Jon Hiseman, il batterista, era scettico o addirittura riluttante quando, negli Anni Novanta, gli proposero di riformare la band; fatto sta che l'interesse per i Colosseum era ancora vivo e, anzi, a distanza di vent'anni dagli album "classici", tale interesse risultava addirittura aumentato grazie agli eccellenti lavori dei vecchi componenti con nuove, svariate formazioni. Una volta, Hiseman si trovava in tournée in Germania quando lo convinsero a cedere alle insistenze degli appassionati. Così il gruppo rinacque, e lo fece con uno storico "Reunion Concert" al festival-tenda di Friburgo nel giugno 1994, seguito da un concerto all'E-Werk di Colonia.
La storia dei Colosseum (I & II)
I britannici Colosseum devono essere ascritti più al blues/jazz rock che al progressive, ma vengono riportati nelle enciclopedie di entrambi i generi musicali. Fu il gruppo che servì da pedana di lancio per il tastierista Dave Greenslade, il drummer Jon Hiseman cui abbiamo già accennato, il sassofonista Dick Heckstall-Smith, il chitarrista James Litherland e il bassista Tony Reeves: tutti nomi che poi avrebbero fatto un percorso straordinario sotto altre egide e con altri compagni di viaggio.
I primi due album vengono tuttora reputati i migliori dei primi Colosseum: Those About To Die Salute You (1969) e Valentyne Suite (stesso anno).
Hiseman si era fatto le ossa nel power blues di John Mayall e la sua specialità era sposare il suono blues con una solida sezione ritmica di impronta rock. Praticamente i Colosseum fecero col blues ciò che i Soft Machine di Third avrebbero fatto (o stavano già per fare) col jazz. Mentre ancora Those About To Die Salute You sa troppo di blues, il secondo album, Valentyne Suite, offre un gruppo maturo e up-to-date, più aperto alle sperimentazioni e con sfumature psichedeliche.
Ai Colosseum I si devono anche Daughter of Time ('70), Grass Is Greener ('70: è l'album "americano"), Colosseum Live ('71), Collector's Colosseum ('71).
Per referenze e similitudini, vedi Greenslade, Mogul Thrash, Tempest. (I Tempest furono la parentesi "hard" della carriera di Jon Hiseman.)
Da notare ancora che nel 1969 si cominciava appena a parlare di rock progressivo... (Il primo disco prog in assoluto viene da molti considerato In the Court of the Crimson King, celebre debutto dei King Crimson.)
I Colosseum II (quelli senza Greensdale, per intenderci) sono responsabili di un fusion/progressive tipo Brand X, Arti+Mestieri e simili. A me ricordano occasionalmente i Tangerine Dream.
Gli album di questa (seconda) formazione, che tra le loro fila vedeva Don Airey alle tastiere, Gary Moore alle chitarre, John Hiseman alla batteria e John Mole al basso, sono: Strange New Flesh ('76), Electric Savage ('77), Wardance ('77), Variations ('78).
Tra i nomi che rotearono attorno ai Colosseum II c'è da aggiungere quello del cantante Mike Starrs. Sebbene la musica del gruppo fosse prevalentemente strumentale, Starrs partecipò a Strange New Flesh. I primi tre album dei Colosseum II sono considerati una trilogia. Il quarto album (Variations) consiste in arrangiamenti di un tema di Nicolò Paganini; alla sua realizzazione presero parte anche Rod Argent, Phil Collins e Herbie Flowers.
Suonarono con i Colosseum (I e/o II) Chris Farlowe (voce; dal 1970), Mark Clarke (basso e voce; dal 1970), Clem Clempson (chitarra e voce; dalla fine del 1969), Barbara Thompson (dal 2004; vedi poco sotto).
Come abbiamo visto, il gruppo tornò a riunirsi nel 1994 in occasione della registrazione di un doppio album + DVD dal vivo a Colonia, e lo fecero con gli stessi musicisti presenti in The Grass Is Greener del 1970 (il disco "americano"). Vennero ripubblicate anche versioni estese di Valentyne Suite e di Colosseum Live (disco del 1971 secondo me tra i migliori 10 mai realizzati in assoluto), nonché diverse "compilation".
La moglie di Hiseman, la sassofonista Barbara Thompson, si aggregò alla band dopo la morte di Dick Heckstall-Smith nel 2004.
I Colosseum III, per così dire: quelli con la Thompson
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