... dischi che sono:
Dramma Di Un Poeta Ubriaco
(CD, Btf - AMS 2008)
Sempre E Ovunque Oltre Il Sogno
(CD, Btf - AMS 2011)
Alibi Filosofico
(CD, Btf - AMS 2013)
Sprouts of Life
Pandora's Music for the Research On Cancer
(Digital EP, Btf-AMS 2016)
Ten Years Like in a Magic Dream...
(CD, Btf-AMS 2016)
Inoltre: i Pandora hanno contribuito al progetto
A Flower Full Of Stars
A Tribute To The Flower Kings
(CD, Musea Records 2011)
e a
More Animals at the Gates of Reason
A Tribute to Pink Floyd
(2 CD, Btf - AMS 2013)
Formazione attuale
La genesi
Dramma Di Un Poeta Ubriaco, 2008
Dramma Di Un Poeta Ubriaco, primo CD della loro carriera, racconta storie tra modernità e mito. Artrock a tratti, un'ombra di jazz, tanto rock sinfonico e cantautorato eccelso caratterizzano le sette tracce che si snodano per fantastici 63 minuti. L'incipit equivale a scoperchiare il Vaso di Pandora (appunto): un collage di 90 secondi di voci provenienti da radio e TV, tutte annuncianti le negatività dei nostri tempi. Si parte con le tastiere che svettano e cominciano a duettare bellamente - e a dialogare - con le chitarre, ora pesanti ora gentili, con l'accompagnamento di una batteria a tratti furiosa.
Avvincente è "March To Hell", che ci proietta davvero, davvero, DAVVERO nel paradiso del progressive rock (RPI: Rock Progressivo Italiano; ma vi si sente anche il prog metal anglosassone).
Si passa all'amabile e per certi versi datata canzone "Così Come Sei", dapprima sognante, poi sempre più roboante.
"Pandora" (11:43) è un altro strumentale. Dopo la lunga apertura spaziale di synth e una voce maschile recitante, nel successivo minuto e passa batteria e basso stabiliscono un sottofondo stretto e levigato. Poi le chitarre si uniscono alle tastiere, determinando le linee melodiche, mentre la chitarra metal e il pianoforte percorrono la metà del brano. Traccia solida e registrazione eccellente (cosa che riguarda l'intero album, del resto). Alla fine del quinto minuto, gli strumenti si ritirano per lasciare il posto a un assolo di piano stile "old time saloon". Al sesto, esplode di nuovo il prog pesante e poi sopravviene la sezione degli archi Hammond e synth: come richiami (ma non ingialliti!) al Museo Rosenbach e alle Orme. L'organo esegue lentamente una sequenza di arpeggio in costante ascesa, simile a quella di Tony Banks in "Apocalypse in 9/8"...
"Breve Storia Di San George": canzone meravigliosa. Una miscela di chitarra acustica, flauto-Mellotron, calda voce italiana, orchestrazioni classiche, delicate sequenze di clavicembalo e un finale a base di gradevole assolo di flauto.
"Dramma Di Un Poeta Ubriaco", la sesta traccia, dura circa 9 minuti. Rumori da osteria, quindi il passaggio da un pianoforte meditabondo al rock classico-sinfonico e, dopo, il canto di Grappeggia, qui con voce roca e più tesa, come si addice alla situazione. Melodie che definiremmo slaveggianti, almeno in generale (avete presente la Trans-Siberian Orchestra?) e, in chiusura, potente sezione di stampo operistico.
La composizione più elaborata è l'ultima traccia, "Salto Nel Buio" (sui 14 minuti). Molto varia; accattivanti atmosfere mutevoli, fluide, e idee musicali sorprendenti. Da un breve interludio con chitarra acustica e Mellotron, si scivola a una scaglia audio con nuances prog metal e a un assolo di vibrafono jazz. La parte finale è eccitante, con grandi sequenze di sintetizzatori e ritmi di batteria propulsivi, che sfumano lentamente.
Sempre E Ovunque Oltre Il Sogno, 2011
Alibi Filosofico, 2013
Con Dino Fiore (Castello di Atlante), David Jackson (Van Der Graaf Generator) e Arjen Lucassen (Ayreon) quali guests speciali.
La cover dell'album presenta un'immagine suggestiva: una persona con un viso dagli occhi e la bocca doppi, alla maniera di Picasso. La forma "graffito" dell'immagine ci prepara a un lavoro moderno e dinamico. Persino più all'avanguardia dei precedenti sfornati da questo gruppo. E difatti! Già la prima traccia, "Il Necromante, Khurastos E La Prossima Vittima" è una narrazione movimentata e ricca di svolte improvvise e... incroci pericolosi. Beppe Colombo suona le tastiere. Corrado Grappeggia - il cantante - è il secondo tastierista, secondo la formula che caratterizza i Pandora. Claudio Colombo aziona batteria, basso, chitarre, tastiere, flauto, cuatro, cori.
Gli "aiutanti" sono in realtà degni co-protagonisti di quest'avventura straordinaria (poiché altro non è). Arjen Lucassen è al Minimoog e alla chitarra, Jackson - come risaputo - ai sassofoni ma suona anche il flauto e il tin whistle, Dino Fiore al basso, ugualmente al basso c'è Leonardo Gallizio (interessante articolo su di lui qui), Emoni non solo alla voce ma anche alle percussioni... e altri ancora.
L'album contiene sette tracce. E le prime due, "Il Necromante..." e la seconda che si intitola "Né Titolo Né Parole", riprendono la saga di Chat-Bat, saga iniziata nel disco precedente. “La Risalita” e “Apollo” sono strumentali un po' sulla falsariga del brano "Pandora", che è presente nel primo album Dramma Di Un Poeta Ubriaco.
I fiati di Jackson sono tra gli ingredienti vincenti di Alibi Filosofico, insieme alla voce di Emoni Viruet.
Il mix di atmosfere vintage e risonanze moderne è brillante.
Nel ricco booklet, ogni brano è descritto con un dipinto e un racconto di Claudio Colombo...
Ma torniamo a commentare le singole tracce. Lo strumentale pianistico "La Risalita" descrive la fuga dalle acque infide dello Stige da parte di Pandora, che vi era intrappolata dopo il suo incontro con Ade, dio degli Inferi.
La storia (raccontata nel libretto) continua con "Apollo", sorta di sogno psichedelico della protagonista, che si smarrisce in un labirinto di suoni e melodie dopo aver incontrato il dio della musica e della danza. Alla fine, lei si sveglia nel bel mezzo di una festa di villaggio. E inizia a danzare.
Il vivace e jazzato "Tony Il Matto" è dedicato alla memoria di Antonio Ligabue, uno dei più importanti pittori naïf non solo italiani. Una vita tra genio e follia trascorsa a vagare lungo il Po...
"Sempre Con Me" inizia dolcemente, l'atmosfera è sognante. La canzone racconta di un amore talmente forte da trionfare sul tempo.
Il lungo brano finale, "Alibi Filosofico", descrive al contrario un amore in crisi, incapace di sopravvivere alle difficoltà della vita.
Album eccellente, ancora una volta. Album "a capitoli", recepibile forse maggiormente da chi è già in confidenza con i Pandora e ne ha seguito il percorso fino a questo punto.
Ten Years Like In A Magic Dream..., 2016
Tracklist
Fragments of the Present:01. Always and Everywhere– Overture: Fantasia in Pandora Major02. The way you are03. Turin 03.02.197404. Drunken Poet’s DramaTemporal Transition:05. Passaggio di Stagioni– Lamenti d’Inverno– Canto di Primavera (Banco del Mutuo Soccorso)Fragments of the Past:06. Second Home by the Sea (Genesis)07. Man of a Thousand Faces (Marillion)08. Ritual – Part 2 (Yes)09. Lucky Man (Emerson Lake & Palmer)
Qui come "special guest" c'è Vittorio Nocenzi (Banco Del Mutuo Soccorso, Moog in "Canto Di Primavera") oltre, di nuovo, a David Jackson, al violinista Andrea Bertino (Gli Archimedi) e, ancora, al bassista Dino Fiore dei Castello di Atlante. La scelta di cantare i brani in inglese è dettata da un fatto semplicissimo: l'album nasce anche dalla necessità di omaggiare i grandi del progressive rock internazionale, come gli Emerson, Lake & Palmer. (Nell'album precedente, la traccia "Né Titolo Né parole" era stata dedicata al rimpianto Jon Lord).
L'album dunque esce nel 2016 e giusto in quell'anno, tra il 7 e l’8 dicembre, si è spento il grande Greg Lake. La fortunata "Lucky Man", scritta proprio da Lake, diventa il nuovo single dei Pandora.
Questo loro quarto LP è in primis un autoriconoscimento alla propria carriera, iniziata dieci anni prima o poco più. Emoni Viruet, cantante, come abbiamo visto, nonché pittrice, è, di nuovo, autrice della copertina, davvero bella. L'artwork è nello stile dei colori del capolavoro prog-rock In The Court Of The Crimson King.
Quale omaggio ai Grandi del passato, sono state incluse le cover di "Second Home by the Sea" dei Genesis, "Man of a Thousand Faces" dei Marillion, "Ritual - Part 2" degli Yes e - appunto - "Lucky Man" degli ELP, riarrangiate con la voce raffinata della Viruet.
Il titolo dell'album, Ten Years Like In A Magic Dream, ha un suono malinconico e gioioso a un tempo. Come è del resto l'output tutto dei Pandora, musicisti capaci di richiamare atmosfere di ieri che però si replicano - con variazioni dovute al tempo che passa - finanche nella realtà musicale dell'oggi.
Ondarock scrive a proposito di Ten Years Like In A Magic Dream:
I Pandora ripercorrono la propria storia dal presente alle origini, dividendola in tre capitoli; il presente, caratterizzato da versioni alternative di quattro brani della loro precedente discografia cantati in lingua inglese; una fase intermedia che omaggia i giganti del miglior prog italiano, il Banco; infine i frammenti dal passato, un vero inno al prog che fu, quello che oggi definiamo classico ma che in origine era rivoluzione.
Tra l'altro, gli amatissimi Genesis ricevono dai Pandora il posto d'onore che spetta loro grazie alla traccia "Turin 03.02.1974", dove viene ricordato uno dei concerti del tour italiano della band di Peter Gabriel & Co.
Il risultato è una sorta di festa progressive che - negli anni della scomparsa di Keith Emerson, Greg Lake, Francesco Di Giacomo e Chris Squire - non può che fare piacere.
E infatti! Grandissimo album-tribute, che non dovrebbe mancare in nessuna collezione degli amanti del progressive... e della musica in generale!
Architetture Sonore (link 1)
Architetture Sonore (link 2)
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