PROG BAR ITALIA ---
Prog rock italiano e internazionale.
(Progressive rock; artrock.)
4/24/25
Quando il Banco del Mutuo Soccorso "went English"
L'articolo di Fabio Zuffanti su Rolling Stone"Do you speak prog? Dieci tentativi di internazionalizzare il progressive italiano" ci rammenta degli anni in cui gruppi come la Premiata Forneria Marconi, Il Banco, Le Orme e compagnia bella sognarono (lecitamente!) di poter conquistare il mercato anglosassone offrendo, al pubblico di altre lande, la loro musica con i testi nella lingua di Shakespeare.
Oggi ci sono gruppi nostrani come i Barock Project che si esibiscono senza difficoltà in Germania, Olanda... Successo meritato, sia pure non eclatante in fatto di vendite. Nel tempo che fu (è trascorso mezzo secolo e oltre!) occorreva appoggiarsi ai "compagni di genere" e i sogni erano immensi. La Manticore Records, così come certe etichette discografiche giapponesi, ha fatto molto per il RPI (Rock Progressivo Italiano; in inglese credo qualcuno lo scriva "IPR").
Grandissimo l'album 'Banco', l'esordio in inglese del Banco del Mutuo Soccorso e Francesco Di Giacomo per l'etichetta (vedi sopra) Manticore (di Greg Lake: Emerson, Lake & Palmer).
Era il 1975. Scopriamo che Di Giacomo è emozionante (nonché credibile) anche in una lingua non sua, che sembra ben padroneggiare. Ascoltatevi "Leave Me Alone", che sarebbe la versione di "Non mi rompete" nell'idioma del bardo di Stratford-upon-Avon!
1. "Chorale" (From "Traccia" Theme) (2:30)
2. "L'Albero Del Pane" ("The Bread Tree") (4:45)
3. "Metamorphosis" (14:54)
4. "Outside" (7:42)
5. "Leave Me Alone" (5:20)
6. "Nothing's The Same" (9:58)
7. "Traccia II" (2:42)
- Francesco Di Giacomo: vocals
- Rodolfo Maltese: electric & acoustic guitars, trumpet, backing vocals
- Gianni Nocenzi: grand piano, clarinet, synthesizer
- Renato D'Angelo: bass, acoustic guitar
- Pier Luigi Calderoni: drums, percussion
BMS allora
... e l'anno dopo...
Come in un'ultima cena del Banco del Mutuo Soccorso, 1976: il canto del cigno del prog rock italiano del periodo classico (il punk e la disco music domineranno, manipolandoli, i tardi Anni '70 e tutti gli Anni '80).
Il brano più lungo arriva qui ai 7 minuti e mezzo. Il progressive è ancora presente ma si fanno spazio già i motivi pop, e ciò, soprattutto in seguito, fu ragione di cruccio per i fans della prima ora del Banco.
1. "...a cena, per esempio" (6:20)
2. "Il ragno" (4:55)
3. "È così buono Giovanni, ma..." (3:32)
4. "Slogan" (7:23)
5. "Si dice che i delfini parlino" (5:50)
6. "Voilà Mida" ("Il guaritore") (6:14)
7. "Quando la buona gente dice" (1:57)
8. "La notte è piena" (4:14)
9. "Fino alla mia porta" (4:30) - Francesco Di Giacomo: lead vocals
- Rodolfo Maltese: electric & acoustic guitars, trumpet, French horn, vocals
- Vittorio Nocenzi: Hammond organ, synthesizer, harpsichord, Solina, vocals
- Gianni Nocenzi: electric & acoustic pianos, synthesizer, clarinet, recorder
- Renato D'Angelo: bass, acoustic guitar
- Pierluigi Calderoni: drums, percussion
La scomparsa - risalente ormai a oltre un decennio fa - di una delle più grandi voci del progressive italiano ha rattristato tutti i cultori del genere. Il modo migliore per ricordare Francesco Di Giacomo è quello di riascoltare la sua straordinaria voce. Uno dei brani prediletti dai suoi ammiratori è contenuto proprio in questo album: "È così buono Giovanni, ma..." Lo si potrebbe ascoltare all'infinito, senza mai stancarsi. Ovvio: i primi tre album della band sono senza ombra di dubbio i migliori della loro carriera, ma anche nella produzione posteriore troviamo perle non da poco. "È così buono Giovanni, ma..." ha un'intensità e un impatto emotivo paragonabili a quelli di "R.I.P." e "Non mi rompete".
Nello stesso 1976, Come in un'ultima cena venne realizzato altresì in lingua inglese (As in a Last Supper) con i testi di Angelo Branduardi: un po' troppo "cerebrali" per essere recepiti dal pubblico anglosassone. Sarebbe stato meglio chiamare Peter Sinfield o Peter Hammill, come già accaduto rispettivamente per la PFM e per Le Orme di Felona & Sorona.
Comunque, questo Come in un'ultima cena è un album che ancora si lascia apprezzare. Anche in inglese! Di Giacomo lo rimpiangiamo per vari motivi - e a ragione.
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