1/23/25

Beggars Opera

 Beggars Opera: è questa la forma di scrittura esatta (e non Beggar's Opera). 

Il nome si ispira a The Beggar's Opera del poeta inglese John Gay, da cui L'Opera da tre soldi - famosissima - di Bertolt Brecht con musiche di Kurt Weill.

I Beggars Opera hanno una lunga storia, essendo stati fondati nel 1969. Sono un gruppo scozzese di rock progressivo melodico che ebbe notorietà soprattutto agli inizi degli Anni '70, rivaleggiando con i Nice e gli Emerson, Lake & Palmer nel riarrangiare celebri brani di musica classica in chiave moderna. 

Pubblicati i primi quattro album in Inghilterra, nel 1973 i Beggars si trasferiscono in Germania, dove presentano altri due LP, prima di separarsi una prima volta nel 1976. Nei (o meglio con i) Beggars Opera suonarono numerosi musicisti... 

Uno dei fondatori, Ricky Gardiner, collaborò anche con  David Bowie e Iggy Pop. 

 Davanti al Blow Up, Lussemburgo

Act One 

(1970)

Qui, nell'album di debutto, Raymond Wilson alla batteria è esplosivo! Su Raymond o Ray (l'"uomo con il kilt"!) si sa oggi poco o niente, purtroppo. Molti dei componenti originari della band esercitarono poi altri mestieri. 



   "Raymond's Road" (nel 1971 davanti alle telecamere della leggendaria trasmissione tedesca 'Beat Club')


     Waters Of Change

      (il loro secondo album, 1971)

Similmente agli Argent, i Beggars Opera rimasero - in termini di popolarità e successo - sempre dietro ai mastodonti del progressive rock. Fondati a Glasgow nel 1969, si sarebbero sciolti una prima volta nel 1975. Si riformarono brevemente nel 1980 e poi ancora nel 2007.

Martin Griffiths (voce), Rick Gardiner (chitarra e voce), Alan Park (tastiere) e Raymond Wilson (batteria e percussioni) fecero il bis dopo Act One dell'anno precedente, facendo salire a bordo Virginia Scott (Mellotron e voce) e prendendo al basso Gordon Sellar al posto di Marshall Erskine. (Sellar è qui anche alla chitarra acustica e alla voce.)


Pathfinder

(1972)

Si ha spesso l'impressione che si tratti di proto-progressive anziché progressive tout court, e tuttavia Pathfinder è, per i fan della band, un degno successore di Waters of Change. Ricky Gardiner, il chitarrista, ha qui molto più spazio. (Gardiner suonerà poi con Iggy Pop, come detto, e sarà responsabile della bella chitarra incalzante, con la battuta sulla prima nota - "celtica" -, di "The Passenger".) Nel primo album risaltavano invece le tastiere di Alan Park (allora diciannovenne e fresco di conservatorio). Il secondo album è stato quello più equilibrato, dal punto di vista di protagonismo degli strumenti.

I primi tre brani (l'intero Lato A del vinile) sono probabilmente i più indicativi. "Hobo" sarebbe stato bene pure nell'album precedente, poiché qui le tastiere dettano legge. Il pezzo tende a essere veloce, non una cosa tipica dei Beggars Opera, ma mantiene le tipiche melodie e le tipiche parti cantate. Suona un po' poppeggiante però.

La cover di "MacArthur Park" è un po' sbilenca e sembra più uno studio con variazioni del brano originale - che fu composto da Jimmy Webb e cantato dall'attore Richard Harris (fine Anni '60); ma è interessante appunto perché è una riproposta coraggiosa e non ruffiana. Le opinioni circa tale cover sono molto contrastanti. Assai ben riuscita "The Witch". Il resto del disco è tipico rock sinfonico / classic prog rock del loro tempo, pur se con qualche promessa incompiuta e sempre con quell'impronta "arty" che è il marchio di fabbrica dei Beggars Opera.



Close to My Heart

(2007)

Tra il 1970 e il 1980 gli scozzesi registrarono un totale di sette album in studio per poi sciogliersi. Nel 1996, sotto la direzione del tastierista Alan Park, fu pubblicata The Final Curtain, una raccolta di brani dal 1980 al 1991. Dopo una lunga pausa, Ricky Gardiner e sua moglie Virginia Scott, insieme al figlio Tom Gardiner, hanno rilanciato i Beggars Opera come trio e hanno pubblicato i due album Close to My Heart (2007) e Lose a Life (2010).

Lavorare su Close to My Heart costò a Ricky Gardiner  e a Virginia Scott almeno dieci anni del loro tempo. Il lavoro, quasi perfettamente bilanciato tra forte e piano, veloce e lento, offre rock progressivo melodico, sferico, impegnativo e talvolta ingombrante. La combinazione di punk rock, noise rock e pop aggiunge varietà sonora e stilistica.

  - Ricky Gardiner: guitar, bass, vocals

  - Virginia Scott: vocals, piano, Mellotron

  - Tom Gardiner: drums


Lose a Life

(2010)

Secondo gli stessi Beggars Opera, Lose a Life è una “Nano Opera based on a true story”, cioè una mini-opera basata su una storia vera. Tema dell'album: l'elettrosmog. Gardiner soffre di ipersensibilità all'inquinamento elettromagnetico e ha voluto descrivere in musica questo disagio con tutto ciò che ne consegue.

Il prog rock qui alla fine domina (echi dei Pink Floyd inclusi), arrotondato dal punk/noise rock e dal pop, con un pizzico di space rock (con tanti saluti dagli Hawkwind) e da influenze elettroniche. Alcuni brani sono inquietanti e piaceranno a chi subodora un complotto dietro alle tante antenne sui tetti ("Electrofire Invasion", "Masts on My Roof", canzoni di 11 minuti e passa). Riguardo al suono e al mix di stili, ci si sforza di mantenere l'equilibrio.

  - Ricky Gardiner: guitars

  - Virginia Aurora Scott: keyboards, vocals

  - Tom Gardiner: drums


   "Auschwitz", da Touching the Edge (2009)


Mrs Caligari's Lighter

(2012)

Questo album - l'ultimo dei Beggars Opera - parla di dimenticanza, di disfacimento mentale, ed è stato nuovamente un affare di famiglia: 

   - Ricky Gardiner: guitars

  - Virginia Aurora Scott: keyboards, vocals

  - Tom Gardiner: drums

   "Nimbus" (1971)



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