7/11/20

Il Paese Dei Balocchi



Qualche annetto fa, intervistato dal magazine tedesco Eclipsed, Mikael Åkerfeldt, cantante e chitarrista degli Opeth, nonché grande collezionista di dischi, ha affermato che letteralmente ama l'unico album mai realizzato dal gruppo italiano Il Paese dei Balocchi, e che non comprende come mai tali maestri del prog non siano andati avanti con il loro progetto.

"L'album è innaturalmente buono" ha dichiarato "e contiene tutti gli elementi che io apprezzo del progressive rock. È epico, e viene meravigliosamente accompagnato dall'orchestra. Gli archi sono grandiosi, ogni cosa è inscenata in maniera triste e oscura..."





Una conferma ci arriva da Giuseppe Tosi, che su Youtube commenta:

"Decisamente bello anche per l'uso misurato dell'orchestra sinfonica. Alcune parti rimandano a Stravinskij, ma si spazia con grande creatività, con citazioni buttate qui e la (da Morricone ai King Crimson) e un'atmosfera generale pacata e romantica che li rende unici nel panorama prog italiano (qualche similitudine col Museo Rosenbach, ma il loro Zarathustra arriverà un'anno dopo). E' un peccato che tra le tante, recenti rivalutazioni di molte opere del nostra progressive, questa continui inspiegabilmente ad essere ignorata. Assolutamente da ascoltare e rivalutare."

A quanto pare Mikael Åkerfeldt ha già fatto grande pubblicità per questa perla smarrita del prog italiano: sulla pagina dov'è presente il video, si sono infatti raccolti ascoltatori da ogni parte del mondo, e quasi tutti dicono di essere stati "mandati" da lui...

Allora, sorbiamoci insieme questo capolavoro.






01 Il Trionfo Dell'egismo,Della Violenza, Della Presunzione e Dell'Indifferenza
02 Impotenza Dell'umilta' E Della Rassegnazione
03 Canzone Della Speranza
04 Evasione
05 Risveglio E Visione Del Paese Dei Balocchi
06 Ingresso E Incontro Con I Baloccanti
07 Canzone Della Carita'
08 Narcisismo Della Perfezione
09 Vanita' Dell'intuizione Fantastica
10 Ritorno Alla Condizione Umana





 LP cover


 

 


Line-up:


Armando Paone (vocals, keyboards)


Fabio Fabiani (guitar)


Marcello Martorelli (bass)


Sandro Laudadio (drums, vocals)






Il Paese Dei Balocchi nacque sui resti della band Under 2000, che si era formata a Roma nel 1965. L'unico loro LP sembrerebbe quasi aver ispirato gruppi come Rovescio Della Medaglia e Museo Rosenbach... 
A comprovare ciò ci sarebbe il fatto che un breve brano iniziale de Il Paese Dei Balocchi viene eseguito da un secondo tastierista, nella persona di Franco Di Sabbatino, il quale sarà poi il tastierista del Rovescio Della Medaglia.
Tra l'altro in "Evasione" a me pare di riconoscere un po' di Parsifal dei Pooh, che uscirà appena l'anno dopo...

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Il chitarrista del Paese Dei Balocchi, Fabio Fabianiracconta l'intera storia del disco in questo sito di progressive rock (in inglese), sottolineando che, sebbene le vendite fossero state scarse, c'era addirittura in ballo un secondo album. Il gruppo però non riuscì ad andare al di là del disco d'esordio e finì per sfasciarsi nel 1974, quando il tastierista, Armando Paone, emigrò nel Golfo Persico, guadagnandosi laggiù la vita come pianista di piano bar.

Leggete l'intervista: è un romanzo di amicizia, di delusioni e di emigrazione.










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