Le cronache dicono: questo è il loro secondo album. Ma no. Sola andata è in realtà il primo album dei Qirsh, dovendo escludersi il loro iniziale, giovanile tentativo (Una Città per Noi), anche per mancanza di... prove! (È praticamente irreperibile.)
Gruppo savonese che da sempre ha amato esibirsi dal vivo (e immagino come debbano sentirsi a disagio adesso che non si può più far nulla, praticamente, se non stando da soli al chiuso), i Qirsh non si sono mai limitati a un genere particolare mentre erano sul palco; a parte attenersi al "programma" di voler suonare buona musica. Risultato: che lo abbia voluto o meno, il sestetto (oggi sono in sette) ha finito per creare uno stile proprio, un elettroromanticismo tra classico artrock e alternative odierno.
A fine 2013 dunque esce Sola andata, composizioni nate nei quattro-cinque anni precedenti, ed è un gran bell'album anche otticamente, a coronamento di un'esistenza, come ensemble, ormai alquanto lunga. (Since 1993 or 1994.) Il CD è in confezione di lusso, con un libretto pieno di belle grafiche, foto, e completo dei testi.
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Piacevolissimo e chiaro per lunghi tratti, Sola andata presenta liriche che esprimono quel nomadismo moderno cui ormai sono protagonisti tanti di noi.
Specializzati nelle armonie vocali, il cantato dei Qirsh entra nel cuore quando loro creano cori solari. Ma già riverberano in quest'album anticipazioni della cupezza del recente Aspera Tempora.
"Rianimazione" è il loro brano che li sintetizza tutti. Nel senso che c'è l'anima stessa della loro musica. Molto bello quello appena successivo: "Malaria", dove viene utilizzato il vocoder. In altre tracce, il genere canzone sa mischiarsi bene con il progressive. Poi ci sono brani più bastardi - anche nel senso di "cattivi", sì - ma negli intermezzi, nelle code e nelle reprise, si sente la natura idealista e sentimentale di questa band.
"Non siamo certo animali da palcoscenico, ci piace suonare senza mai prenderci troppo sul serio. Ma ci piace molto interagire con il pubblico, infatti tante volte durante le nostre serate abbiamo invitato le persone a salire sul palco e suonare con noi. Molto spesso loro suonavano meglio di noi!"
(Da un'intervista del 2013.)
Studio Album, released in 2013
Songs / Tracks Listing
1. Artico (8:22)
2. Mercato Ghardaia (5:35)
3. Mayflower (3:14)
4. Figli Del Piccolo Padre (8:29)
5. 5A, Finestrino (3:47)
6. Rianimazione (5:53)
7. Malaria (3:46)
8. Vento Delle Isole (4:06)
9. La Nebbia (5:02)
10. La Nebbia (reprise) (2:15)
Line-up / Musicians
- Leonardo Digilio / keyboards, piano
- Pasquale Aricò / keyboards and vocals
- Michele Torello / electric guitar, acoustic guitar
- Daniele Olia / electric guitar, 12-string guitar, lute, keyboards and vocals
- Marco Fazio / drums, percussion
- Andrea Torello / acoustic bass, electric bass and vocals
Lizard Records. Release date: December 20, 2013
>> Vent’anni fa. Sei ragazzini con tanta voglia di suonare. Vent’anni fa nessuno dei Qirsh aveva ancora conosciuto la ragazza che avrebbe sposato, ma i Qirsh c’erano già. Vent’anni fa nessuno dei Qirsh aveva idea di cosa avrebbe fatto da grande, ma, prima del diploma, prima della laurea, prima del posto fisso, i Qirsh c’erano già. Già, i Qirsh, un brutto nome che ha fatto una storia, piccola, certo, ma storia. È una storia di sei amici, di sei persone che si sono trovate e non si sono lasciate più, oltre gli impegni scolastici, il lavoro, la famiglia. Qualcuno è emigrato, ma il mondo non è mai troppo grande per i Qirsh. Alla fine, loro dicono che ritrovarsi insieme è ogni volta nuovo e sempre uguale; suonare, incidere album, fare concerti non è più il fine che li univa, ma è diventato, con gli anni, il mezzo per stare insieme. Allora, come hanno detto molti presentatori alzando il braccio destro verso le quinte, “ecco a voi i Quirsh, Quirich, Quierech, Quiersh, Kirsh, insomma, quelli che volevano essere i Pink Floyd!”.<<
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