11/05/23

Festa in onore del compleanno del nostro amico Peter (1)

 Happy Birthday, Peter Hammill!

(Ealing, England, Nov. 5th, 1948)


           
         


Auguri a Peter Hammill, che è nato il 5 nov. 1948

... e dunque oggi è il suo compleanno.




Hammill con e senza i Van Der Graaf Generator

Van Der Graaf Generator - The Aerosol Grey Machine

Pubblicato nel 1969 dalla Mercury, questo è risaputamente il primo album solista di Peter Hammill; ma non ci dispiace che il disco sia uscito sotto il moniker "Van Der Graaf Generator" poiché la band vale, eccome! (Anche se ancora priva del sax di David Jackson.) 
Van Der Graaf "Mark I", oltre a Peter Hammill al canto e alla chitarra acustica, vede la bellezza di: 

   - Hugh Banton alle tastiere, 
   - Keith Ellis al basso e 
   - Guy Evans alla batteria e percussioni.

(Banton ed Evans rimarranno al fianco del frontman fino alla fine.)

Cupezza, dubbi cosmici, crepuscolarità: ecco le caratteristiche di questo e dei successivi tre album usciti per la label Charisma di Tony Stratton-Smith.
Stratton-Smith fu il primo vero grande supporter della band. In The Aerosol Grey Machine non ci sono overdubs e rifiniture... Il suono è il risultato di sole 12 ore in studio e di missaggio (produttore: John Anthony, che lavorerà ancora a lungo con i VDGG e con Hammill). 


L'album, registrato nel 1968, uscì solo negli U.S.A. Per anni, in Italia si nutrirono dubbi se questo lavoro esistesse davvero (!), Da noi Aerosol Grey Machine divenne reperibile solo nel 1974. Alcune registrazioni effettuate per la BBC offrono versioni alternative dei pezzi del primo periodo dei Van Der Graaf Generator, con il basso del giovanissimo Nic Potter in evidenza. 


Febbraio 1970: viene realizzato The Least We Can Do Is Wave to Each Other, secondo album dei Van Der Graaf Generator. Il gruppo, che agli inizi ebbe poco successo in patria, risaputamente trovò un inaspettato riscontro in Italia. 
I brani sono tutti composti da Peter Hammill ma arrangiati ed eseguiti dall'intera band. I testi di Hammill si riferiscono a misticismo, numerologia, astrologia...
Ovviamente c'è da ricordare che questo è il primo disco dei VDGG con il grandioso sassofonista David Jackson, il quale suonerà poi anche in molti album solisti di Hammill.


In onore del compleanno di Peter Hammill.


    Dalla trasmissione tedesca Beat Club, i Van Der Graaf Generator nel 1970. Brano: "Darkness (11/11)"

Correva ancora l'anno 1970 quando venne dato alle stampe il terzo LP, intitolato H To He Who Am The Only One
"H to He" nel titolo allude alla fusione nucleare che trasforma l'idrogeno (H) in elio (He), per poi giocare sul pronome personale maschile "he" nel resto della frase.
Durante le registrazioni, Nic Potter decise di lasciare il gruppo e registrò soltanto "Killer", "Lost" e "The Emperor in His War Room". Su quest’ultima traccia venne aggiunta la chitarra di Robert Fripp, ma è stata pubblicata anche la versione senza il contributo di Fripp. Hugh Banton, l'organista, rimpiazza Nic Potter al basso. (E nei concerti Banton suonerà i bass pedals dell’organo per ovviare alla mancanza del bassista). Brani da citare sono la struggente "House With No Doors" e la più rabbiosa "Pioneers Over c". La lettera "c" piccola fa riferimento alla velocità della luce.

 

DISCOGRAFIA dei VDGG

                 Album in studio

The Aerosol Grey Machine (1969)
The Least We Can Do Is Wave to Each Other (febbr. 1970) 
H to He, Who Am the Only One (dic. 1970)
Pawn Hearts (1971)
Godbluff (1975)
Still Life (apr. 1976)
World Record (ott. 1976)
The Quiet Zone/The Pleasure Dome (1977)
Present (2005)
Trisector (2008)
A Grounding in Numbers (2011)
ALT (2012)
Do Not Disturb (2016)

 

                   Album dal vivo

Vital (1978)
Maida Vale (1994)
Real Time (2007)
Live at the Paradiso (2009)
Merlin Atmos - Live Performances 2013 (2015)

 


 Link: la storia di Pawn Hearts (1971), ottimamente raccontata da Elena Palmieri sul sito di rockol.it

Pawn Hearts è l'opera della raggiunta maturità. Venne originariamente concepito come doppio album. Produttore: John Anthony. Tra gli ingegneri: David Hentschel. Chi conosce la storia dei Genesis, si è già imbattuto in questi due nomi. In particolare John Anthony collaborerà ripetutamente con Hammill.

Il quarto album in studio dei Van Der Graaf Generator è considerato uno dei capolavori eterni del rock progressivo. In Italia, Pawn Hearts raggiunse il primo posto delle classifiche.

                        Festeggiando Peter Hammill.

Questa è Storia! Nel febbraio 1972 si teneva il primo tour italiano dei Van Der Graaf Generator...

La band era formata da:

         Guy Evans, Hugh Banton, Peter Hammill e Dave Jackson.

Ebbero cosi tanto successo che si imbarcarono subito per un secondo tour: a maggio dello stesso anno. Come successe con i Genesis, il pubblico italiano "adottò" i VDGG, nominandoli tra i loro beniamini.

Ad agosto si sciolsero... ma questa è un'altra storia.

 

"Theme One" spopolò in Italia. Si trattava in realtà della cover di un frizzante brano sinfonico di George Martin, il noto produttore dei Beatles. Dal 1967 al '70, "Theme One" servì a segnare l'inizio e la fine dei programmi di BBC Radio 1 e BBC Radio 2.
David Jackson guidava il pulmino di ritorno dai concerti quando, dagli altoparlanti a bordo, arrivavano le note di questo tema. Allora tutti gli elementi del gruppo si mettevano a cantarlo. Lo eseguirono per scherzo durante un soundcheck e a qualcuno venne l’idea di inciderne una versione alternativa. "Theme One", che ha tutte le caratteristiche di un inno, veniva utilizzato dalla band come festosa chiusura degli show, con Peter Hammill che si scatenava correndo per il palco o salendo sulle casse dell’amplificazione. Anche quando i VDGG si esibirono al Festival di Villa Pamphili (maggio 1972), chiusero con questo instrumental, in quel caso eseguito dai soli Banton, Evans e Jackson, per consentire a Hammill di correre su e giù per i palco.
 

Nel 1971, stesso anno di Pawn Hearts, veniva pubblicato il debutto solista di Peter Hammill, Fool's Mate. Guarda caso, ancora gli scacchi come simbologia, ugualmente che nel disco realizzato dal gruppo (il "pawn" di "Pawn Hearts" indica il pedone). 

"Fool's Mate" significa "il matto dello stolto".


    VDGG - Godbluff live 1975 

Van Der Graaf Generator:
#PeterHammill #DavidJackson #GuyEvans #HughBanton 

 

pr Peter Hammill - "Pushing Thirty", da The Future Now (1978)

     Peter Hammill - "A way out", da Out Of Water, 1990


Seconda parte, vai avanti >>>> )

ogrock #artrock #progressive #rock #music

Nessun commento:

Posta un commento