6/04/21

La Stella Rossa del Kinotto - 'Justice'

La Stella Rossa del Kinotto (SRK) è una formazione molisana (Campobasso) che fa del rock autenticamente progressive, eppure spesso rinunciando a troppi fronzoli, anche se loro restano comunque rappresentanti dell'"art rock". Se volete, nella loro musica ci potete vedere / sentire anche influssi del Banco. 

Suggestiva e memorabile la voce di Giuseppe Bianchi, cifra distintiva massima della band. Ma ciascun componente fa del suo meglio per permettere all'intera gamma di strumenti e a tutte le parti di risaltare. 
(Portiamoci avanti con il lavoro, rivelando fin da adesso che gli ultimi due brani di Justice sono fa-vo-lo-si!) 
Diciamo che il messaggio è cantautorale, ma trasportato in una dimensione 'alia', con distorsioni abili e qualche sovrapposizione tra il capolavoro e... il garage (raffinato, comunque; non dopolavoristico!). 


    Cosa troviamo in Justice

Iniziamo anzitutto a spiegare che è il terzo EP dopo Figli di… (2007) e la Stella Rossa del Kinotto (2017). Justice (che offre in ogni caso oltre mezz'ora di musica) conclude questa sorta di trilogia e, qui, i brani dell’organista Giuseppe "Roial" Reale regalano un quadro "dove ogni pennellata è un frammento di sofferenza", dicono le note della label. Beh, è senz'altro così. Bisogna giusto sottolineare il ruolo predominante di Reale nell'output degli SRK, che si avvalgono inoltre di un bravo elettro-chitarrista del rango di Gianluca Vergalito.
A fondare la band furono Reale e il bassista, Alessio Di Lallo... Ma veniamo all'album.
È sicuramente sullo stesso livello di quello precedente, l'intrigante e ben riuscito la Stella Rossa del Kinotto, pur senza superarlo. La scena si apre con "Proemio", che narra degli "eroi sommersi", cioè le vittime delle guerre e dell’immigrazione nel Mediterraneo. Si passa alla cupa catarsi di un maschio rappresentata nei nove minuti di "In bilico". Siamo quindi confrontati, in "Kyrie", con gli ultimi attimi di vita di Selma, vittima innocente dei bombardamenti su Gaza. Segue il sofferente racconto interiore di "Kate Moss and Pete Doherty", dove si denotano echi pinkfloydiani. (E dei Porcupine Tree?) L’EP si conclude con "Cyborg Girl": versione in lingua inglese di "In bilico", dove il nuovo testo - in cui un uomo nel 2050 acquista un’androide femmina affinché sia la sua compagna - offre al brano una dimensione distopica, differente dalla versione in lingua originale, divenendo, de facto, un gradito bis!

 Justice: realizzato nel 2019, pubblicato nel 2021. Rivolgersi a Indra Art Productions.


    Questi, i temi. E le sonorità?

Fermo restando che secondo noi il più valido prodotto di La Stella Rossa del Kinotto resta quello precedente, eponimo, notiamo qui una virata verso un rock più istintivo... anche se l'impetuosità si svolge sotto l'egida dell'"art". Se non sapessimo di commettere reato, parleremmo di punk progressive, o prog-punk. Va bene, trattasi di contradictio in terminis (il progressive rock è costituito da architetture complesse, mentre il punk cerca di lanciare anatemi o quel che vuole usando pochi accordi e, possibilmente, in due minuti o meno!), però, certo, nel nuovo EP di La Stella Rossa del Kinotto c'è questa urgenza, la tendenza allo slogan diretto, in armonia non tanto con atmosfere fatate, quanto più con ritmi e ambienti concreti; e infatti anche gli abbozzi di suites sono atti muscolari. (Ci riferiamo ad esempio a un brano come il succitato "Kyrie", dal testo "poetico" - per quanto possa risultare tutt'altro che sentimentale il concetto del "mostro in casa"). 
Ma poi arrivano pezzi che, per lunghezza e inserti tastieristici / chitarristici alquanto estesi, azzerano o ad ogni modo ridimensionano l'idea che ci eravamo fatti. Eccoli, infatti, gli arzigogoli progressive... Già nella traccia 2, "In bilico", lunga e da ascoltare attentamente, vengono espresse tutte le potenzialità della band.
Gli SRK hanno una propria identità "progressiva" ma, se vogliamo proprio capire dove classificarli, si inseriscono - secondo noi - tra CCCP e Area!

Certo il fatto che di loro siano usciti tre EP anziché tre album di lunghezza "canonica" fa riflettere: è una scelta cosciente e scrupolosa, la loro. Meglio essere mirati e concentrare il meglio in un extended play, anziché appesantire con inutile zavorra - come fanno altri gruppi, anche gruppi famosi, ahinoi.
Un grande brano è "In bilico"...


Justice è del 2019 ma risulta tuttora il loro EP attuale. Un discorso musicale assolutamente fluido quello dei 5 brani, che trattano argomenti che sono assolutamente condivisibili. 
A presto, speriamo, gli SRK ci daranno un bel long playing! Intanto, facciamo ripartire questo dischetto, che non stanca mai...
Altro grande brano: "Kyrie". 
   


La formazione che ha creato 'Justice':
 
Giuseppe Bianchi: vocals (Bianchi ha iniziato a parte una carriera solista con lo pseudonimo Walter Ego)
Gianluca Vergalito: electric guitar
Luca De Cesare: classical guitar
Alessio di Lallo: bass
Giuseppe Reale: keyboards
Antonio Armanetti: drums


    Uno dei loro pezzi più famosi: "Requie(m)", da la Stella Rossa del Kinotto. Il brano racconta la storia drammatica di una prostituta nella Londra degli anni '50.




 SRK nella finale dell'Arezzo Wave 2019



Attitudine rock. Per capire meglio questi musicisti, trasponiamo, dalla loro pagina Facebook:


"Anche noi a 20 anni facevamo rock, eravamo giovani, belli e dannati come i Maneskin.
Il nostro Eurovision Song Contest era il Rockstock; la nostra Rotterdam era Stornara in provincia di Foggia. 
In quell'occasione capimmo il detto "fuggi da Foggia non per Foggia ma per i foggiani".
Arrivammo secondi come Toto Cutugno nei Sanremo degli anni '80 e vincemmo il premio della critica che se lo fregó il nostro chitarrista Paolo Colagrossi che oggi fa il jazzista a Newayorke.
In giuria c'erano Ellade Bandini (che firmó il piatto al nostro batterista) e quello lungo e secco dei Neri Per Caso che è uguale uguale a Giorgio Careccia  [...]"
tratto da "Memorie di una rockstar di provincia" Kinotti Edizioni, 2021
#maneskin #Eurovision2021



    Primi trionfi: SRK parteciparono al Rockstock '08 (a Stornara, provincia di Foggia) e vinsero il premio della critica con "Ho visto Nina volare" (cover di Fabrizio De André)

 "Walter Ego"




Ascolta 'Justice', l'ultimo EP della SRK
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