - 1.òikos" - EP produced by Métronhomme, Micio Poldo edizioni musicali



Métronhomme 4 LIVE è stato presentato per la prima volta il 12 aprile 2019, presso il teatro Politeama di Tolentino (MC) recentemente ristrutturato. Nei live, le musiche, eseguite rigorosamente dal vivo, sono accompagnate dalla contestuale proiezione di una selezione di evocative immagini cinematografiche operata da Riccardo Minnucci.




Il disco 4 è liberamente disponibile per l’ascolto su Spotify e sulle altre piattaforme comuni.




Il vinile di 4 è distribuito e si può acquistare nei siti della G.T. Music Distribution (www.gtmusic.it), e della Lizard Records (www.lizardrecords.com) o su Discogs.com.


I Métronhomme sono attivi e disponibili anche per la composizione e l’adattamento di musiche e colonne sonore per spettacoli teatrali, audiovisivi, film, cortometraggi, video pubblicitari, videogiochi, etc…, e per la partecipazione a festival e rassegne musicali.



Pagina Facebook della band 

Mail della band: metronhommeband@gmail.com 





I Métronhomme su Spotify

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