9/19/22

Quando gli Amazing Blondel rimasero in due

 Sono stati associati ai Gryphon e ai Pentangle; ma tra i paragoni c'è persino quello, totalmente sballato, con i Jethro Tull.

Signore e signori: gli Amazing Blondel!


La formazione classica:

John Gladwin

Eddie Baird

Terry Wincott



 


John David Gladwin e Edward Baird erano nati e cresciuti a Scunthorpe, Lincolnshire; mentre Terence Alan Wincott, che era nato nell'Hampshire, a Scunthorpe si era trasferito da bambino.

   



Si rivelarono tre musicisti straordinari. Gladwin cantava, oltre a suonare la chitarra a 12 corde, il liuto, il contrabbasso, la tiorba, la cetra, il tabor (tamburo di Provenza) e le campane tubulari. Wincott cantava e suonava la chitarra a 6 corde, l'armonio, la chitarra a 12 corde, il liuto, il flauto dolce, il flauto traverso, l'ocarina, le conga, il cromorno, l'organo a canne, il tabor, il clavicembalo, il pianoforte, il mellotron e i bongos e altri strumenti a percussione. Baird era altresì alla voce; e suonava il liuto, il glockenspiel, la cetra, il dulcimero, la chitarra a 12 corde e varie percussioni.



Dal 1969 al 1972, Gladwin, Baird e Wincott registrarono una manciata di LP per la Island Records (e servendosi di validi collaboratori). Il loro era un tentativo di proporre la musica medievale - più precisamente: della "Renaissance" - usando strumenti tradizionali. Tuttavia vennero spesso catalogati come band di "psychedelic folk". Molto più azzeccata è l'altra denominazione: "medieval folk rock".

Fatto è che riuscirono a conferire al folk-rock inglese dei primi Anni Settanta una propria impronta, sebbene non raggiunsero mai la fama dei  Fairport Convention o degli Steeleye Span. Oppure dei Magna Carta, band che ebbe una carriera parallela alla loro ma con meno interruzioni e qualche riconoscimento in più.


I titoli dei  primi, "classici" album degli Amazing Blondel sono noti a tutti i loro aficionados:


  The Amazing Blondel (1970), Evensong (1970), Fantasia Lindum (1971), England (1972).


Ecco due articoli in italiano per approfondire:



All'approssimarsi degli ominosi Anni Ottanta, con la disco music che furoreggiava e la perdita di popolarità del folk, Eddie Baird e Terry Wincott smisero di volersi esibirsi con il repertorio tradizionale. Gladwin intanto aveva dichiarato di voler rimaner fedele ai suoni tipicamente elisabettiani e si era separato da Baird e Wincott per dare concerti in compagnia di altri vecchi compagni di avventura. (Inizialmente il nome di questo ensemble era "John David Gladwin's Englishe Musicke"). 

I rimanenti due menestrelli realizzarono, sotto l'eponimo "Amazing Blondel", Blondel ("The Purple Album" ossia "l'album viola", come viene altresì chiamato). Era il 1973. Blondel (DJM Records), che vede tra gli altri la partecipazione di Steve Winwood nonché di Paul Rodgers e Simon Kirke durante il loro passaggio dai Free ai Bad Company, è una raccolta di canzoni davvero molto belle (Edward "Eddie" Baird è del resto un compositore eccezionale) e per molti versi differenti dai brani pastorali di England e dagli album precedenti. Queste canzoni (ballate, madrigali...) sono a loro modo capaci di conferire al folk medievaleggiante dell'originale trio un'aura di pop, di levità sonora radio-friendly.  


Dopo Blondel, Eddie Baird e Terry Wincott sfornarono, in rapida successione:


Mulgrave Street (1974)

Inspiration (1975)

Bad Dreams (1976)


Tutti usciti per la DJM Records, etichetta inglese indipendente che prese sotto contratto anche Elton John e Bernie Taupin. La DJM faceva capo a Dick James, cantante ed editore musicale, il quale, insieme a Brian Epstein, dirigeva Northern Song (le edizioni musicali dei Beatles).


Ci fu poi uno iato produttivo di circa due decenni e nel 1997 (grazie anche all'interesse manifestato su Internet dai vecchi fan) i tre Amazing Blondel (sì, con John Gladwin) si riunirono e diedero alle stampe Restoration (HTD Records), che riportava le sonorità più vicine alla musica inglese medieval-rinascimentale. Il rinato trio suonò svariati concerti nel continente europeo fino al 2000. 

Restoration fu la degna chiusura di un sogno anacronistico, a base di liuto e altri strumenti antichi, che aveva preso l'avvio in una vivace quanto inquinata cittadina industriale del Lincolnshire e che arrivò a entusiasmare caterve di ascoltatori di entrambi gli emisferi terrestri.


Si può dire che, nel periodo post-Blondel, il più attivo rimase Eddie Baird. Nel 2005, Baird diede due concerti insieme alla cantautrice e "diva" della chitarra acustica Julie Ellison e in seguito passò a lavorare con il musicista e cantante Darryl Ebbatson (nome del progetto: "Ebbatson Baird"). Oltre a pubblicare, come artista solista, vari album acclamati dai critici.






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