Un breve excursus sul dove, come e perché del gruppo, che proviene dal Meranese
La band:
Marco Pantozzi - voce
Joe Chiericati - pianoforte e tastiere
Stefano Nicli - chitarre
Teo Ederle - basso
Thomas Ebner - batteria
I brani:
1 "Lifetime" 3:09
2 "I Do It My Way" 4:11
3 "One More Time" 3:43
4 "Rock-Star (Meteorite)" 3:10
5 "New Bad Day" 3:22
6 "Pindaric Flight" 7:37
7 "A New World" 3:46
8 "Timeline" 3:19
9 "Distant Lover" 2:13
10 "Close Your Eyes" 4:21
11 "Free" 1:16
12 "E Immagino Se" 4:11
Joe Chiericati e Stefano Nicli hanno lavorato all'album non solo come musicisti ma anche come arrangiatori, oltre a esserne i produttori. La voce femminile (tracce 2 e 12), assai convincente, è di Roberta Staccuneddu.
La copertina e la grafica del booklet sono opera di Gigi Cavalli Cocchi, disegnatore "e" batterista dei Mangala Vallis (oltre che di Clan Destino, Ligabue, Tazebao, Ambigram...).
---> Dal vivo: "The best of live", video <---
[Nel concerto di presentazione di Pindaric Flights hanno suonato gli stessi musicisti che hanno fatto il disco, più Dominik Told al basso.]
Prima impressione dell'opera su CD: elegante, con una buona porzione di pathos (non mancano i significati esistenziali, con riferimenti chiari alla vita di oggi). Ma, conoscendo meglio i Deception Store, ricaviamo la consapevolezza che l'ensemble sviluppa una dinamica autentica, un buon slancio, soprattutto quando suona dal vivo. Il loro debutto Pindaric Flights (titolo che rischiava di trasformarsi in 'Pandemic Flights', a causa del periodo in cui l'album è stato realizzato: è uscito il 30 novembre 2021, etichetta Ma.Ra.Cash) parte con "Lifetime" - e subito ci viene in mente The Final Cut, per via della linea melodica, alquanto roger-watersiana, sulla quale scorre il canto, e per l'assolo chitarristico à la David Gilmour. Ma anche perché la voce di Pantozzi, naturalmente morbida, a tratti ricorda proprio quella del bassista originale dei Pink Floyd, soprattutto quando rimane da sola con il pianoforte e/o la chitarra acustica (occasionalmente c'è pure l'accompagnamento di una slide).
Il brano d'incipit è relativamente breve; o dobbiamo forse dire che ha la lunghezza necessaria e che non spreca, giustamente, un solo secondo? Dura 3 minuti e, scorrendo la tracklist, ci avvediamo che anche gli altri titoli non superano i 4 minuti, 4 minuti e mezzo. Soltanto "Pindaric Flight" "sfonda" il limite del canonico 45 giri, prolungandosi per sette minuti e trenta. Questa specie di economia razionale ci permette di non stancarci mai durante l'ascolto e di poter assaporare con attenzione tutt'e 12 tracce, per un totale di 44 minuti.
Se il floydiano The Final Cut era il "taglio finale", questo disco è da ritenersi la spinta iniziale del progetto di Pantozzi, progetto che ha ancora una lunga via dinanzi a sé. I Deception Store sono nati per produrre musica "old style", e l’esperienza fatta in questo primo lavoro, oltre ai più che positivi riscontri fin qui avuti, incoraggiano i componenti a farne un progetto a lungo termine.
Marco Pantozzi ha iniziato la sua avventura nel mondo dei suoni con composizioni di tipo cantautorale, per poi sfiorare, in qualche modo, la new age e trovare infine la sua collocazione in quello che è sempre stato il suo habitat di ascoltatore: la psichedelica soft e il progressive melodico e sinfonico.
Alla fonte di Pindaric Flights c'erano alcuni suoi brani già strutturati, sui quali tutti hanno iniziato a lavorare. A questi brani se ne sono aggiunti un paio più ritmati ("Rock-Star" e "Timeline"), scritti in corso d’opera insieme ai produttori allo scopo di vivacizzare l’album.
Pindaric Flights parla di sogni e realtà, di paure, incertezze. Un diario di vita in una manciata di capitoli, una narrazione dall'impronta estatica con qualche inserto di concretezza accorata se non misantropica. Ricorda lavori più o meno dello stesso genere (soft prog): gli album di Bjørn Riis (Everything To Everyone su tutti) o quelli del tedesco Finally George. Dischi indiscutibilmente belli, generosi nella loro offerta di canzoni emozionanti e suoni gradevoli; e che ci fanno desiderare che le pause tra una canzone e l'altra siano più lunghe, per poter elaborare, in perfetto silenzio, ciò che si è appena ascoltato. (Eh sì, troppa bellezza può arrivare a struggere...)
Fino a quando la musica di Pindaric Flights è sostenuta dalle tastiere di Joe Chiericati, con il sontuoso apporto di Stefano Nicli alle chitarre, la somiglianza con i tardi Pink Floyd è evidente. Come detto, "Rock-Star (Meteorite)", la quarta traccia, si distacca dal trend generale dell'opera, insieme a "Timeline". Il primo è un rock up-tempo, con chitarre a tutto spiano (Nicli) e dove l'accoppiata batteria+basso (Thomas Ebner e Teo Ederle) diventa il peso specifico nella matematica dei Deception Store. Il secondo brano citato ("Timeline", tra i nostri favoriti) è una ben riuscita ballad di un lirismo non banale, con la band che si scatena nei momenti giusti. Il resto è un cantautorato esteticamente convenzionale, mai sguaiato, con musica fondamentalmente tranquilla, pur se arricchita da qualche effetto (mai invadente), buoni arrangiamenti e le obbligatorie variazioni sul tema. Da sottolineare, nei passaggi-clou, il tono febbrile nella voce di Marco Pantozzi, a far risaltare l'urgenza del messaggio. "Distant Lover" è forse il pezzo più radio-friendly; un ballabile, diremmo. E l'ultimissimo, la bonus track "E immagino Se", eccezionalmente in lingua italiana, si lascia apprezzare per la sua natura di canzone armoniosa "nostrana" non priva di sfumature rock.
Per capire la serietà delle storie raccontate in Pindaric Flights, dobbiamo porre in rilievo un titolo su tutti: "One More Time", dove viene trattato il tema - scottante, attuale - della ludopatia. Il nome della band si lega a filo doppio a questo brano: "One More Time", infatti, finisce proprio con queste due parole: "Deception Store", cioè "l’Emporio dell’Inganno", quello che vende solo illusioni se non veri inganni. È il mondo del gioco d’azzardo, che crea dipendenza e ce ne rende drammaticamente schiavi. Il videoclip mira a smuovere qualche coscienza su tale gravissimo problema.
In senso più ampio, "Deception Store" può riferirsi a ogni situazione della vita in cui ci vengono offerte false opportunità, ben mascherate da irrinunciabili occasioni. Può essere il gioco d’azzardo ma anche molto altro, come la pubblicità, le promesse dei politici, le offerte delle compagnie telefoniche oppure anche certe false amicizie o certi amori.
Parte della strumentazione usata in Pindaric Flights
Tastiere: Piano, moog, subsequent37, hammond, xk3c, mellotron. (Joe Chiericati)
Chitarre elettriche: Fender Stratocaster ’62 reissue; Gibson SG ’61 reissue. (Stefano Nicli)
Chitarre acustiche: Martin e Crafter. (Stefano Nicli)
Ampli: Fender Deluxe Reverb e Fender Bassman.
Chi è Marco Pantozzi? Lo abbiamo chiesto allo stesso frontman dei Deception Store
"Sono un amante dell’Arte e della creatività in senso generale: oltre alla musica, mie passioni sono da sempre la grafica, la fotografia e il modellismo. Forse i miei studi e il mio lavoro svolto in tutt’altro campo, molto impostato (laurea in Giurisprudenza) hanno fatto insorgere in me una vera necessità di sfogare la mia indole creativa: cosa che la musica riesce a fare perfettamente, anche dal punto di vista dell’elaborazione dei testi.
Ho sempre amato mischiare musica, immagini evocative, video e suggestioni varie, così da cercare di ricreare un mio piccolo mondo immaginario. Il nostro sito, e i video del nostro concerto live, li ho realizzati io stesso."
Il videoclip di "One More Time" si avvale del Patrocinio del Comune di Merano, assegnato per la sua valenza sociale ed artistica.
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