I can tell like the ring of a bell
A chime that is clear and true
But if a crack, the sound is flat
Like happiness that's become untrue
Out of the East, the sun flew West
Trailing its golden spray...
(Soft Machine: dagli esordi a Third)
Viva Canterbury, che ci ha dato una grandiosa "scena" progressive e soprattutto quei formidabili avanguardisti di Robert Wyatt (batteria, voce), Kevin Ayers (basso, chitarra, voce), Daevid Allen (chitarra) e Mike Ratledge (organo)!
La miscela fermentò in locali londinesi dell'underground come l'UFO, lo Speakeasy e il Middle Earth in un periodo (il 1966-67) dove gli impulsi davvero non erano pochi. Nella capitale del Regno si segnalava tra l'altro la presenza di un certo Jimi Hendrix...
La Riviera Francese e in particolare la scicchissima e artistica Saint Tropez era a un tiro di sasso (la band, che ai suoi inizi era nota come The Wilde Flowers, si esibì in musica psichedelica per i ricchi e per gli sbandati che erano amanti dell'arte e delle novità) e la gratificazione per i Soft Machine (questo il loro nome definitivo... o quasi: più tardi si chiameranno The Soft Machine) sarebbe stato un posticino all'apertura dei concerti nord-americani di Hendrix (1968).
Allen, che era australiano ed ebbe problemi col permesso di soggiorno, intanto non c'era già più e, tanto per gradire, fondò a Parigi i Gong. Andy Summers (più tardi Police) prese il suo posto, ma nel primo album, The Soft Machine, già non c'era più neppure lui, su insistenze di Ayers che non lo poteva soffrire.
Quel disco, registrato durante il tour americano con la Jimi Hendrix Experience, venne realizzato con/da Wyatt, Ayers e Ratledge, e con l'aggiunta soltanto di Hugh Hoppers al basso in "Save Yourself" e del trio femminile di The Cake in "Why Are We Sleeping?" (brano di chiusura dell'album). The Soft Machine risultò un disco altamente sperimentale col suo mix di rock psichedelico, jazz e soft rock.
Allen, che era australiano ed ebbe problemi col permesso di soggiorno, intanto non c'era già più e, tanto per gradire, fondò a Parigi i Gong. Andy Summers (più tardi Police) prese il suo posto, ma nel primo album, The Soft Machine, già non c'era più neppure lui, su insistenze di Ayers che non lo poteva soffrire.
Quel disco, registrato durante il tour americano con la Jimi Hendrix Experience, venne realizzato con/da Wyatt, Ayers e Ratledge, e con l'aggiunta soltanto di Hugh Hoppers al basso in "Save Yourself" e del trio femminile di The Cake in "Why Are We Sleeping?" (brano di chiusura dell'album). The Soft Machine risultò un disco altamente sperimentale col suo mix di rock psichedelico, jazz e soft rock.
Kevin Ayers non parteciperà alla registrazione di Volume Two (1969), perché stanco della tournée americana (il cantante raggiunse Daevid Allen in quel di... Ibiza, dove entrambi si ricrearono e si ricomposero). Al posto di Ayers subentrerà Hugh Hoppers (sì, il bassista che collaborò a un track del debutto americano), mentre il nuovo cantante sarebbe stato Wyatt.
Volume Two manca dell'enfasi "pop" di Ayers ed è più "dada" (almeno così leggiamo in diverse critiche di lingua inglese). Certo è che in questo prodotto si riconferma il genio di Robert Wyatt, il quale, ancora una volta, contribuisce alla grande in abiti da compositore: in pratica, tutti i brani di Volume Two sono suoi.
E arriviamo al 1970 e al leggendario Third, un doppio LP di cui ogni facciata contiene un'unica, lunga composizione.
La scaletta dei brani è questa:
- "Facelift" (scritta da Hugh Hopper) – 18:45
- "Slightly All the Time" (Mike Ratledge) – 18:12
- Including: "Noisette" (Hopper), "Backwards" (Ratledge) and "Noisette Reprise" (Hopper)
- "Moon in June" (Robert Wyatt) – 19:08
- "Out-Bloody-Rageous" (Ratledge) – 19:10
Bonus disc from 2007 CD re-issue
- "Out-Bloody-Rageous" (Ratledge) – 11:54
- "Facelift" (Hopper) – 11:22
- "Esther's Nose Job" – 15:39
- "Pig" (Ratledge)
- "Orange Skin Food" (Ratledge)
- "A Door Opens and Closes" (Ratledge)
- "Pigling Bland" (Ratledge)
- "10:30 Returns to the Bedroom" (Ratledge / Hopper / Wyatt)
*******************************************************
- E in più:
- Lyn Dobson – sax soprano, flauto
- Jimmy Hastings – flauto, clarinetto basso
- Rab Spall – violino
- Nick Evans – trombone
Il medesimo quartetto (Wyatt, Hopper, Ratledge e Dean) avrebbe realizzato l'anno successivo (1971) Fourth (primo loro disco unicamente strumentale) servendosi di numerosi ospiti prevalentemente della scena jazzistica (Lyn Dobson, Nick Evans, Mark Charig, Jimmy Hastings, Roy Babbington, ancora Rab Spall).
Nel link sottostante ne parliamo a sufficienza. Dopo Fourth, i Soft Machine avrebbero dovuto continuare senza il grande, ispirato (e sfortunato) Wyatt...
Nel link sottostante ne parliamo a sufficienza. Dopo Fourth, i Soft Machine avrebbero dovuto continuare senza il grande, ispirato (e sfortunato) Wyatt...
Un altro articolo sul blog Topolàin riguardante la "Morbida Macchina":
"Soft Machine: 'Fourth / Fifth'"
- *******************************************************
Ricoprì il ruolo di cantante dopo la dipartita di Kevin Ayers: Robert Wyatt, una delle più belle voci del rock progressivo
Nessun commento:
Posta un commento