Il primo album dei Moon Letters, da Seattle, si intitola Until They Feel the Sun ed è uscito tre anni fa. Da pochi giorni è disponibile il secondo, Thank You from the Future. I Moon Letters si rifanno a miti e leggende del mondo celtico. Il loro stesso nome è un palese riferimento alla scrittura lunare (segreta) dell'universo di Tolkien.
Era il 2019 quando cinque elementi di diverse band di Seattle si misero insieme per formare un gruppo di hard prog, chiamandolo appunto Moon Letters..
Due album finora: Until They Feel the Sun (2019) e Thank You from the Future (2022). Per quanto possa sembrare strano (in vari concerti la band ha fatto da apripista a grandi nomi del progressive rock, e mira chiaramente a diventare una delle formazioni di punta del prog americano), ambedue i dischi sono stati autoprodotti.
Line-up:
John Allday (Chaos and the Cosmos): tastiere, cantoMike Murphy (Cantrip): basso, cantoKelly Mynes (Panther Attack!, Bone Cave Ballet): batteriaMichael Trew (Autumn Electric): voce solista, flautoDave Webb (Wah Wah Exit Wound, Spacebag): chitarre
Nel video sottostante: "Yesterday Is Gone".
Dal CD appena uscito Thank You from the Future (2022).
I Moon Letters sono molto tecnici. I loro brani mettono in risalto la ritmica pur non rinunciando ai passaggi melodici "teatrali" tipici del symphonic prog "originale", Anni '70 dunque. Ottime le armonie vocali.
La copertina del nuovo album (uscito l'8 agosto) è di un artista di collages surreali, Mariano Peccinetti, il quale, nel corso della sua carriera, ha già realizzato la grafica di oltre una ventina di album.
Il nome della band si riferisce alle "lettere lunari" descritte ne Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien: lettere che è impossibile vedere, a meno che la luce della luna non brilli dietro alla pietra o alla tavoletta su cui esse sono incise.
Questo un altro brano dall'album Thank You from the Future:
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