10/18/20

Omaggio in musica a un celebre scrittore: 'The Asimov Assembly', Liberatori

[Già pubblicato sul blog Topolàin]


Questo album del 2002 è da intendersi come ricerca sperimentale, similmente a Empire Tracks del 1997: i due unici output solisti di Fabio Liberatori (Roma, 15 giugno 1960; noto anche per essere il tastierista della Reale Accademia di Musica). 




Liberatori, cofondatore degli Stadio (gruppo pop emiliano che agli esordi affiancò Lucio Dalla), ha scritto colonne sonore per diversi film di Verdone -- e non solo Verdone. Qui, si prende la licenza di presentare una partitura in gran parte fuori dai canoni popolari; di realizzare musica colta, insomma. E ci riesce anche grazie all'apporto di Artuno Stàlteri (pianista di conservatorio come lui e, come lui, amante degli scrittori del fantastico - Tolkien nel caso di Stàlteri) nonché della cantante Sonja Kristina, voce prestigiosa dello storico gruppo prog Curved Air (scuola canterburiana). 


Tra new age e jazz, The Asimov Assembly  (MP Records) deve inquadrarsi nella categoria "musica elettronica". Liberatori ha utilizzato alcuni sintetizzatori analogici degli anni settanta e ottanta oltre a tastiere di ultima generazione.

Con Stàlteri, l'autore del soundtrack di Borotalco aveva già forgiato il sunnominato Empire Tracks, che come tema aveva la storia e l'archittettura della caput mundi. In The Asimov Assembly ci sono almeno due brani che approdano al modale. Bravissima Sonja Kristina a interpretare la non agevole "Eyes Do More Than See" e la mirifica-stramba "Nightfall" (e in più "Nightfall Reprise", che chiude l'album). Una punta un tantino meno ostica è "The Galaxy Stock Exchange", cantata da Anthony Drago. Canzone, questa, che, con la sua atmosfera ossessiva e il ritmo insistente, incalzante, sarebbe senz'altro utile in ogni odierna discoteca (intesa come sala da ballo / da sballo). 
La traccia numero 7, “My Son, The Physicist”, ha trovato spazio nella colonna sonora del film di Verdone L’amore è eterno finché dura.


 La silloge di racconti che ha tenuto a battesimo il disco


A Topolàin piacciono "Strikebreaker" e la jazzata "Nobody Here But...", rispettivamente traccia n. 2 e n. 4. Sicuramente suggestive: "The Machine That Won The War" e "The Up-To-Date Sorcerer".

Foto: la discografia (parziale) di Liberatori, con le numerose collaborazioni.







10/16/20

Mystery e Riverside...

Due gruppi straordinari del neo-prog internazionale... 

... uno dalla Polonia e uno dal Canada....

... accomunati in un post.



Parliamo di Riverside e dei Mystery.


Dei primi proponiamo l'album Wasteland, mentre dei canadesi l'album (anche questo in versione "full") The World Is A Game.



Riverside - Wasteland  (2018)


This progressive rock band from Warsaw, Poland, was founded in 2001 by friends Mariusz Duda, Piotr Grudziński (dead 2016, R.I.P.), Piotr Kozieradzki and Jacek Melnicki, who shared a love for progressive rock and heavy metal, although Duda, the main lyricist and composer of the band, was originally a fan of electronic, ambient and experimental music, like Radiohead, Massive Attack, Dead Can Dance, Tangerine Dream, and Peter Gabriel.
Riverside can be described as a blend of atmospheric rock and metal elements, resulting in a sound similar to that of Porcupine Tree, The Mars Volta, Opeth, and Dream Theater, while still maintaining an identity of their own.



Mystery - The World Is A Game, 2012



Mystery from Canada was formed in 1986 by multi-instrumentalist Michel St-Père. The band released their eponymous debut EP in 1992 with Raymond and Gary Savoie on lead vocals, followed by their first album Theatre of the Mind in 1996 and then Destiny? in 1998, both with Gary on lead vocals. In 2007 the band released their third album Beneath the Veil of Winter's Face with singer Benoît David who would record two more studio albums with the band: One Among the Living in 2010 and The World is a Game in 2012. In 2015 the band released their sixth album and first with current singer Jean Pageau Delusion Rain, and released their seventh album Lies and Butterflies on July 14, 2018.
Mystery's current line-up is Michel St-Père, bassist François Fournier, guitarist Sylvain Moineau, drummer Jean-Sébastien Goyette, singer Jean Pageau and keyboardist Antoine Michaud.

10/15/20

Out now! Zaal

 Out now, jazz fusion / ambient / crossover

Zaal - Homo Habilis
Uscita di lusso per la Lizard Records, con distribuzione GT Music: Agostino Macor, tastierista molto noto negli ambienti prog, ci presenta le sue nuove composizioni, stavolta - di nuovo - con Zaal, uno dei suoi progetti.




Macor (pianista di mestiere, "prestato alle tastiere" elettriche come dice lui stesso) è al Fender Rhodes, poi abbiamo Paolo Furio Marassi double bass, Sergio Caputo violino, Alessandro Quattrino percussioni... and many more!

Jazz fusion / ambient di extraclasse. Eleganza, pezzi miniati di tecnica, suoni piacevoli con echi world (c'è anche il sitar di Emanuele Ysmail Minetti).



Homo Habilis, uscito... now!





10/04/20

Esce 'Order and DisOrder', di Daniele Sollo

Domenico Cataldo, l'imprescindibile, impegnatissimo Zuffanti, il cantante Alessandro Corvaglia, e altri musicisti di spicco hanno collaborato con Daniele Sollo al suo album di esordio Order and DisOrder, che sarà disponibile dal 12 ottobre! Per altri particolari: homepage su FB del bassista napoletano.


 Ordina direttamente!


Solo per veri appassionati del rock progressivo e del jazz-rock!



Daniele Sollo (Napoli, 1978), comincia a suonare all’età di 7 anni. Passa al basso elettrico a 14 anni studiando sotto la guida del bassista Giuseppe Brandi. Da allora, “si fa le ossa” nei più svariati generi e in diverse formazioni. Le sue esperienze musicali più interessanti sono quelle che riguardano i lavori presso alcuni dei più importanti nomi del progressive rock italiano negli anni 2010. A questo periodo risalgono le collaborazioni con: Luca Scherani (Echoes of Secrets - A Pink Floyd Tribute); Höstsonaten (Symphony n.1: Cupid and Psyche), il celebre ensemble prog di Fabio Zuffanti; Stefano Agnini (Il Cerchio Medianico). È in questo periodo che comincia a lavorare a ciò che sarà il suo primo lavoro da solista: Order and DisOrder, nel quale è evidente – nonostante la “matrice” espressamente di tipo progressive – l’eterogeneità delle influenze musicali che hanno contraddistinto il percorso artistico del bassista. Crew spettacolare

Alessandro CorvagliaFabio Zuffanti Marco Dogliotti vocals.
Stefano AgniniLuca Scherani e Jason Rubenstein tastiere.
Domenico Cataldo chitarre.
Samuele Dotti tastiere.
Maurizio Berti e Valerio Lucantoni drums.
Daniele Sollo basso.

L'album e' in uscita il 12 Ottobre 2020 con distribuzione G.T. MUSIC DISTRIBUTION ed Edizioni Musicali MICIO POLDO.




Luxury digipack CD - Cod.: DS0001 Etichetta: D.S. - Anno: 2020 Album Teaser : https://youtu.be/Fo5tLirNFgk


 

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Spot: Daniele Sollo suona un basso Biarnel Scorcio



9/12/20

Due eventi interessanti, settembre e ottobre 2020

LUN, 14 SET ALLE ORE 21:00 

Patrizio Fariselli "Gioia & Rivoluzione"

Al Nuovo Cinema Aquila, Roma
(Via L'Aquila 66/74)



Dialoghi in Musica.
Patrizio Fariselli al piano ed elettroniche si racconta, come musicista e uomo del movimento, in uno spettacolo teatrale alternando perfomance, video e letture.

Ingresso libero (prenotazione per procedure anti covid: qui sotto i riferimenti).

Info:
telefono: 06.45541398
cell. 345.5391481 – 340.8025281
e-mail: info@cinemamundionlus.it

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SAB, 24 OTT ALLE ORE 17:30 e alle ore 21:30 

Eugenio Finardi & band in concerto - Corte Franca (Bs)

Auditorium "1861 Unità d'Italia" - Piazzale Carlo Cattaneo, Timoline di Corte Franca, Corte Franca, Lombardia, IT.

GREATEST HITS - 45 anni di carriera racchiusi in due concerti nello stesso giorno, per accontentare tutti coloro che apprezzano la grande musica e canzone d'autore e nel rispetto delle normative anticovid.

Un set alle ore 17.30 per 200 spettatori.
Un set alle ore 21.30 per altri 200. 



Eugenio Finardi sale sul palco accompagnato da una band di 5 elementi con la stessa spinta rock che lo ha portato al successo negli anni ‘70. Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre, Marco Lamagna al basso, Claudio Arfinengo alla batteria, Alex Catania alle tastiere e Federica Finardi Goldberg al violoncello sono i musicisti che lo accompagneranno. Un live che ripercorre i grandi successi del cantautore tra cui le immancabili “Musica Ribelle”, “La Radio” ed “Extraterrestre” riarrangiate per l’occasione, con una scaletta che varia di spettacolo in spettacolo.

Evento organizzato da Eventi Macramè, Eugenio Finardi e Gianluca Serioli



9/11/20

'Hot Jats' - omaggio in jazz a Frank Zappa

 Disco piacevole, creativo, stimolante.

È uscito nell'ottobre 2019
Label: G.T. MUSIC DISTRIBUTION

Vannuccio Zanella
www.mprecords.it
www.gtmusic.it

  Buy


Nel 1969 veniva pubblicato Hot Rats, di Frank Zappa, con 5 tracce strumentali e una sesta - "Willie the Pimp" - che usufruiva dell'ugola di Captain Beefheart. "Un film per le orecchie", lo stesso Zappa descrisse quel suo secondo, leggendario album.
Mezzo secolo dopo, esce un altro "film", un film di e per Zappa, ma girato e interpretato da tre eccellenze jazzistiche di casa nostra: il pianista Massimiliano Fantolini, il bassista Mauro Giannaccini e, alla batteria, Jacopo Giusti (sì, quello degli Aliante!). 
Un tributo al polistrumentista italo-americano, dunque, con un titolo che ricalca quello di Hot Rats... seppure solo due brani provengano da quell'album e gli altri siano stati tratti dalla rimanente - sconfinata! - discografia zappiana. I titoli in questione sono "Son of Mr. Green Genes" e "Little Umbrellas" (tema di Taxi Driver).



Di Giusti ricordiamo che già nel 2006 aveva suonato in un disco-tribute a Frank Zappa, (R)umori jazz, dei Fattore Zeta, dove, oltre ai due pezzi citati, ce n'era un altro da Hot Rats: "Peaches en Regalia". Esperienza poi ripetuta con il duo / in parte trio / degli Electric Bongo Fury (insieme a Nicol Franza - anche lui elemento dei Fattore Zeta - e a Fabrizio Brilli) a cui seguì addirittura la replica con gli stessi Fattore Zeta (Live in Zappanale 2008, registrazione di un concerto tenutosi a Bad Doberan in Germania, sede di quello che è forse il più importante festival mondiale dedicato esclusivamente al Nostro). Dunque, quasi tutta una vita artistica all'insegna di Zappa!



E, già che abbiamo parlato del drummer, ricordiamo in breve la bio e la posizione degli altri due componenti del combo: Fantolini è docente di Pianoforte Jazz presso la Scuola di Musica della Società Filarmonica Pisana, con cui ha prodotto diversi concerti, e ha suonato nell'acclamato duo Something New insieme al sassofonista Federico Pistelli (colonna portante dei Fattore Zeta!), nonché nella Laura Punto Band; ha inoltre numerose apparizioni dal vivo con svariati altri artisti. Inutile dirlo: pure lui fu un membro dei Fattore Zeta, che, più noi andiamo approfondendo, e più si rivela essere fucina e nel contempo refugium di numerosi talenti.

Dal canto suo, Giannaccini non è da meno a collaborazioni (non solo in ambito jazz). Anche lui fece parte dei Fattore Zeta - "A jazz tribute to the Music of Frank Zappa" -, che lo portarono a suonare in varie parti d'Italia. Dopo diverse altre collaborazioni e tanti concerti, nel 2016 si unisce a quello poi divenuto Trio Kadabra e inizia a incidere "A new project for the music of Frank Zappa".
Cioè: Hot Jats.


TRACKLIST:

1 – Chunga's Revenge     4:41
2 – Blessed Relief     5:12
3 – How could I be such a fool?   4:47
4 – Dog breath variations   5:31
5 – Eat that question - Inca roads    8:37
6 – All blues / King Kong / Frame by frame   4:58
7 – Little Umbrellas / Taxi Driver's Theme    4:53
8 – Son of Mr. Green Genes     6:24
9 - Take you clothes off when you dance   2:42



Le 9 tracce di Hot Jats appartengono tanto a Zappa quanto al Trio Kadabra. C'è un buon grado di riconoscibilità delle composizioni originali (vedi la punteggiatura del basso in "Blessed relief", o la melodia pianistica ad inizio di parecchi titoli). Jazz piacevole, dove lo schema è sempre presente e il motivo e gli accordi di fondo vengono rispettati, ma la macchina sonora confluisce, al momento giusto, in uno swing fatto di tensione e/o giocosità (come nella parte centrale di "How could I be such a fool"): "sviamento" voluto, che i musicisti risolvono con classe e raffinatezza.

Alcuni brani hanno un approccio più vicino alla canzone rock, con il beat di Giusti a indicare la direzione. Ma è quasi sempre magia jazzistica. Partendo dal pentagramma zappiano, i tre musicisti sfruttano la loro creatività e il momentaneo stato d’animo per creare sempre nuove soluzioni (anche tecniche) e ulteriori assoli.




E, come si addice al personaggio omaggiato (giustamente ritenuto un genio), quella di Hot Jats è musica non priva di ironia e autoironia. Brani quali "Dog breath variations" e "All blues - King Kong - Frame by frame") presentano parentesi poderose, energiche, mentre altri sembrano un approccio alla romanza che poi sfocia in estrosità. Sempre sotto l'insegna di Frank, ovvio. In maniera ribelle e irriverente, indolente e attenta. 
Strutture di cemento che d'un tratto si librano sopra le nostre teste...

Nessuno, ovviamente, ha necessità di chiedersi perché proprio Zappa. Semmai, abbiamo difficoltà ad esprimere ciò che questo immenso artista significa per noi che lo amiamo. Così dobbiamo mutuare le parole di uno scrittore, uno dei tanti che gli hanno dedicato una biografia:

"Zappa ti cambia la vita anche da morto. Perché la sua musica morire non può e la fai vivere tu, che te la porti dentro prima ancora di saperlo. Quando finalmente la scopri, lo senti, capisci che suona per te, parla con te".

   (Massimo Del Papa: Zappa en Regalia - Vita complicata di un genio)








Il nostro brano preferito da Hot Jats: "Eat that question - Inca roads".




        “Jazz isn't dead. It just smells funny.”       (Frank Zappa, 1974)


8/28/20

"Where Are They Now?" - The Tangent

Uno dei brani più epici del prog rock, una suite di oltre 20 minuti. Una delle composizioni progressive più belle (richiami di Canterbury... ma qui siamo già nel Terzo Millennio) ed eseguita in maniera perfetta. "Where Are They Now?". 

The Tangent, 2009. Con Andy Tillison naturalmente (suoi i testi:  suggestivi e significanti come sempre).

E con Theo Travis ai fiati.


The Tangent sono nati nel 2002 dalla fusione di due ex membri dei Parallel or 90 Degrees (i tastieristi Andy Tillison e Sam Baine) e tre ex membri dei Flower Kings (il chitarrista Roine Stolt, il bassista Jonas Reingold e il batterista Zoltan Csörsz). La formazione ha conosciuto negli anni vari rimescolii; tra l'altro sono entrati poi in The Tangent David Jackson (ex sassofonista dei Van der Graaf Generator) e il polistrumentista Guy Manning.



Di questo supergruppo britannico è uscito il 21 agosto un nuovo album: Auto Reconnaissance

Qui il trailer.



Membri attuali:

Andy Tillison (keyboards, vocals)

Theo Travis (saxophone, flute)

Luke Machin (guitar)

Jonas Reingold (bass guitar, vocals)

Steve Roberts (drums)


Foto: Göran Edman, noto cantante svedese, è stato special guest nell'album Proxy (2018).



La copertina e l'artwork di Auto Reconnaissance sono del celebre artista digitale surrealista Ed Unitsky, le cui opere sembrano essere fatte apposta per gli album di prog-rock. (Debuttò nel genere musicale proprio con la copertina del primo album di The Tangent, The Music That Died Alone.) Anche gli italiani O.A.K. si sono serviti della sua raffinata fantasia.




The Tangent - discografia

2003 - The Music That Died Alone

2004 - The World That We Drive Through

2005 - Pyramids And Stars (album dal vivo)

2006 - A Place In The Queue

2008 - Not As Good As The Book

2009 - Down And Out In Paris And London

2011 - COMM

2013 - Le Sacre Du Travail

2015 - A Spark In The Aether

2017 - The Slow Rust Of Forgotten Machinery

2018 - Proxy 

2019 - Auto Recoinnassance 


Ed Unitsky pagina ufficiale su Facebook

Ed Unitsky Fanpage


The Tangent Homepage

Foto: Luke Machin





Foto: Tillison, Machin, Travis 

     "San Francisco" è del 2015...


   ... e questo "The Music That Died Alone", uno dei loro brani più celebri, risale al primo album, del 2003