9/24/22

Da Coltrane a Pharoah Sanders a Santana

Proponiamo due degli album di Santana che senza dubbio risentono dell'influsso della musica di Pharoah Sanders (jazz spaziale... e grande spiritualità).

Pharoah Sanders, celebre sassofonista di free jazz, si è spento oggi all'età di 81 anni. A darne notizia, l'etichetta Luaka Bop:


“Siamo devastati nel comunicare che Pharoah Sanders è scomparso”, si legge nel post. “È morto pacificamente, circondato dall’amore di familiari e amici a Los Angeles questa mattina. Sempre e per sempre l’essere umano più bello. Possa riposare in pace”.


 Sulla sua importanza nel jazz contemporaneo avevamo scritto in questo articolo (Topolàin)

O anche qui (mirror site).

Stava per compiere 82 anni, essendo nato a Little Rock, nell’Arkansas, il 13 ottobre 1940. Raggiunse la fama nel 1965, quando  John Coltrane, all’apice del successo, aveva deciso di rifondare il proprio gruppo scegliendo di farsi affiancare da un secondo strumento analogo al proprio. Quasi un passaggio di consegne dal risvolto drammatico: due anni dopo, "Trane" moriva prematuramente per un tumore non diagnosticato.
Sanders era uno dei rappresentanti più radicali del free jazz, musica sperimentale dalla forte valenza sociale che si sviluppò parallelamente con le grandi battaglie razziali di Martin Luther King e, soprattutto, di Malcolm X: il Black Power sarà sempre un marchio distintivo dei musicisti "Free".

L'ultimo suo disco, Promises, molto acclamato dalla critica, è stato registrato nel 2021 insieme al DJ Floating Points e alla London Symphony Orchestra.

Pharoah Sanders collaborò anche con Alice Coltrane, figlia di John. (Articolo circa Alice Coltrane.) 

Leggi su "le illuminazioni di Alice Coltrane e Carlos Santana" in quest'altro sito.

Le Divine Songs di Alice Coltrane.  


I due album di Santana cui accennavamo sono Caravanserai (1972, con Mike Shrieve alla batteria) e Love Devotion Surrender (1973, che Carlos Santana registrò insieme a un altro virtuoso della chitarra: John McLaughlin). 


Due dei migliori prodotti non solo del jazz-rock ma di tutta la musica contemporanea.


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9/19/22

Quando gli Amazing Blondel rimasero in due

 Sono stati associati ai Gryphon e ai Pentangle; ma tra i paragoni c'è persino quello, totalmente sballato, con i Jethro Tull.

Signore e signori: gli Amazing Blondel!


La formazione classica:

John Gladwin

Eddie Baird

Terry Wincott



 


John David Gladwin e Edward Baird erano nati e cresciuti a Scunthorpe, Lincolnshire; mentre Terence Alan Wincott, che era nato nell'Hampshire, a Scunthorpe si era trasferito da bambino.

   



Si rivelarono tre musicisti straordinari. Gladwin cantava, oltre a suonare la chitarra a 12 corde, il liuto, il contrabbasso, la tiorba, la cetra, il tabor (tamburo di Provenza) e le campane tubulari. Wincott cantava e suonava la chitarra a 6 corde, l'armonio, la chitarra a 12 corde, il liuto, il flauto dolce, il flauto traverso, l'ocarina, le conga, il cromorno, l'organo a canne, il tabor, il clavicembalo, il pianoforte, il mellotron e i bongos e altri strumenti a percussione. Baird era altresì alla voce; e suonava il liuto, il glockenspiel, la cetra, il dulcimero, la chitarra a 12 corde e varie percussioni.



Dal 1969 al 1972, Gladwin, Baird e Wincott registrarono una manciata di LP per la Island Records (e servendosi di validi collaboratori). Il loro era un tentativo di proporre la musica medievale - più precisamente: della "Renaissance" - usando strumenti tradizionali. Tuttavia vennero spesso catalogati come band di "psychedelic folk". Molto più azzeccata è l'altra denominazione: "medieval folk rock".

Fatto è che riuscirono a conferire al folk-rock inglese dei primi Anni Settanta una propria impronta, sebbene non raggiunsero mai la fama dei  Fairport Convention o degli Steeleye Span. Oppure dei Magna Carta, band che ebbe una carriera parallela alla loro ma con meno interruzioni e qualche riconoscimento in più.


I titoli dei  primi, "classici" album degli Amazing Blondel sono noti a tutti i loro aficionados:


  The Amazing Blondel (1970), Evensong (1970), Fantasia Lindum (1971), England (1972).


Ecco due articoli in italiano per approfondire:



All'approssimarsi degli ominosi Anni Ottanta, con la disco music che furoreggiava e la perdita di popolarità del folk, Eddie Baird e Terry Wincott smisero di volersi esibirsi con il repertorio tradizionale. Gladwin intanto aveva dichiarato di voler rimaner fedele ai suoni tipicamente elisabettiani e si era separato da Baird e Wincott per dare concerti in compagnia di altri vecchi compagni di avventura. (Inizialmente il nome di questo ensemble era "John David Gladwin's Englishe Musicke"). 

I rimanenti due menestrelli realizzarono, sotto l'eponimo "Amazing Blondel", Blondel ("The Purple Album" ossia "l'album viola", come viene altresì chiamato). Era il 1973. Blondel (DJM Records), che vede tra gli altri la partecipazione di Steve Winwood nonché di Paul Rodgers e Simon Kirke durante il loro passaggio dai Free ai Bad Company, è una raccolta di canzoni davvero molto belle (Edward "Eddie" Baird è del resto un compositore eccezionale) e per molti versi differenti dai brani pastorali di England e dagli album precedenti. Queste canzoni (ballate, madrigali...) sono a loro modo capaci di conferire al folk medievaleggiante dell'originale trio un'aura di pop, di levità sonora radio-friendly.  


Dopo Blondel, Eddie Baird e Terry Wincott sfornarono, in rapida successione:


Mulgrave Street (1974)

Inspiration (1975)

Bad Dreams (1976)


Tutti usciti per la DJM Records, etichetta inglese indipendente che prese sotto contratto anche Elton John e Bernie Taupin. La DJM faceva capo a Dick James, cantante ed editore musicale, il quale, insieme a Brian Epstein, dirigeva Northern Song (le edizioni musicali dei Beatles).


Ci fu poi uno iato produttivo di circa due decenni e nel 1997 (grazie anche all'interesse manifestato su Internet dai vecchi fan) i tre Amazing Blondel (sì, con John Gladwin) si riunirono e diedero alle stampe Restoration (HTD Records), che riportava le sonorità più vicine alla musica inglese medieval-rinascimentale. Il rinato trio suonò svariati concerti nel continente europeo fino al 2000. 

Restoration fu la degna chiusura di un sogno anacronistico, a base di liuto e altri strumenti antichi, che aveva preso l'avvio in una vivace quanto inquinata cittadina industriale del Lincolnshire e che arrivò a entusiasmare caterve di ascoltatori di entrambi gli emisferi terrestri.


Si può dire che, nel periodo post-Blondel, il più attivo rimase Eddie Baird. Nel 2005, Baird diede due concerti insieme alla cantautrice e "diva" della chitarra acustica Julie Ellison e in seguito passò a lavorare con il musicista e cantante Darryl Ebbatson (nome del progetto: "Ebbatson Baird"). Oltre a pubblicare, come artista solista, vari album acclamati dai critici.






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9/10/22

Banco Del Mutuo Soccorso: 'Orlando: Le Forme dell'Amore'

 Il 23 settembre esce, ufficialmente,  il concept con cui il Banco festeggia il 50° anno di attività! Ancora un'operazione impegnata e impegnativa, un'opera intensa e di vasto respiro, a coronare una storia che ha portato il gruppo a essere considerato, anche all'estero, tra le punte di diamante del rock progressivo (di tutti i tempi e di tutti i luoghi geografici!).

"La Pianura Rossa" è uno dei brani tratti da Orlando: Le Forme dell'Amore (Inside Out Music). L'altro single - derivato dallo stesso concept e presentato in precedenza - è "Cadere o volare".




Ineguagliabile, questa band! Che (si può già adesso affermare tranquillamente) raggiunge, con Orlando...,  un nuovo apice della sua lunga e onorata carriera. 







Tracklist:

      1. Proemio (cover version) 
      2. La Pianura Rossa 
      3. Serve Orlando Adesso 
      4. Non Mi Spaventa Più L’amore 
      5. Non Serve Tremare 
      6. Le Anime Deserte Del Mondo 
      7. L’isola Felice 
      8. La Maldicenza 
      9. Cadere O Volare 
      10. Il Paladino (
      11. L’Amore Accade 
      12. Non Credere Alla Luna 
      13. Moon Suite 
      14. Come È Successo Che Sei Qui 
      15. Cosa Vuol Dire Per Sempre 

La lunghezza dei brani va dai 3 minuti ca. ai 6-7 minuti, tranne "Moon Suite", che supera gli 11.



Vittorio Nocenzi ha lavorato al progetto per anni, insieme al figlio Michelangelo e al paroliere Paolo Logli. Narrare il poema dell'Ariosto in un italiano moderno e non in quello del XVI secolo e renderlo "commestibile" in un mix di forma e spirito, di musica immaginifica e narrazione di senso compiuto, dev'essere stata un'operazione intellettuale non da poco.


Formazione attuale:

Vittorio Nocenzi
Voce, pianoforte e tastiere


Filippo Marchegianni
Chitarra e voce


Nicola Di Già
Chitarra

Marco Capozi
Basso

Fabio Moresco
Batteria


Tony D'Alessio
Voce


 ... senza mai dimenticare Francesco Di Giacomo




La scelta di cantare solo in italiano (come sul precedente Transiberiana) conferma la volontà del Banco di rimanere fedele alla propria linea. Incluse nel booklet ci saranno comunque le traduzioni in inglese, insieme a delle note esplicative per il pubblico fuor d'Italia.


L’album sarà disponibile come Limited CD DigipakGatefold 180g 2LP+CD e in digitale.

Preorder qui: https://bancodelmutuosoccorso.lnk.to/Orlando-LeFormeDellAmore









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