--- dopo che l'Italia aveva scoperto loro
Nel 1971 uscì il disco considerato da gran parte dei critici il miglior lavoro della discografia dei Van Der Graaf Generator e uno dei punti cardine del progressive: Pawn Hearts. L'album ebbe notevole successo soprattutto in Italia, dove rimase nelle top ten per 12 settimane. Anche il singolo "Theme One", uno strumentale originariamente composto da George Martin nei primi Anni Sessanta, registrò un notevole successo, occupando il primo posto della nostra hit parade.
Quando la band arrivò in Italia preparandosi per una serie di show (prima tappa a Milano, l'8 febbraio 1972), trovò, a sorpresa, un'accoglienza fuori dal comune.
Tutto è raccontato stupendamente in Van der Graaf Generator – The Book, di Jim Christopulos e Phil Smart.
Nel febbraio 1972 si teneva quindi il primo tour italiano dei Van Der Graaf Generator.
La band era formata da:
Guy Evans, Hugh Banton, Peter Hammill e Dave Jackson
Ebbero cosi tanto successo che ne fecero subito un secondo, di tour: a maggio dello stesso anno.
Come successe con i Genesis, il pubblico italiano "adottò" i VDGG, nominandoli tra i loro beniamini.
Già ad agosto si sarebbero sciolti... ma questa è un'altra storia.
Le date della prima tournée italiana dei VDGG:
08 FEB 72 Italy, Milan, Teatro Massimo (2 shows)09 FEB 72 Italy, Rome, Piper Club10 FEB 72 Italy, Turin, College Club (2 shows - 4pm and 9pm)11 FEB 72 Italy, Reggio Emilia, Fifty Fifty Club12 FEB 72 Italy, Novara (Prato Sesia), The Pipa13 FEB 72 Italy, Verona (San Martino Buonalbergo), Lem Club (2 shows)14 FEB 72 Italy, Florence, Space Electronic15 FEB 72 Italy, Ravenna (Lugo di Romagna), Hit Parade Club (2 shows)
Van Der Graaf Generator - Rare live concert. Brescia 1972
Van Der Graaf Generator live in Italy 1972
(rare recording) - "Aquarian"
Comprate Van der Graaf Generator – The Book, di Jim Christopulos & Phil Smart! È pieno di pagine entusiasmanti...
Dunque, l'8 febbraio 1972 i Van der Graaf Generator si stavano preparando al loro primo show in Italia dove, senza che lo sapessero, erano considerati delle superstar. Dal libro Van der Graaf Generator – The Book:
La loro prima avventura italiana era basata su un tour di otto giorni. I musicisti non si attendevano nulla di straordinario, perciò furono sbalorditi nell'apprendere che sia Pawn Hearts che "Theme One" troneggiavano nella hit parade italiana! Maurizio Salvadori: questo il nome del promoter che aveva lavorato senza pausa per conto della band. Quando i VDGG toccarono territorio italiano, si scoprirono essere delle star! I loro concerti vedevano platee di migliaia di fans urlanti e, cosa più sorprendente, si trattava di gente in perfetta confidenza con ogni singola canzone e ogni singola nota suonata dalla band."Eravamo strabiliati" si ricorda David. "A iniziare dall'aeroporto. C'erano, in effetti, delle persone che aspettavano all'uscita del terminal, sventolando bandiere. 'Per chi sono le bandiere?' chiedemmo. Ci spiegarono: 'Per voi. È perché siete venuti in Italia.' 'Cooosa?' facemmo, guardandoci al di sopra delle spalle. 'Ma no!' pensavamo, 'devono essere lì per qualcun altro...' (Ride.) Il tutto faceva davvero paura perché non potevamo raggiungere il luogo del concerto mentre c'era tanta gente pronta a vederci suonare. Mi ricordo mezzi motorizzati dell'esercito e polizia in assetto antisommossa... la situazione era seria. Credo che in certi teatri vendettero tutti i biglietti e anche più di quanti avrebbero dovuto venderne, perciò il pubblico rimasto escluso era andato fuori di testa."
"Fummo colti di sorpresa" conferma Hugh. "Maurizio Salvadori ci disse che il nostro album era al primo posto e la voce si era sparsa ancora. La nostra prima gig, a Milano, ci vide dare due concerti, e non potevamo lasciare la sala del teatro perché fuori c'erano i disordini. Era tutto stravenduto e i militari sparavano fumogeni e gas lacrimogeni a queste migliaia di persone che erano deluse per non aver potuto ottenere un biglietto Era caos puro. In vita nostra non avevamo mai veduto nulla del genere.""Era sbalorditivo", afferma Guy. "Raggiungemmo il teatro per fare lo show del primo pomeriggio ma trovammo l'edificio circondato dagli agenti dell'antisommossa, schierati spalla a spalla. Migliaia di persone premevano per entrare. Suonammo, e dal pubblico avemmo un riscontro... estasiato. E poi ci fu il concerto serale, e intanto l'intera situazione raggiungeva il culmine. Ci fu una rivolta su vasta scala con gas lacrimogeni e tutto. Ricordo che salii sul tetto del teatro, da dove guardai giù, verso questa folla...""[L'Italia] fu il Paese dove avemmo grande successo" raccontò Hammill alla KNAC [una stazione radio del Sud della California ]. "Ci arrivammo al momento giusto, tanto per cominciare. Ci meravigliò non poco trovare una simile accettazione, che finora non avevamo avuto da nessuna parte. Certo, avevamo i nostri fans fedeli e c'erano sempre abbastanza visitatori nei nostri concerti - nei concerti veri. Ma da nessuna parte ci eravamo imbattuti in un pubblico tanto capace di entusiasmo. Il pubblico italiano ci fece sentire dei Grandi. E fu straordinario provare sensazioni del genere, una volta tanto..."
Van der Graaf Generator – The Book ha venduto già tutte le copie in cartaceo, ma è sempre disponibile in versione digitale su Amazon.
Vedi anche, su Prog Bar Italia: "Van Der Graaf Generator - 'The Aerosol Grey Machine'"
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