10/18/20

Prog strumentale (alcuni esempi)

 Il progressive rock ci ha abituati a lunghi bridge strumentali, ma cosa ne pensiamo degli album e/o dei brani prog meramente strumentali? C'è una lunga tradizione di rock non cantato, o dove il cantante interviene raramente. Sì sì, è l'"instrumental rock", oggi sinonimo di rock sperimentale.

Quando nacque il rock'n'roll, in effetti, prima dell'esplosione della British Invasion, erano più gli artisti e i complessi che suonavano musica strumentale che cantata. Si è passati così dai leggendari The Ventures a Ozric Tentacles & Co.


A proposito degli Ozric Tentacles, cavalieri dello spacerock / psychedelic rock, trovate qui una traccia dal loro nuovo album Space for the Earth (2020).




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 Passiamo ai Nodens Ictus, progetto parallelo dei suddetti britannici Ozric Tentacles. Sono nati così: Ed Wynne e Joie Hinton, rispettivamente chitarrista e tastierista degli OT, ricevettero dal Crypt Club in quel di Deptford (nel sud di Londra) l'incarico di produrre musica "ambient" per la "sala relax" del locale. Ne uscì dapprima un'audiocassetta dal titolo The Grove of Selves, più tardi riversata su CD... Comunque l'attività dei Nodens Ictus non finì lì e il duo diede concerti o fece da spalla agli stessi Ozric Tentacles. Momentaneamente i membri sono Ed Wynne e, alle tastiere, suo figlio Silas Neptune. Tre album sul conto dei Nodens Ictus, i cui suoni immaginifici sono a tinte forti, spazial-ipnotici e non troppo rilassanti a dire il vero: The Grove of Selves (1987), Spacelines (2000) e The Cozmic Key (2017).




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Indietro nel tempo... Continuum, gruppo che era residente in Olanda. Un solo album per loro, nel 1971: Autumn Grass.
Membri: Yoel Schwarcz (Classical guitar, Flute, Harmonica, Recorder, Saxophone); Tim Rice (Organ, Piano); Peter Billam (Bass Guitar, Electric Guitar); Harvey Troupe (Drums).



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Gli svedesi Agusa (uno dei gruppi preferiti di Prog Bar Italia) si esprimono non sempre, ma quasi sempre, in maniera prettamente strumentale. Ad esempio così:



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      Arti & Mestieri - Tilt
Era il 1974 quando esordiva questo ensemble  di straordinari musicisti. Stessa etichetta degli Area (Cramps) ma niente slogan politici cantati. Tuttavia, ancora oggi il suono conserva una valenza di spinta, di rottura... per chi ha "orecchie per vedere". Jazz-rock di livello mondiale.



Gigi Venegoni (chitarra) e Fulvio Chirico (batteria), degli Arti & Mestieri, sono stati intervistati nel 2016 (clicca qui!) a proposito dell'album Universi Paralleli e dell'accoglienza calorosa ricevuta in Giappone.

    Universi Paralleli


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L'Italia di oggi offre diversi esempi di musica strumentale progressiva. I Metronhomme ad esempio, da Macerata, qui con il brano "Quarantine". È in arrivo il quinto album per i Metronhomme, dal titolo Tutto il tempo del mondo. (Un EP.)



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O i Notturno Concertante, gruppo ethno-folk / prog che ha accompagnato diversi scrittori e poeti nelle loro letture pubbliche  e ha composto anche alcune colonne sonore. Qui un brano dal loro nuovo album Let Them Say.



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Nel 1976 usciva Voci, album solo strumentale di Luciano Basso che mise insieme una buona troupe (tra di loro il bassista Mauro Periotto, delle Nuvole Di Paglia), producendo una delle tante perle del prog-rock italico di matrice "easy". Qui, la musica barocca si "accoppia" con il rock, ricordando un po' i lavori di Walter/Wendy Carlos. Ma è una descrizione troppo semplicistica e il paragone con Carlos regge solo in parte. L'album fu registrato prima della data di pubblicazione e, dunque, al momento dell'uscita non appare più tanto "up-to-date". Tuttavia ci offre certamente un ascolto tutt'altro che disdicevole. Da ricordare che, quando si trovava a Londra nei primi Anni 70, Luciano Basso suonò con Brian Auger e Keith Emerson in varie jam e fu molto apprezzato dagli stessi...
Dopo questo primo disco, Basso virerà maggiormente verso la musica neoclassica, sempre facendo uso di un buon mix di strumenti acustici ed elettronici (ascolta Cogli il giorno, 1978). Per la cronaca, le tastiere (in Voci come altrove) vengono suonate tutte dallo stesso Luciano Basso: dall'Hammond al clavicembalo, dal pianoforte all'organo.



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Andiamo un po' in Francia. Rimanendo però tra i compositori e alla musica strumentale: con  Cyrille Verdeaux, autore di colonne sonore cinematografiche ma senz'altro da ascrivere all'universo prog-rock /sperimentale grazie soprattutto al suo progetto Clearlight, che esordì nel 1975 con la bellissima Clearlight Symphony, cui parteciparono tre membri dei Gong. (In altri album di Verdeaux si vedranno anche esponenti dei Magma e diversi nomi di musicisti francesi "alternativi".) 
Verdeaux, mago del piano e delle tastiere elettroniche, a soli 14 anni era stato ammesso al conservatorio Nazionale di Francia in quel di Parigi; e più tardi arrivò a creare una propria label: la Clearlight 888.




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Ecco un disco fresco di stampa: 

         Zaal - Homo Habilis 
                                             
Uscita di lusso per la Lizard Records, con distribuzione GT Music: Agostino Macor, tastierista molto noto negli ambienti prog, ci presenta le sue nuove composizioni, stavolta - di nuovo - con Zaal, uno dei suoi progetti maggiori. Macor (pianista di mestiere, "prestato alle tastiere" elettriche come dice lui stesso) è al Fender Rhodes, poi abbiamo Paolo Furio Marassi double bass, Sergio Caputo violino, Alessandro Quattrino percussioni... and many more! Jazz fusion / ambient di extraclasse. Eleganza, pezzi miniati di tecnica, suoni piacevoli con echi world (c'è anche il sitar di Emanuele Ysmail Minetti). 
Homo Habilis, uscito... now! (Clicca per andare al catalogo GT Music.)
                (Ascolta su Spotify.)


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E chiudiamo in stranezza e curiosità, con una serie di gemme (e meno gemme) sconosciute, in questa compilation per la quale ringraziamo di cuore lo sconosciuto contributore che l'ha messa su Youtube. Gli artisti sono: Shub-Niggurath, Birdsongs of the Mesozoic, Schtüng, Flying Island, Paul Brett, Kvartetten som sprängde, Eider Stellaire, George Jinda.




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