11/02/21

Tony Pagliuca - 'Rosa mystica'

 


In uscita il 19 novembre per M.P. & RECORDS, 

 mprecords@mprecords.it



L'ultimo album solista dell'ex Orme prima di questo risaliva al 2018 e si trattava di una rilettura prettamente pianistica di brani della famosa band in cui lui ha militato per decenni. Il titolo di quel lavoro: Canzone d'amore. Che è una replica di un'operazione precedente, Apres Midi (2010, CD autoprodotto, anche lì solo pianoforte). Un'idea davvero buona, questa riproposta raffinata di celebri canzoni delle Orme: i fan della band hanno gradito il cadeau.
Con Rosa mystica abbiamo un prodotto ancora - o di nuovo - sorprendente. E per molti inaspettato.

 Tolo Marton, Tony Pagliuca e Aldo Tagliapietra, 2010. Pagliuca è fautore di tante iniziative e ama le sperimentazioni. Ha suonato tra l'altro con musicisti degli Henry Cow (Chris Cutler) e dei Soft Machine (Hugh Hopper)...



Sappiamo che la musica può agire da supporto spirituale; ebbene, qui - in Rosa mystica - la spiritualità è programmatica. Tuttavia non c'è nulla di enigmatico o esoterico: è un tuffarsi nella luce. Nella certezza. 
Certo, quest'opera ci fa riflettere spingendoci verso una precisa direzione - devozione, ascetismo, gioia effimera della vita (la nascita, il divenire)... Ma se è vero, com'è vero, che "Rosa mystica" non è soltanto una meraviglia botanica ma, nel Credo cattolico, pure un chiaro riferimento alla Madonna (provate a googlare "litania lauretana"), è pure vero che non occorre essere religiosi per apprezzare appieno l'album in questione.

 Tony Pagliuca (foto di qualche anno fa)




Che cos'è Rosa mystica?
È la trasposizione in musica, grazie alla collaborazione del compianto Maestro Vittore Ussardi, dei "Misteri Gaudiosi del Rosario".

Che cosa ci offre Rosa mystica?
Un crescendo, un ripetersi del coro, poi di nuovo bellezza in ascesa, note in progressione, un insistere, come mantra... Ci viene da pensare a Florian Fricke dei Popol Vuh e al contemplativo - anche quello in chiave cristiana ma non solo; anche quello ecumenico - Hosianna Mantra.

 


La grafica è stata curata da OndemediE, con inseriti degli splendidi quadri di Beatrice Cignitti.

 


Abbiamo ascoltato Rosa mystica quattro-cinque volte (in anteprima): è insita una grande gioia nel nuovo lavoro a firma Tony Pagliuca, e, come detto, non occorre necessariamente essere religiosissimi né pensare a un'ispirazione strettamente mistica o esoterica che sia alla base dell'opera: Rosa mystica, pur se si snoda come un rosario (con diverse "variazioni sul tema", mentre si alternano l'"Ave, Maria" e il "Pater Noster"), denota la felicità - anche fisica - di chi ha suonato nel disco. Partecipare a tale progetto è stato certamente soddisfacente - e quasi un'esperienza di vita più unica che rara - per Giuseppe Vio (chitarre), Alberto Pagliuca (ukulele) e Paolo Vianello (batteria), i quali, insieme a Tony Pagliuca (tastiere), hanno accompagnato le voci di Elisabetta Montino (ex Quanah Parker) e di Andrea Saccoman (per notizie su Saccoman, cantante di Mestre, vedi anche il progetto Pagliuca Ensemble). C'è una certa "sacralità" di fondo, chiaro, ma questa è legata alla tradizione e alla storia tipiche di una civiltà che credevamo perduta (come se fosse quella assiro-babilonese!) e che invece ha continuato a vivere parallelamente a noi "moderni"... E questa musica sacra si sviluppa in chiave di affrancamento, di riscatto di stampo terapeutico: per chiunque. 

 "Rosa mystica". Un esemplare del fiore




Ma come mai Tony Pagliuca, il cui curriculum extra-Orme è ricco di scelte avanguardistiche, si è concentrato adesso sul tema della "Rosa mystica"?
La spiegazione l'abbiamo sottomano: il tastierista e compositore (ma è anche autore di testi teatrali) ha collaborato, non troppo tempo fa, alla realizzazione del CD di Papa Francesco Wake Up! Go! Go Forward! 

Papa Francesco e un album prog rock?

Eh sì. (Leggi questa... meta-recensione.) La base musicale di quel disco, scritta da Don Giulio Neroni e da Pagliuca, è un rock dalle varie sfumature in buona parte anche prog rock - e accompagna i discorsi del pontefice in diverse lingue. Undici le tracce presenti su Wake Up!, e la "mano" di Tony Pagliuca si sente: eccellenti le tastiere.

E adesso questa Rosa mystica, che esibisce la seguente scaletta



MISTERI DELLA GIOIA.

1. L'ANNUNCIAZIONE DELL'ANGELO A MARIA
2. LA VISITA DI MARIA AD ELISABETTA
3. LA NASCITA DI GESU' NELLA GROTTA DI BETLEMME
4. LA PRESENTAZIONE DI GESU' AL TEMPIO
5. IL RITROVAMENTO DI GESU' TRA I DOTTORI NEL TEMPIO


ma, di fatto, ci offre un rosario (Pater Noster e Ave, Maria) che si snoda, nelle sue sottili varianti, per 33 minuti. Probabilmente i 5 capitoli della tracklist, chiamiamola così, vogliono servire principalmente a ritrarre l'animo con cui sono state registrate le diverse fasi della Rosa mystica. Gli episodi della vita di Gesù - fin dal suo concepimento - devono essere dunque pensati quale semiografia musicale, notazione. 

Il simbolismo mariano e l'allegoria mistica in forma di opera musicale iniziano in maniera fantastica, sacrale possiamo affermare, e la tensione viene sminuita un po' dal canto che riprende il Pater Noster con accompagnamento a intermittenza di ukulele (soluzione davvero originale in un concept siffatto, e riuscita).


L'Ave, Maria in latino che si avvicenda con il Pater Noster...


Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostræ.
Amen.

Pater noster, qui es in caelis :
sanctificetur nomen tuum :
adveniat regnum tuum :
fiat voluntas tua, sicut in caelo, et in terra.

Panem nostrum quotidianum da nobis hodie :
et dimitte nobis debita nostra,
sicut et nos dimittimus debitoribus nostris
et ne nos inducas in tentationem.
Sed libera nos a malo.


È un accelerando, un accrescimento, che effettivamente diventa giocondo e, a un paio di minuti o addirittura a solo un minuto dalla fine, si distende infine in maniera liberatoria, per lasciare il posto a una coda gioiosa e semplice (ukulele + voce maschile). 

Si "sente" la partecipazione convinta dei singoli protagonisti di questo gioco prodigioso, che fonde ogni pensiero e senso di spiritualità in un magma di luce, di positività. Alla base del progetto c'è un'idea forse bizzarra - almeno per chi per anni si è occupato di rock e cose pagane -, ma Tony e consorti l'hanno abbracciata e l'hanno saputa ben interpretare, e così viene ribaltato ogni pronostico e il lavoro che altri avrebbero subdorato gravoso, cupo, sboccia invece in meraviglia e in joie de vivre


    Le più belle canzoni de Le Orme in una fantastica riscrittura per Piano Solo.


Breve biografia dell'artista

 

Pagliuca Antonio ("Tony") nasce a Pescara ma fin da piccolo vive in Veneto (è in pratica margherotto, più che pescarese). Impara la musica da autodidatta e con Le Orme attraversa l'epoca beat con il grande successo di "Senti l'estate che torna". Subito la band - grazie anche al suo suggerimento e ai suoi impulsi - fa il grande salto verso il prog, o meglio rock psichedelico (allora il prog rock era "pop"), con l'album Ad Gloriam. (La formazione classica delle Orme: Aldo Tagliapietra al basso, alle chitarre e voce, Pagliuca alle tastiere e Michi Dei Rossi alla batteria.) Dopo le esperienze londinesi (era il periodo post Beatles e Londra era popolata da gruppi come Quatermass, The Nice, Yes, Emerson, Lake & Palmer, Pink Floyd, Soft Machine: tutti argomenti convincenti, per Tony Pagliuca, affinché il suo gruppo si lasciasse il beat alle spalle e si dedicasse tout court al pop sinfonico e ancora meglio a sperimentare e creare cose nuove), ecco un altro LP poi divenuto cult, Collage, per la "regia" di Giampiero Riverberi: apripista del progressive italiano. Il resto è la favola delle Orme che tutti conosciamo, da Uomo di pezza (il singolo "Gioco di bimba" rimase un bel po' nella hit parade!) attraverso tutti gli Anni Settanta (mitico Felona e Sorona!) e al paio di partecipazioni al Festival di Sanremo negli Ottanta. 



Con alcuni brani romantici (ma non smancerosi: intelligenti, eleganti e misteriosi), la band ebbe successo e, delle tre Orme, era lui, Tony, a prendersi la briga di rispondere alle critiche e cercare di spiegare che il riscontro di pubblico e dunque il successo commerciale non poteva essere demonizzato. E altre volte doveva spiegare invece la cosa opposta, ossia che la ricerca musicale della band doveva proseguire sempre e comunque, anche a costo di adottare svolte brusche e radicali.

Durante quel periodo assai fecondo, le musiche godettero più volte della supervisione del produttore Gian Piero Reverberi; e Pagliuca scriveva i testi, spesso criptici.


 Young Tony


Dagli Anni Novanta in poi, Pagliuca intraprende la carriera solista. L'attività concertistica è intensa, le collaborazioni che può vantare sono numerose. Gli album che incide (avanguardistici ma anche con canzoni di un certo impegno ecologico e sociale, come "Io chiedo", oltre che  reinterpretazioni di brani delle Orme) arriveranno a superare la mezza dozzina, e portano i titoli


Io chiedo (1990)

Immagin-arie (1993)

La notte della stella (1999)

Demos a Marghera (2003)

Re-Collage (2004)

Apres Midi (2010)

Canzone d'amore (2018)



Al Prog Exhibition di Roma del 2010 Tony Pagliuca e gli amici celebrano "40 anni di musica immaginifica". E gli amici sono Aldo Tagliapietra, Tolo Marton (altro ex componente delle Orme) e David Cross, già dei King Crimson. Il nome di quella straordinaria formazione: Once Were Le Orme.

A un certo punto del suo divenire professionale (agosto 2014; il luogo: Mulini di Dolo, VE) ha anche la soddisfazione di suonare insieme ai due figli Alberto Pagliuca - chitarre, basso e voce - ed Emanuele Pagliuca - percussioni. È il Pagliuca Trio, con papà all'Hammond e ai synthesizers. Direzione artistica - come in un'ideale chiusura del cerchio -: Gianpiero Reverberi.



  Solo al piano


   Re-Collage (con David Jackson)



Ordina Rosa mystica (M.P. & Records) presso G.T. Music


M.P. & Records è un marchio della G.T. Music Distribution di Antonino Destra
Via Municipio, 5 – 35019 TOMBOLO (Padova) – Tel. 049-9470749
email: mprecords@mprecords.it



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