4/13/21

'Melos' (Cervello)

 Cervello, napoletani, si formarono nel 1970 e le loro particolarità maggiori erano 2: che erano giovanissimi e che non usavano le tastiere pur puntando sui suoni elettronici.



Corrado Rustici (fratello di Danilo, chitarrista degli Osanna), allora diciassettenne, formò una band di diciannovenni con Antonio Spagnolo (basso, chitarra acustica, flauto, pedaliera, voce), Giulio D’Ambrosio (sax, flauto, voce), Renato Lori e Pino Prota, dove Lori e Prota saranno successivamente sostituiti da Gianluigi Di Franco (voce, flauto, percussioni) e Remigio Esposito (batteria, vibrafono). Lo stesso Corrado cantava, suonava il flauto e le percussioni.


Le nuove sonorità avevano quale sorgente generatori d'eco abbinati a pedali di basso per organo, che producevano un suono simile agli archi distorti. Nel giugno 1973, al terzo Festival d'Avanguardia della Musica e Nuove Tendenze, che quell'anno si teneva a Napoli, ottennero un buon successo di critica.

Anche grazie al supporto di Danilo Rustici, i Cervello firmano un contratto discografico con la Ricordi - la stessa label del Museo Rosenbach e del Banco - e nell'estate del 1973 registrarono a Milano il loro unico album: Melos. Ove flauti e sassofoni sono spesso usati per sostituire le tastiere e il mellotron, popolari nel genere progressivo.



Nonostante Melos verrà poi considerato tra gli album più rappresentativi del rock progressivo italiano, l'album ebbe uno scarso successo di vendita e il gruppo si sciolse nel 1974.



Corrado Rustici, dopo una breve collaborazione con gli Osanna, proseguì la propria carriera nei Nova (gruppo fusion italo-britannico formato a Londra nel 1975 da Danilo Rustici, Elio D'Anna, Corrado Rustici, Luciano Milanese e Franco Loprevite) e parallelamente portò avanti una carriera di solista e di produttore. Gianluigi Di Franco intraprese l'attività di solista ed autore, collaborando con il percussionista Toni Esposito sino ai primi anni 1980.





>>   Melos è il personaggio della mitologia greca che rappresenta il canto, ed è il protagonista di questa ricostruzione del clima della tragedia e del mito che il Cervello ha voluto offrire al suo esordio.
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Musicalmente il Cervello presenta una certa autonomia dai modelli stranieri: è forse un momento di sintesi delle cose migliori offerte dal panorama italiano, dalla PFM al Banco, agli Area; soprattutto agli Osanna, cui il Cervello è doppiamente legato.
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Il recupero della tradizione mediterranea, e greca in particolare, vuol essere un fatto ispirativo, non di ricostruzione neoclassica: anzi le figure di Euterpe, la musa del canto, o del Satiro, dello stesso Melos, ambiguo, portavoce delle contraddizioni della realtà di ogni tempo, sono osservate attraverso un diaframma critico. Del rito dionisiaco viene esaltata la potenza energetica, ma condannata la forma. Gianluigi di Franco (flauto e voce) e Corrado Rustici hanno composto i brani, anche se sul disco figurano due prestanome.   <<

(Da una recensione di Enzo Caffarelli su Ciao 2001)



 

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