PROG BAR ITALIA ---
Prog rock italiano e internazionale.
(Progressive rock; artrock.)
8/08/20
'Il Viaggio' (Francesco Chiummento)
Francesco Chiummento è un bravo ciclista; specialità: le scalate. E chi volesse vederlo sulla cima più alta da lui raggiunta, dovrà ascoltare Delirio, del 2016.
Ma poi il suo percorso è continuato: Segnali di pace, dove il misticismo del cuore viene eguagliato, se non superato, dal realismo della mente. ... E ora è uscito questo Il Viaggio. Ancora tristezza, ribellione a fronte delle ingiustizie, ancora tornanti in salita e momenti di lirismo improvvisi e quasi sorprendenti.
Sto ascoltando giusto quest'album. Chiummento, per accompagnare le sue composizioni, si è servito pure stavolta di un ensemble straordinario. I componenti: Grandi della musica 'alia', della musica jazz, rock, sperimentale ed elettronica, tutti o quasi tutti residenti e attivi nel Torinese.
È prog? Indie rock di sicuro (dove l'accento cade su "indie": indipendente). E anche world music. Non è facile capire il messaggio artistico di certi combattenti. Ma il presente lavoro racconta proprio ciò che esprime il titolo: un viaggio, e Francesco ha avuto il fegato di affrontarlo... partendo in salita.
"È un viaggio e ognuno lo affronta come può" ci ha detto lo stesso Chiummento. "Con la storia della sua vita. E nel paese in cui si trova. C'è inquietudine..."
E l'inquietitudine spesso rimane.
Come sempre, la musica dell'ex frontman dei Forza Maggiore porta il marchio "not for everyone". Là dove le idee e il progetto funzionano, esiste anche la barriera, rappresentata proprio dalle capriole vocali - e talvolta flautistiche - di Chiummento. Ma il suo gesto canoro è di sicuro volutamente alternativo, strampalato, e la valenza delle canzoni (molte magistralmente eseguite dai suonatori) portano la sua inconfondibile firma appunto per tale alternatività sbandierata ai quattro venti, che, se da una parte rende difficilmente commerciabile il prodotto, dall'altra mette il sigillo sul pregio artistico.
Iniziamo quindi l'esplorazione del 'Viaggio' andando di tappa in tappa.
"Souvenir de Tuscania" (prima track) racconta di un francese innamorato del passato della nostra bella regione del Centro Italia (Tuscania...), e in particolare del periodo etrusco. Pur non comprendendo noi il francese, intuiamo benissimo la meraviglia del viaggiatore a fronte di tanta bellezza. Ballata piacevole: una buona partenza!
"Adesso è il futuro" vede, come meta, il Brasile, con i suoi colori e la sua vivacità. Questi primi due brani, per quanto possano sembrare assai distanti a causa dei luoghi cui si riferiscono, si meritano la complimentarietà sull'album. Alle dolci colline toscane, osservate come nel clima e nell'illuminazione da candelabri di una dimensione "cameristica", segue un'atmosfera diversa. Non necessariamente carioca al 100%, ma certo "variata". Bella la tromba di Valter Valerio!
Perché il mondo gira al contrario.
Scambiamoci. Se tu vuoi il fuso orario.
Perché prolifera la menzogna, dimmi
mi preferiresti. Se fossi una carogna.
(...)
Il personaggio di "Allucinazione" è - ovvio! - in preda a incubi, sotto l'effetto di droghe. Questa track ha momenti da far elettrificare i capelli. Alex Cataniaalla chitarra.
Polvere di stelle, ridevo a crepapelle
quando mi parlavi delle figurelle.
Fammi una istantanea, Ines scopa con Gianni.
Altro che illusione cutanea, tu non ridi
cacciatrice di nidi.
Ne "I fiori del mare", il protagonista immagina che solo una sirena possa salvarlo. Il testo è trilingue:
je t'ai ornée des vetements blues, de la mer
je me suis refletee, dans une eau deuce, et, claire,
salée, dans une eau douce et claire salée.
sirena. sirena, che ulisse, il marinaio, incanti.
con proibite armonie, sono i fiori del mare.
one step away, from the dream, one step away...
E così via.
In "Lentamente" invece è un padre che parla - con rabbia - ai giovani, incitandoli a lottare.
Fino ad ora appare chiaro quanto possa essere stato difficile scegliere l'ordine finale dei brani. Comunque, c'è una buona alternanza di "sballo" e di musiche più accessibili. Una cosa è certa, e ci teniamo a ribadirlo: questa non è un'opera commerciale! E non vuole essere una considerazione "contro" la musica di Francesco Chiummento, ma piuttosto un complimento. Nessuno si sognerebbe che Schönberg e Scriabin scalassero le hit parade mondiali... Ebbene, con le debite distanze, ciò vale anche per questo artista. È un genere di nicchia; e c'è chi sa apprezzare.
E arriviamo alla traccia numero 6. Chi è "Katy"? Katy è una donna moderna che, durante una manifestazione di protesta alla quale lei partecipa, trova la risposta ai suoi quesiti... nella persona di colui che diverrà l'uomo della sua vita.
"Je veux savoir" parla di un uomo che ama la vita bucolica ed è alla ricerca dell'amore. Scomposto l'accompagnamento di flauto, ma ciò forse è voluto. Anzi: sicuramente voluto, poiché dopo "parte" la voce dell'ex cantante dei Forza Maggiore (un gruppo di rock psichedelico che tendeva al progressive e al jazz-rock ed esprimeva, anche nei testi, un messaggio chiaro di rottura), ed ecco il solito Chiummento spiazzante che fotografa le piazze piene di mercantizie e i deserti di un pianeta sempre più bitorzoluto e sempre più inclinato a Est. E, alla melodia irregolare dell'inizio, fanno da scorta strumenti che sembrano cercare chiavi di pentagramma e toni e semitoni discordanti di continenti inaccessibili, nel tentativo di riportarceli alla memoria. (Con la chitarra che imita archi mediorientali.)
In "Madesh" invece c'è un giovane che lotta contro le sue gabbie mentali. Suoni stridenti sperimentali vengono ricoperti da un flauto un po' troppo forte (intendo proprio: nel volume), per poi riaffiorare pian piano quando decolla il canto. Musica interessante!
"Senor" è ambientata nei Caraibi ed è El Ninho il terrore di chi ci abita. Brano trascinante, con un commento chitarristico davvero niente male (Riccardo Moffa).
"Shaban" invece è la risposta di un indonesiano alle difficoltà economiche che gravano su di lui e la sua gente. Questo brano è l'accrescimento, il tentativo di inserire la classica "marcia in più". Uno sviluppo, sembrerebbe, sia della ballata classica sia del canto tribale (o salmo primitivo che si voglia).
In "Sostenersi", il personaggio è avvolto nei troppi dubbi che vive quotidianamente. Canzone "chiummentesca", dove il gesto è anarchico ma si va sempre a cavallo di una linea monodica riconoscibile, senza accordi. Con qualche discordanza "obbligatoria". Eppure ci ritroviamo a fischiettare, chiedendoci quale versione stellare potrebbe ricavarne un gruppo che abbia un cantante più "easy", più dedito alle canzoni ordinarie.
"Storie del presente" rappresenta la richiesta di aiuto di qualcuno che desidera uscire dalla sua mediocrità.
C'è un manuale
per ogni stagione.
Ho tutta una vita
da programmare.
Datemi un Windows,
così potrò sognare.
La cosa più memorabile qui è rappresentata, senza ombra di dubbio, dagli assoli chitarristici di Marco Roagna.
Amarezza e nel contempo speranza caratterizzano"Strana è la vita", dove l'uomo che è al centro della vicenda riflette su quanto gli accade. Godibili e azzeccate, come sempre, le tastiere di Paolo Ricca.
Sul web e sui giornali
imperversan storie disumane
di violenze su donne e bambini.
(...)
E in questo kaos io voglio danzare
alla vita, alla natura ridere con chi
mi vuole amare mi vuole amare i problemi
e i pensieri voglio lasciare andare,
lasciare andare, in fondo al mare,
in fondo al mare.
L'urlo angoscioso di un credente si libera in "The Supreme". E anche i suoni fanno presagire la presenza di Qualcuno che incombe... Qui il pensiero va a Philip K. Dick, lo scrittore con problemi di mente (ma grandissimo!) che ha scritto anche romanzi di fantascienza teologica.
Il personaggio di "Lo devi fare" racconta dei suoi amici, impegnati - come lo era lui - a lottare contro le ingiustizie. "Lo devi fare" lo incitano questi. "Io vado al mare!" è la sua risposta.
E con questo si conclude il lungo (e in certi punti, sinceramente, sfinente) Il Viaggio. C'è tanto mondo, un universo eterogeneo, in 15 canzoni. (Forse due-tre in meno non avrebbero tolto nulla al prodotto...) Tuttavia, i canoni seguiti sono quelli occidentali; è musica a noi nota, non vi si riscontrano esotismi di sorta (come già in Segnali di pace)... anche se l'album risulta sperimental-avanguardistico ("The Supreme" su tutti!).
#musica #Bandcamp produzioni indipendenti
I MUSICISTI de IL VIAGGIO
Francesco Chiummento - voce e flauto
Paolo Ricca - computer programming. Fonico, keyboards
Riccardo Moffa - guitars electric e acustic tracce 1, 4, 6, 7, 8, 9, 11, 13
Alex Catania - guitars e keyboards tracce 3, 5
Stefano Priola - guitar traccia 5
Marco Roagna - guitar traccia 12
Valter Valerio - tromba traccia 2
"The Supreme" è un brano realizzato con Ottone Pesante.
"I fiori del mare" scritta con Giorgio Bonino.
Cover: Cosimo Malorgio
Grafica: Gaia Chiummento
Tracce realizzate tra il gennaio 2019 e il maggio 2020 negli studi Liquid Air di Torino
Francesco Chiummento (classe 1954) è un operaio con la passione per la musica. Ha lavorato per 40 anni in fabbrica come elettromeccanico; l’ultima sua esperienza è stata la Thyssen Krupp di Torino, dove nel 2007 morirono sette operai.
La sua grande passione per la musica lo ha portato a suonare in diverse formazioni musicali di Torino fin dal 1975 e a incidere alcuni dischi autoprodotti. Nel 2001 ha vinto il premio della critica al “Premio Ciampi” di Livorno. Alcuni suoi dischi solisti:Segnali di pace, Delirio.
Nessun commento:
Posta un commento