Al Coronavirus non poteva non essere dedicato un album di rock progressivo! Ci hanno pensato i Fascination Curve. Il titolo: Corona Time In Amerika. Che è qualcosa a metà tra il concept e un'opera rock.
Karl Lundeberg, tastierista, cantante e compositore della band, ne ha avuto abbastanza delle imposizioni legate al Covid 19 ma ancora più dello sbandamento degli Stati Uniti d'America (che è una delle sue patrie: Lundeberg, di famiglia norvegese-americana, è infatti cresciuto a Washington DC ma anche in Inghilterra e in Norvegia). Ha prodotto, insieme a questo suo gruppo, un disco che parla di razzismo, di estremismo politico e degli altri problemi a tutti noi noti. Il brano più lungo è anche quello da cui l'album prende il nome, e cioè la suite di 20 minuti intitolata appunto "Corona Time In America".
I Fascination Curve sono una crew di musicisti che hanno collaborato con vari protagonisti del rock e non solo: dai Rolling Stones a John Cage, passando per Miroslav Vitous, Elton John, Rick Wakeman, Ringo Starr, Gilberto Gil, Phil Collins, Madonna, Ambrosia, Stev Vai, Steve Gadd, Keith Emerson, Michael Jackson.
Sud Arkhè - "Villanella a lu ciardino", con la voce di Marilla Talarico.
Dall'album Direzione Sud Vol. 1, uscito per Ma.Ra.Cash
Questo articolo si occupa di uno straordinario collettivo di musicisti capaci di portare dappertutto il clima e l'indole del Mezzogiorno - e di Napoli in particolare. Sud Arkhè: una creatura nata dalla volontà di Pas Scarpato, chitarrista, cantante, compositore fin da sempre attivo un po' dovunque in Italia, da nord a sud. Tramite diversi progetti; i Malaavia tra gli altri, dei quali abbiamo già riferito qui.
Il 17 settembre i Sud Arkhè saranno in concerto a Chiuduno (BG). Ed eseguiranno ovviamente molti brani da Direzione Sud
Teniamo in mano questo primo CD dei Sud Arkhè: Direzione Sud Vol. 1. Nonostante il titolo, l'album - curato da Nello D'Anna - lascia intendere anche altre direzioni: la natura, la libertà dei campi aperti, i cieli di colore e speranza. Ciò ci suggerisce l'immagine della cover. Ma - certo - il pentagramma è quello partenopeo.
Quando parte la prima traccia, "Lei ballando va", il cuore già si adagia su un letto di raso. I ritmi e i colori ricordano la Nuova Compagnia di Canto Popolare e dintorni. Del resto non è un caso che i Sud Arkhè abbiano fatto da "opener" a un concerto di Eugenio Bennato!
Direzione Sud - Vol. 1 è un'opera caratterizzata da un bel folk-rock mediterraneo dove le canzoni autorate da Pas Scarpato si abbinano a fior fiore di voci femminili, tra le quali quella di Tiziana Radis.
Lo scopo di 'Vol. 1'? Presto detto: finanziare il 'Vol. 2'! Né più né meno. Già si è contenti così...
Ci sono realtà musicali straordinarie in Italia (e non solo) che cercano uno sbocco. E a volte lo trovano, ma per poco: il tempo di lanciare qualche bagliore, di catturare qualche attenzione. Poi, si torna a una sorta di quarantena... in attesa che si apra un nuovo palco su cui esibirsi.
I Sud Arkhè forse stanno avendo più visibilità di altri gruppi, grazie anche all'intelligenza, alla sensibilità e alla caparbietà di Pas Scarpato. Avevamo lasciato Pas nella Bergamasca (di nuovo: vedi questo nostro servizio sui Malaavia) e lo ritroviamo a Sciacca, in Sicilia. Quella Sicilia dove poco tempo fa (ad inizio agosto) i Sud Arkhè hanno potuto presentare il loro sound napoletano, nell'ambito della rassegna Dedalo Festival, a Caltabellotta.
Sud Arkhè: uno dei molti progetti sonori creati da Pas Scarpato, talento napoletano da qualche tempo trapiantato a Sciacca ed esploratore di suoni e ritmi del Sud. Hanno partecipato, poche settimane fa, al siciliano Dedalo Festival (XV edizione, in quel di Caltabellotta): giorni ricchi di eventi culturali, tra musica e letteratura
Ancora bei ricordi del Dedalo Festival 2022. Foto sotto: la musica dei Sud Arkhè conDavide CampisieRoberto Ligàmmari
Sud Arkhè - "Comme quanno..."
(da: Direzione Sud, 2022)
Le tracce si succedono in chiave di ritmo allegro, anche se i testi spingono a una certa riflessione critica. "Tammuriata d'a fatica" ha delle parti che fanno muovere da sole le gambe, "Sole ca nun more" è già più una composizione romantica... Com'è tipico del prog folk, alle ballads di gusto popolare si alternano momenti di riflessioni metafisiche. C'è spazio anche per una poesia della solitudine, pur se l'accento generale cade sulla società, sulla comunità, sullo stato di salute del popolo; popolo che certe volte intravediamo come da dietro una finestra e altre, di contro, elevato a vero protagonista delle canzoni.
Questa la track list:
1. "Lei ballando va" (Armonizzazioni vocali di Tiziana Radis)
2. "Tamurriata d'a fatica"
3. "Sole ca nun more" (Musiche di Pas Scarpato ed Egidio Napolitano)
4. "Mercato d'o spasso"
5. "Villanella a lu cirdino" (liberamente ispirata al celebre dipinto "Il Giardino delle Delizie" di Hieronymus Bosch)
6. "Senza pensieri"
7. "Comme quanno"
8. "Vico Sisina" (Arrangiamenti: Pas Scarpato, Michela Carobbio e Nello D'Anna)
8. "Guagliù guagliù"
10. "Fenesta a mmare"
Al disco hanno partecipato musicisti di varie parti d’Italia. Nella formazione da concerto, invece, trovano posto diversi artisti, comunque protagonisti del progetto nel corso dei tre lustri da quando esso - sotto svariati nomi - esiste. Naturalmente, non manca neppure qualche nuovo innesto.
Sud Arkhè vede la direzione di Guido Locatelli (batteria) e - ovvio - Pas Scarpato (chitarra).
La line-up live (soggetta a variazioni) è composta da:
Pas Scarpato: voce e chitarre;
Max Barba: basso elettrico;
Gaspare Bonafede: percussioni;
Maria Laura Talarico: voce e tamburi a cornice;
Giorgio Khawam: chitarra solista;
Guido Locatelli: batteria.
Tra gli artisti che hanno inciso l'album insieme a Scarpato e Locatelli: Max Barba, Marilla Talarico, Chiara Boldreghini, Elena Biagioni, Giorgio Khawam; il percussionista Gaspare Bonafede, la già citata Tiziana Radis...
Al 'Druso', locale di Bergamo
Sono una band che si diverte molto durante i live: i Sud Arkhè. E, come i grandi gruppi di esperienza, quando non si esibiscono dal vivo, si dedicano alla ricerca musicale. Direzione Sud, uscito per la Ma.Ra.Cash, contiene 10 brani
A questo punto occorre porre l'accento sulla sensibilità artistica e sull'attenzione di Massimo Orlandini (Ma.Ra.Cash Records), promotor di gruppi e di stili spesso presi sotto gamba (dal grande pubblico, ma non, per fortuna, dalla critica più accorta).
Lo stesso Pas Scarpato, a proposito di sé e della propria storia, ci ha raccontato già nel 2021, quando stilammo l'articolo sui Malaavia:
"Non sono un cantautore. Ho sempre lavorato con delle band dove, oltre che suonare, scrivevo tutto io e arrangiavo. Come le altre, anche Sud Arkhè è una mia creatura. Mi piace rapportarmi ad altri musicisti con bagagli di esperienze diverse. Io e gli altri compagni d'avventura siamo grati a Massimo Orlandini perché è stato il primo a credere nel potenziale della band e tuttora sostiene i nostri progetti."
"Tammurriata d'a fatica"
L'album dei Sud Arkhè è una realtà.
--- Direzione Sud Vol. 1
Per riceverlo a casa basta inviare una mail a: sudarkhe@gmail.com
Direzione Sud, vol. 1è la loro prima uscita discografica: un tessuto abilmente cesellato nel quale, tra i ricami, è possibile accarezzare i fili dorati della più profonda cultura partenopea, elementi basilari per la costruzione del disegno centrale: un omaggio ispirato alla continuità e alla semplificazione più diretta e genuina.
“Balli, villanelle e mercati, musiche e canti che sanno di grano e che ti spruzzano in viso la schiuma del mare”... Più che una direzione, la tappa finale del viaggio risulta essere proprio il Sud, col suo epicentro, col suo vociare livellato ed equalizzato dal volume del tempo. Incanalandosi, la musica se ne infischia delle curvature e degli argini ma fluisce gioiosa e libera come acqua di torrente. Mentre il canto indossa sgargianti vestiti corali, fuori dall’uscio chiedono udienza anche i riverberi confinanti col famigerato rap. Per gli amanti della musica e del folk meno ecumenico la prenotazione del viaggio in direzione Sud diventa quasi un obbligo.
Il primo album dei Moon Letters, da Seattle, si intitola Until They Feel the Sun ed è uscito tre anni fa. Da pochi giorni è disponibile il secondo, Thank You from the Future. I Moon Letters si rifanno a miti e leggende del mondo celtico. Il loro stesso nome è un palese riferimento alla scrittura lunare (segreta) dell'universo di Tolkien.
Era il 2019 quando cinque elementi di diverse band di Seattle si misero insieme per formare un gruppo di hard prog, chiamandolo appunto Moon Letters..
Due album finora: Until They Feel the Sun (2019) e Thank You from the Future (2022). Per quanto possa sembrare strano (in vari concerti la band ha fatto da apripista a grandi nomi del progressive rock, e mira chiaramente a diventare una delle formazioni di punta del prog americano), ambedue i dischi sono stati autoprodotti.
Line-up:
John Allday (Chaos and the Cosmos): tastiere, canto
Mike Murphy (Cantrip): basso, canto
Kelly Mynes (Panther Attack!, Bone Cave Ballet): batteria
Michael Trew (Autumn Electric): voce solista, flauto
Dave Webb (Wah Wah Exit Wound, Spacebag): chitarre
La cover del loro album di debutto, Under They Feel the Sun
Nel video sottostante: "Yesterday Is Gone".
Dal CD appena uscito Thank You from the Future (2022).
I Moon Letters sono molto tecnici. I loro brani mettono in risalto la ritmica pur non rinunciando ai passaggi melodici "teatrali" tipici del symphonic prog "originale", Anni '70 dunque. Ottime le armonie vocali.
La copertina del nuovo album (uscito l'8 agosto) è di un artista di collages surreali, Mariano Peccinetti, il quale, nel corso della sua carriera, ha già realizzato la grafica di oltre una ventina di album.
L'album 2022 dei Moon Letters, Thank You from the Future
Il nome della band si riferisce alle "lettere lunari" descritte ne Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien: lettere che è impossibile vedere, a meno che la luce della luna non brilli dietro alla pietra o alla tavoletta su cui esse sono incise.
Questo un altro brano dall'album Thank You from the Future:
Cage (Italy) - "The Purple Light of Dawn",the first single from their upcoming album
Grande gruppo che riesce a risolvere l'equazione tra musica appetibile alle masse e rock sopraffino. Ci muoviamo qui dunque nella sfera art-pop e progressive. I testi dei Cage non sono mai banali, le loro canzoni sono sempre sul pezzo. I temi spaziano dalla necessità di noi umani di capirsi e capire e dunque dai problemi di comunicazione e la mancanza di sensibilità per gli altri, fino agli errori di un mondo sempre meno logico. In conclusione, abbiamo una prognosi piuttosto malinconica, se non "dark", sul futuro dell'umanità, lasciando intravedere unicamente nell'amore (e nella natura con le sue forze misteriose, come in "The Waves", leggi più sotto), un lumicino di speranza.
Diletta e Giulia
È una formazione che ai più ferrati potrebbe far intravedere parallelismi con gruppi angloamericani, anche storici, caratterizzati da una voce femminile dalla forte presenza. La cantante dei Cage è Diletta Manuel, ben coadiuvata da Giulia Curti (seconde voci e percussioni).
Le origini della band carrarese sono prog e hard prog, e proprio per questo, nelle tessiture ricche di lirismo dei loro brani, assume grande importanza la chitarra graffiante di Andrea Mignani, che va a fare da controcanto ai synth dalle atmosfere pop e rock di Damiano Tacchini.
Andrea Mignani nel 2021
I Cage hanno sempre cercato di rimanere fedeli alle proprie radici nonostante la girandola dei membri. E, come tutti i dispensatori di ottimi messaggi, amano anche suonare brani non propri. Ecco una loro straordinaria interpretazione di un pezzo degli Eurythmics.
DISCOGRAFIA (LP-album):
The View Toast Records TO Italy 1992
The Feeble Minded Man Toast Records TO Italy 1995
87/94 Musea Records Metz Francia 2005
Secret Passage Musea Records Metz Francia 2008
Images KezzMe FI Italy 2018
(Singoli:)
"The Waves" KezzMe FI Italy 2020
"Words", Acoustic Version KezzMe FI Italy 2020
"I Saved The World Today" (cover Eurythmics) KezzMe FI Italy 2020
"Battleship - Metal Prog Suite" KezzMe 2021
Line-up attuale
Andrea Mignani - Chitarra
Damiano Tacchini - Piano, Tastiere
Diletta Manuel - Voce
Giulia Curti - Seconde voci e percussioni
Luca Giampietri - Basso
Andrea Griselli - Batteria
La genesi (in breve) dei Cage
C'erano una volta i Soundproof Red. La band, nata nel 1988, eseguiva soprattutto pezzi strumentali...
"I Cage hanno avuto tante modifiche nell'organico" ci racconta Andrea Griselli, coautore delle musiche insieme a Mignani (gli arrangiamenti nascono da un lavoro collettivo; dei testi si occupano Damiano Tacchini e Giulia Curti). "Già con Secret Passage, 2007, c'è un massiccio cambiamento nella struttura dei brani che diventano quasi 'canzoni'. Più avanti c'è stato uno spacco totale che ha portato a una crisi e alcuni elementi sono usciti dal gruppo. Io e il chitarrista abbiamo voluto ripartire con un progetto nuovo e avevamo tantissima voglia di lavorare con musicisti che avessero background diversi... Cercavamo quella commistione e abbiamo continuato."
"Flow of Time" (dall'album Images) è costruito su un riff di chitarra metal. L'abilità qui consiste nel mantenere il 5/4 e far scorrere la canzone il più naturalmente possibile.
Alcuni link esterni, per approfondire ulteriormente: dei Cage parlano...
Chattando con Andrea Griselli, gli avevo proposto il seguente incipit per l'articolo su di loro:
Qualcuno lo ha già annotato prima di noi: coniugano freschezza di stile a una ricerca compositiva più elevata e più profonda. Crescendi e cambi di ritmo non sono estranei ai Cage, ensemble toscano-ligure dal repertorio originale ormai ampio.
Andrea: "Hai scritto bene: siccome siamo gente di confine (tra Sarzana e Massa Carrara), 'toscano-ligure' calza a pennello. Siamo nati a Carrara ma diversi di noi abitano in Liguria, comunque tutto nel giro di pochi chilometri."
Luca Giampietri
"Cage".
Questo video è una piccola sintesi del duro lavoro di mixaggio e masterizzazione del disco Images. Da lì è nata l'idea di immortalare i backstage e le parti in cui si stava registrando.
Filmato e montato da Giuseppe D'Aleo presso Nautilus Studio Carrara (MS).
Con "The Waves" raggiungono forse il picco della loro arte e anche dell'accessibilità: pezzo non banale e suonato e cantato ottimamente; non mancano le progressioni e gli intermezzi "colti", ma il motivo che si ripete con appena qualche variazione e il bel coro di accompagnamento raggiungono l'obiettivo di affascinare chi è abituato anche a canzoni meno impegnate. Davvero un brano interessante e si sente che c'è tanto lavoro dietro; e uno dei quesiti principali è sicuramente stato: come faccio a rendere radio-friendly una composizione intelligente e, de facto, art-rock?
Andrea: "Le cose nascono senza neppure pensarci, non siamo molto commerciali da quel punto di vista, anche se penso che il desiderio di arrivare a più persone sia insito dentro ogni artista e quindi anche dentro di noi. Riguardo al più recente 'The Purple Light of Dawn', ad esempio, abbiamo curato i suoni sicuramente spostando l'attenzione verso il mondo."
Dall'album Images (il loro quinto, quello del 2018 - che segnò il loro come-back discografico dopo dieci anni di riflessioni, cambiamenti di personale e attività dal vivo), album che ha ricevuto tanti elogi dalla critica musicale, fanno parte, oltre a "Flow of Time" di cui sopra, anche titoli come "Julia's Dream" e "Words".
In attesa del nuovo album, chi è interessato a Images lo può reperire/ascoltare/scaricare qui:
Non possiamo non chiudere l'articolo con due dei brani dei Cage più amati dal pubblico: la versione acustica di "Words" (davvero splendida e al di sopra dei generi, corredata da un video che è, ancora una volta, un'opera d'arte in sé) e "Battleship", metal prog suite che vede tutta la strumentazione in grande spolvero e ci fa intuire cone dovevano suonare i Soundproof Red!