1/13/22

The Trip e il loro 'Caronte'... mezzo secolo dopo

 Caronte 50 Years Later è il primo album della riformata band guidata dal batterista storico Pino Sinnone. Questo è il rifacimento dell'iconico disco Caronte, pubblicato nel 1971, risuonato dalla formazione attuale per celebrare il mezzo secolo dall'uscita. 

Presenta, rispetto all'originale, l'aggiunta dell'inedito "Acheronte", composto dall'attuale chitarrista Carmine Capasso, e si chiude con due ulteriori brani della band, ovvero "Una pietra colorata", dall'LP d'esordio The Trip del 1970 e "Fantasia", dal film Terzo canale - Avventura a Montecarlo



L'anno di Dante non finisce mai e, se c'è un'opera del prog-rock che forse più di tutte le altre ci avvicina al capolavoro del sommo vate, questa è Caronte di The Trip. Gruppo leggendario che, giocoforza rinnovatosi e coram populo riciclatosi, ci dona un altro gioiello della loro già straordinaria discografia: il remake anno 2021 del Caronte originale che fu e rimane tra le perle del Rock Progressivo Italiano (o "RPI", sigla nota in tutto il mondo tra i cultori del genere).


Etichetta: Ma.Ra.Cash Records


Tracce:

1 Acheronte (Carmine Capasso)

2 Caronte (Vescovi)

3 Two Brothers (Billy Gray, Joe Vescovi)

4 Little Janie (Billy Gray, Joe Vescovi)

5 Ultima ora e Ode a Jimi Hendrix (Billy Gray, Joe Vescovi)

6 Caronte II (Joe Vescovi)

7 Una pietra colorata (Joe Vescovi, Pino Sinnone)

8 Fantasia (Joe Vescovi, Pino Sinnone)



Line-up / Musicians

- Andrea Ranfa / lead vocals

- Carmine Capasso / vocals, guitars, sitar, theremin, programming

- Andrea "Dave" D'Avino / Hammond organ, piano, backing vocals

- Tony Alemanno / bass, backing vocals

- Pino Sinnone / drums


With:

- Kri Sinnone / drums (7, 8)

- Antonio Capasso / Harley Davidson moto (3)


Graphic Design – Max Marchini







Breve storia della band 


Per qualche tempo furono un trio. Come gli ELP, come Le Orme... e come La Triade. Chi si ricorda La Triade?

Stiamo parlando di The Trip. Cioè "il viaggio." Complesso italo-inglese di "musica impressionistica". "Storico" come forse nessun altro. Attivo dal 1966 al 1974 e poi dal 2010 ad oggi.



Si trattava propriamente di un prodotto britannico. Quattro ragazzi che nel 1966 arrivarono in Italia dopo essere stati ingaggiati per accompagnare il cantante beat Enrico "Riki" Maiocchi ("Riki Maiocchi & The Trip"). Dopo essersi separati da Maiocchi, avvenne che il chitarrista, tale Ritchie Blackmore (e scusate se è poco!), tornò in Inghilterra insieme al batterista. I due vennero sostituiti da altrettanti italiani e The Trip continuarono la loro attività nel nostro Paese. 

Ottennero un contratto dalla RCA e pubblicarono una bella doppietta: The Trip (1970), che potremmo definire di genere blues-rock, e Caronte (1971). 

    



Dopodiché se ne andarono il batterista, Sinnone, e il chitarrista, Gray. I restanti componenti, Joe Vescovi e Arvid "Wegg" Andersen, presero come batterista Furio Chirico e fu lì che The Trip divenne un trio. Seguirono due nuovi album: Atlantide (1972) per la RCA e Time of Change (1973) per la Triton. Toccò a Chirico a questo punto andarsene, il quale Chirico avrebbe sviluppato le sue idee creative con gli Arti & Mestieri. I tentativi di Vescovi e Andersen di mantenere il gruppo in vita fallirono. Dopo il 1973, dunque, niente più. Apparentemente...


 Un'epoca piena di colori

Gruppi affini: Acqua Fragile; Arti & Mestieri; Osage Tribe



THE TRIP. CARONTE

Caronte è un disco fondamentale del prog italiano. Scrive Athos Enrile nella sua toccante recensione all'album Caronte - 50 years later:

Il disco fu


quello della svolta decisa verso il prog, un coraggio che, come mi raccontò Joe in tempi più recenti, derivò dalla consapevolezza che anche in Italia si era pronti per un nuovo passo (citazione riferita alla vittoria dei Vanilla Fudge al Festival di Venezia con “Some Velvet Morning” un paio di anni prima, quella che aprì definitivamente in Italia le porte al nuovo che avanzava). 





Chi non visse in quel periodo o ha scarsa confidenza con la storia e le storie riguardanti la genesi del Rock Progressivo Italiano, si sorprenderà di apprendere che il progressive in Italia esisteva già prima della PFM e del Banco. Era una musica che - contrariamente a quella delle due band citate - si sviluppò grazie all'influsso del beat, che da noi continuava a suscitare entusiasmi mentre in altri Paesi si era già avviato sulla via del tramonto.  Il beat... con l'aggiunta del rock psichedelico, che veniva eseguito da gruppi che si erano posti sulla scia di Jefferson Airplane et similia. Tipico esempio di questa nuova via è Collage, delle Orme: tra beat, psychedelic e prog. E altro esemplare disco delle nuove sonorità "pop" (come lo chiamavano allora) è, giustappunto, Caronte, del quartetto (poi trio) The Trip.


In Caronte, Joe Vescovi troneggia alle tastiere, infondendo ai Trip un suono parecchio  originale. Dalle prime note di "Caronte I", il brano che apre l'LP, è evidente che un'influenza classica ha arricchito lo stile del complesso. La lunga "Two Brothers" è un altro dei punti-clou di un disco molto importante.


Formazione originale:


1969-71:

Billy Gray (chitarra, voce)

Joe Vescovi (tastiere, voce)

Arvid "Wegg" Andersen (basso, voce)

Pino Sinnone (batteria)


1972-73:

Gray e Sinnone escono, entra:

Furio Chirico (batteria)


Dopo lo scioglimento dei The Trip a metà Anni Settanta, Joe Vescovi, Arvid "Wegg" Andersen e Furio Chirico si incontrarono di nuovo nel 2010 per una reunion, rinverdendo i fasti del gruppo alla Prog Exhibition di Roma. 

Non ci sono dubbi: A Joe Vescovi (R.I.P. 2014) e Furio Chirico (entrambi The Trip) spetta di diritto un posto nell'olimpo dell'IPR (Italian Progressive Rock). O RPI che si voglia (Rock Progressivo Italiano).


2009: Joe Vescovi, Wegg Andersen, Furio Chirico con l'amico e scrittore Franco Vassia, qualche tempo prima della reunion



Eterno Caronte




Il nuovo corso proseguì con un concerto in Giappone nel 2011, ma la morte di Andersen, avvenuta nel 2012, segnò una svolta radicale. Vescovi e Chirico, insieme a due nuovi membri, Fabrizio Chiarelli (chitarra, voce) e Angelo Perini (basso), continuarono la loro attività dal vivo. Ma, quando sopravvenne anche la morte del carismatico tastierista (nel 2014), Furio Chirico lasciò l'ensemble.

 Nel 2012 The Trip suonarono all'Alassio Prog. Era esattamente il 14 luglio. Joe Vescovi, Furio Chirico, Angelo Perini, Fabri Kiarelli Uno

(Concerto in memoria di Arvid Wegg Andersen)


Nel 2015, il batterista originale Pino Sinnone diede una scossa alla leggenda dormiente (e inizialmente il suo progetto si era chiamato The New Trip). Sinnone raccolse intorno a sé alcuni musicisti di talento, allo scopo di mantenere vivo il repertorio di The Trip.

La nuova incarnazione della band è attiva da allora.



Nel 2021 The Trip pubblica Caronte 50 Years Later per l'etichetta indipendente Ma.Ra.Cash Records. La formazione è composta da Pino Sinnone (batteria), Andrea 'Ranfa' Ranfagni (voce solista), Carmine Capasso (voce, chitarre, sitar, theremin), Tony Alemanno (basso, cori) e Andrea "Dave" D'Avino (Hammond, pianoforte, cori); più gli ospiti Christian Sinnone (batteria) e Antonio Capasso (Harley Davidson in 'Two Brothers'). 

L'album, registrato in modalità "casalinga" durante il lockdown, consiste in una nuova versione del Caronte del 1971, interpretato con vera passione filologica. L'artwork deriva da alcune illustrazioni del pittore austriaco Joseph Anton Koch (27 luglio 1768 - 12 gennaio 1839) ispirate all'Inferno di Dante.

***

L'ascolto ci porta subito sull'"Acheronte", il fiume che nella mitologia greca rappresentava l'ingresso degli Inferi. Qui, le anime si radunano prima di essere trasportate da Caronte sull'altra sponda. "Acheronte" inizia con voci che declamano alcuni versi della Divina Commedia ed è un'ideale introduzione alle nuove versioni di "Caronte I", "Two Brothers", "Little Janie", "Ultima ora e Ode a Jimi Hendrix" e "Caronte II", brani che mostrano le qualità dei musicisti coinvolti nel progetto.

Dopo il viaggio nell'Oltretomba e l'incontro con le anime dannate dei due "easy riders" Janis Joplin e Jimi Hendrix, l'album 2021 si chiude con le nuove versioni di "Una pietra colorata"  - originariamente pubblicata nel 1970 su The Trip - e "Fantasia" - uscita originariamente nel 1970 come single e tratta dalla colonna sonora di Terzo canale - Avventura a Montecarlo. La musica e i testi dell'ultima traccia si adattano perfettamente all'argomento: la canzone descrive una visione dell'Aldilà e una visita in Paradiso...

Complessivamente, un buon album. Perfetto esercizio di stile per The Trip versione odierna. Dopo la riesecuzione dell'"antico" repertorio, si spera che la band arrivi a proporre anche musica nuova, con pezzi di adesso. Un componente come Carmine Capasso (artista a tutto tondo, che vanta tra l'altro collaborazioni con vari protagonisti della musica non solo prog) lascia ben sperare. E Andrea "Ranfa" Ranfagni ha già brillato con i Vanexa e gli Odyssea (due band liguri).



Ricordando Joe Vescovi


Live al Palasport di Torino nel 1971 con la formazione di Caronte



Eccoli The Trip, storicissimo gruppo progressive rock!


        La loro pagina web ufficiale: https://www.facebook.com/thetrip.official/


Partirono dal rock blueseggiante del primo album (definito da alcuni, e anche dalla stessa casa discografica RCA, un prodotto "psichedelico") e Caronte servì a traghettarli verso il progressive rock tout court... che l'anno dopo avrebbe trovato la sua massima espressione in Atlantide


Ora, qui...

"Little Janie" in versione odierna suona come se fosse stata registrata nel 1970; e riecheggia in questa traccia, per davvero, l'epoca beat. Un po' come in "Ultima Ora e Ode a Jimi Hendrix"... e in quasi tutte le restanti tracce. Ricordiamolo: Caronte - 50 years later è stato registrato in home recording, a causa del Coronavirus.



Ancora un tuffo nel passato


The Trip - "Analisi", live al Cantagiro 1972



The Trip - Atlantide (1972). Capolavoro indiscusso del Rock Progressivo Italiano (e non solo)



Mito eterno: The Trip

Time Of Change, 1973


Time Of Change: un album ingiustamente sottovalutato. Qui sotto, la biografia in breve, in brevissimo, dello storico bassista/cantante del gruppo. 

Andersen, il bassista e cantante, londinese ma di origine norvegese, aveva suonato insieme a Ritchie Blackmore ne The Crusaders. Venne contattato da Riki Maiocchi e invitato a entrare in una neonata formazione, insieme a Ian Broad, a Blackmore e al chitarrista William Gray. Fu lui, Arvid Andersen, a dare il nome alla band, in vista del viaggio verso l'Italia che si approcciavano a intraprendere; e fu poi a causa di un brutto incidente automobilistico che gli capitò (si ruppe due vertebre) che l'esperienza The Trip ebbe termine.

(Avvenne nel novembre 1974, tra Cisano sul Neva ed Albenga, e un amico suo, un D.J. irlandese, perse la vita a soli 28 anni.)

I postumi dell'incidente diedero ad Arvid filo da torcere per tutta la vita. Fece in tempo a partecipare a un come-back con Joe Vescovi e Furio Chirico (dopo 36 anni che The Trip si erano sciolti!) nel Prog Festival 2010 e, in seguito, anche alla tournée giapponese, prima di spegnersi, il 31 marzo 2012. 



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