Il 20 dicembre 1972, durante un concerto a Roma per la presentazione di Per un amico (loro secondo album dopo Storia di un minuto), la Premiata Forneria Marconi fu ascoltata dal bassista e cantante Greg Lake degli Emerson, Lake & Palmer (Greg, come sappiamo, suonò anche nei primi King Crimson), il quale, entusiasta, li portò a Londra alla sede della Manticore - label appena fondata appunto dagli E.L.P. -, al cospetto del paroliere e ispiratore dei King Crimson e in seguito produttore dei Roxy Music, Peter Sinfield.
Sinfield decise di scrivere i testi inglesi dei brani della Premiata Forneria Marconi e di produrli per il mercato internazionale. Pensò anche di ridurre il nome del gruppo in PFM, più facile da pronunciare per i non-italiani.
Uscì, per la Manticore, Photos of Ghosts.
In quel momento il gruppo era formato da:
- Mauro Pagani – flauto, ottavino, violino, voce
- Flavio Premoli – pianoforte, organo Hammond, mellotron, moog, voce
- Franco Mussida – chitarra elettrica e chitarra acustica, voce
- Giorgio Piazza – basso
- Franz Di Cioccio – batteria, percussioni
Oggi la PFM suona così (clicca sul video sottostante). Rimasti sulla tolda di comando solo Franz Di Cioccio e Patrick Djivas (quest'ultimo entrato nel gruppo nel 1973 in vece di Giorgio Piazza), sono sempre attivi 'live' - Covid permettendo - con una riproposta delle canzoni di De Andrè. Nel 2021 hanno lanciato un nuovo album in studio: I Dreamed of Electric Sheep, chiaramente riferentisi a un celebre racconto dello scrittore di fantascienza Philip K. Dick.
Fantascienza: tecnologia spinta al massimo, androidi, viaggi interstellari... Nulla di strano, dunque, che i brani non abbiano la qualità cameristica degli esordi, bensì siano pieni di riverberi, echi, atmosfere spaziali.
Questo "If I Had Wings" porta anche la firma di Luca Zabbini (bravissimo frontman dei Barock Project).
Segue un altro brano tratto da I Dreamed of Electric Sheep / Ho Sognato Pecore Elettriche. Il doppio CD (uno con le canzoni in lingua inglese, l'altro in italiano) sottolinea l'ambizione della Premiata di continuare a mirare a un pubblico internazionale, anche perché il precedente Emotional Tattoos ha risvegliato un certo interesse per la band. Non è più la P.F.M. di Pagani, Premoli, Mussida (quest'ultimo ha abbandonato nel 2015), ma la qualità musicale è non indifferente... nonostante certe debolezze nei vocals (tranne quando a cantare è qualche ospite d'eccezione).
Negli Anni Settanta i membri della Premiata erano capaci di sfornare simili pezzi, che facevano davvero pensare che non ci fossero limiti all'inventiva: "Is My Face on Straight" (da L'isola di niente).
Molti di noi sono cresciuti con la PFM (chiamatela così, o chiamatela Premiata, o scrivete il loro nome con i puntini, "P.F.M."... è lo stesso). Che dire? Il loro catalogo, per quanto questi straordinari musicisti siano da inquadrare preminentemente nel progressive rock, è assolutamente ampio ed eclettico.
Prendiamo una loro opera minore e forse meno nota come PFM in Classic. Come ha scritto qualcuno: "Qui il sublime si trasforma in musica". I componenti della PFM hanno una tecnica straordinaria e... esperienza da vendere. Ma, anche a voler dimenticare l'ingegneria sonora, la fatica che ci vuole per acquisire tanta abilità tecnica, e volendo dimenticare le sigle e le facili classificazioni, rimane una cosa sicura e straordinaria: la poesia della mediterraneità. È ciò infatti che la PFM, insieme a qualche altro gruppo italiano, porta nel mondo.
'Da Mozart a Celebration' ovvero PFM in Classic è un doppio CD (e un triplo vinile da collezione) che afferma come tutta la musica- al di là delle classificazioni in generi - sia gioia assoluta.
Dopo 5.000 concerti (!) e forte di un'enorme esperienza in tutto il mondo, la Premiata sente il bisogno di tornare dalla "grande madre" e riabbraccia la musica classica.
L'esecuzione dei brani in quest'opera si avvale di una riduzione della partitura originale, con inserimenti di musica creata ad hoc dalla stessa PFM.
Gli autori scelti: Mozart, Verdi, Saint Saens, Prokofiev, Rossini, Dvorak et alia. Tanta diversità compositoria ha permesso alla band di lavorare su un'ampia gamma, di usare più linguaggi - dal linguaggio colto al popolare -, con l'accompagnamento di un'orchestra davvero in forma (ma spesso a volte è il nostro gruppo rock a fare da accompagnamento agli orchestrali!).
La svolta per il progetto avvenne vicino a Roncole di Busseto, con l'esecuzione dell''Ouverture' del Nabucco di Verdi con un quartetto d'archi.
Quella rilettura, ricca di sfumature blues, accese l'entusiasmo del pubblico verdiano, tanto che, finita l'esecuzione, volle riascoltarla immediatamente una seconda volta.
E così è sorta l'idea per questo corposo e interessante... ed è ancora magia marca "Premiata Forneria Marconi".
Rituffiamoci ancora una volta nel pentagramma "classico" della Premiata ascoltando questo Un amico (facente parte della collana 'Il suono del tempo'; è il disco secondo).
Oltre cinquant'anni di attività...
Uno pensa: "Wow, sto guidando un'Isotta Fraschini..."
Poi scopre che questa macchina elegante, antica, monta un motore Ferrari. Ed è: "Doppio wow!"
Il Live in Roma della P.F.M. con Ian Anderson in qualità di special guest.
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