12/30/22

Joy Unlimited

Storia di un gruppo tedesco che dal beat passò al blues-rock e alla psichedelia e da lì al prog, o meglio alla musica "seria" (balletti e spettacoli teatrali).

Vennero presi sotto contratto in Italia; pubblicarono persino un disco di bossanova. Quindi, lo scioglimento.


 Joy Unlimited: gruppo di Mannheim che fu attivo dal 1969 al 1977. Prog-rock con qualche aggiunta jazz e sperimentale... nei loro album "della maturità". Ma avevano iniziato con le canzoni beat (e soul, e blues-rock) e finirono per sfornare musica "seriosa" su richiesta: un paio di balletti (con prémiere al Nationaltheater di Mannheim!) e - nel 1975 - musica per la Bundesgartenschau ("mostra federale di giardinaggio"), sempre a Mannheim. Quest'ultima venne eseguita all'inaugurazione della manifestazione e trasmessa dalla televisione SWF (programma regionale). Come tema centrale, fungeva la cantata di un compositore di Mannheim vissuto al tempo di Mozart. In quell'occasione, i Joy Unlimited suonarono insieme alla Kurpfälzischen Kammerorchester, accompagnati da un coro di 500 persone (!). 



 Joy Fleming


Emanavano da un gruppo pop e beat che si chiamava Joy & The Hit Kids,  attivo dal 1966. La cantante era Joy (più tardi protagonista di una carriera solista come Joy Fleming, ma il suo vero nome era Erna Liebenow).


Con e per Joy, e ben presto senza di lei, nei Joy Unlimited suonarono:


Hans W. Herkenne (batteria, percussioni), Albin Metz (tromba, basso), Roland Heck (organo, pianoforte, vibrafono, marimba, percussioni, canto), Dieter Kindl (basso, chitarra, percussioni), Gerd Köthe (sassofono, flauto), Klaus Nagel (chitarra, percussioni, flauto e altri fiati) & Hans Lingenfelder (chitarra). Le due "menti" dei Joy Unlimited versione "prog" sarebbero stati Heck e Köthe.


L'esordio nel 1970, con un bell'album blues-rock (e funky e psych) dal titolo Overground, dove risaltano le doti canore di Joy ma anche l'abilità tecnica dei musicisti.

Poi, il maestro di ballo del teatro di Bonn, Lothar Höfgen, ebbe l'idea di un balletto su musica rock: fu coì che mutò lo stile della band.

Scrissero dunque Schmetterlinge ("Farfalle"), alcune parti di cui vennero mostrate dall'emittente SWF, con un buon lavoro compiuto dal coreografo e cantante americano Lester Wilson, che aveva fatto parte del cast originale di Hair.  

Quando Joy decise di dare la stura a una propria carriera (1971), il gruppo insistette su questa strada "colta". Anche Reflections (l'album del 1973) fu composto come musica per  balletto. Joy fu sostituita da un cantante maschile: Ken Traylor, uno statunitense che, prima di allora, aveva avuto poche esperienze.



Minne, prog-folk basato su leggende e storie del Medioevo, è del 1975. (Con "Minne", allora si intendeva la passione sfrenata di un cavaliere per una donna anche già sposata. Più in generale, il termine indicava l'amore, il corteggiamento.)  Qui abbiamo i testi in tedesco e non c'è più l'apporto vocale di Traylor.


 La copertina di Schmetterlinge








Curiosità: ancora prima di Reflections, erano stati brevemente scritturati da un'etichetta di Genova: la Devega Records, che acquisì i diritti dal Badenia Verlag. Questa pubblicò nel 1972 Instrumental Impressions, distribuito solo in Italia... con riscontro di pubblico alquanto scarso. E nel 1977, sempre in Italia, uscì per la Fonit Cetra Soul, Rock and Bossa Nova, con il medesimo risultato. (Sulla copertina dell'LP appariva il moniker The Joy Unlimited Group and The Continentals; quest'ultima era l'orchestra, sempre tedesca, che li aveva accompagnati in quell'insolita avventura). Dopodiché, i Joy Unlimited si sciolsero.

 Un'immagine dello spettacolo Minne





 Roland Heck

 Presi sotto contratto dalla BASF




 L'album del 1973



Un gruppo, in fondo, di successo: i tedeschi Joy Unlimited

Roland Heck & Gerd Köthe (foto sotto) si misero poi a comporre canzoni per svariati cantanti e gruppi tedeschi e agirono come produttori.


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