9/29/21

Marco Grieco - 'Nothing Personal'

 Ovvero: come sovraprodurre un disco che sarebbe potuto essere una vera sensazione


Nothing Personal è il secondo album del polistrumentista Marco Grieco

Il primo, pubblicato nel 2009 con lo pseudonimo di Macromarco, era intitolato Il Pianeta Degli Uomini Liberi.      

 

Bella la dicitura che leggiamo nell'interno della copertina di questo lavoro, mentre parte il primo brano:


"This album is against all forms of violence. Be generous. Help others. Respect life. Repudiate violence. Generate love."


Firmato: Marco Grieco, che con l'opener "Last Chance" ci dà una prova di quel che potrebbero essere gli Yes - ma anche altri gruppi di oggi - se decidessero di "robotizzare" la voce. (L'ha fatto anche la P.F.M. ultimamente, do you remember? [Faccina che ride.]) Tale distorsione dei vocals ci accompagnerà durante l'ascolto di Nothing Personal quasi per intero e non sappiamo come giudicarla. Probabilmente più in maniera negativa, sapendo che voce piacevole possiede questo cantautore e musicista. Ci consoliamo con i testi e la grafica del booklet: ogni cosa fatta davvero molto bene, un "package" degno dei Tangent, dei sunnominati Yes, dei Genesis dell'epoca prog... con i disegni che raccontano una storia loro. Scopriremo che trattasi di opere di Jean-Jacques Grandville (Francia, 1803-1847); una scoperta per la quale ci sentiamo in debito nei confronti di Grieco.


L'album su Youtube

Oppure: Ascolta su Spotify!


"The Eden", secondo brano, è ugualmente etereo ma con il riverbero che inghiotte tutti i bassi: aggiustiamo così il nostro apparecchio riproduttore per scongiurare il pericolo di un tinnitus. Le risonanze, i peaks verso l'alto non fanno bene a nessuna canzone. "Overproduced" è il giusto termine. Sovraincisione e aggiunta di echi ed effetti speciali debbono avere un loro limite... 


   "Falling Dreams"

È tutto pianificato dal 2015, o comunque il songwriting dobbiamo farlo risalire a quella data. Marco Grieco fa tutto da solo. Il prodotto risulta essere un output "commerciale" di The Musical Box Entertainment, e dunque probabilmente qui c'è la collaborazione del fratello maggiore (il cui nome però non è nei credits, di fatto assenti; possibile però che Massimo abbia assistito Marco in post-produzione). A tratti la musica non respira, per quanto è strapieno lo spazio. È come se fosse stata tolta la fascia bassa per cercare di rendere super brillante e croccante il tutto. E il suono forse brillerà in una webradio, e nelle stazioni radio digitali eventualmente; ma non nello stereo di casa. 


   "Waves"

La scorrevolezza c'è, la tecnica è affinata, le melodie corpose. Solo che bisogna individuarle nell'esagerato "wall of sound", snocciolarle dai troppi bits... dai vibrati. E pensare che, sotto lo pseudonimo di MacroMarco, noi avevamo conosciuto un Marco Grieco più sobrio! Ne Il Pianeta Degli Uomini Liberi lui ci offriva paesaggi rilassati, sforando a volte nell'ambient, e mantenendo comunque quasi sempre una pulizia ammirabile (con il canto in italiano "in chiaro", senza artificiosità). Qui, a parte la validità delle composizioni, in ambito di fonica ogni cosa è eccessiva. 

 

Attenti: non stiamo banalizzando lo sforzo compiuto dall'artista.  L’incontro tra musica ed elettronica non può certo ridursi al “comporre il suono” sommando sinusoidi... E in Marco Grieco esiste ovviamente una "filosofia" di supporto. Per lui, con le sue conoscenze in ingegneria elettronica e programmazione informatica, sarebbe agevole produrre musica di consumo, cavalcando l'entusiastico fervore - ormai annoso - per l'elettronica che "sballa" e fa ballare, usando con faciloneria i giocattoli che amplificano e distorcono, sfruttando con furbizia la tecnica che fa, delle timbriche diverse, una pratica musicale da strada.

Grieco è un intellettuale (lo ricordiamo tra l'altro come scrittore) e in questo suo secondo CD solista rende omaggio al progressive rock, effettuando la ricerca di nuovi timbri senza scadere, per quanto possibile, in sonorità stantie o comunque adatte ad ascoltatori senza pretese. Mente pensante e seria, si è voluto fare portavoce del Prog 3.0; è uno che ripesca volentieri Bach e altri Maestri della musica classica e, come noi, è figlio degli organi Hammond, degli amplificatori, dei sintetizzatori. Ma conosce anche a puntino compressori e apparecchi MIDI, e il Pro Tools; sa usare il chorus per la voce e non disdegna l'effetto Doppler, possiede microfoni "a nastro"... Risultato: i riverberi vengono moltiplicati durante la masterizzazione, e durante il mixing. La grandeur wagneriana eclissa così in parte il talento strumentale; certi arrangiamenti sono fin troppo lussuriosi... 


Con "Nothing Personal", il terzo brano, entriamo più nella nostra sfera, anche se la parte cantata è - di nuovo - "strafatta". Al più tardi da ora comprendiamo che la distorsione, gli echi e le sovraincisioni sono una scelta consapevole di Grieco; che le sonorità che ascoltiamo sono proprio quelle che lui voleva farci ascoltare. (Sì sì: "Prog 3.0", chiamiamolo così!) E ci accomodiamo dunque su questo vero e proprio tappeto di suoni, cercando di ignorare l'inizio di un'emicrania. Troppe impressioni in una volta sola.


"Am I Sleeping?" è il brano successivo. E anche noi abbiamo una domanda: ma chi l'ha fatto questo album? Un computer? No! Un momento. Parte un'ottima chitarra e, finalmente, ecco una voce umana! E poi una melodia netta, riconoscibile. Bello anche l'assolo di electric guitar, in Andante sostenuto.

Purtroppo questa canzone è una quasi-eccezione. E, tranne pochi altri punti dell'album dove il nostro cuore di amanti del rock (in generale) ha qualche fremito, rimane l'impressione della sovraproduzione. "Falling Dreams", "Waiting For", "Waves", "Heretics" e "Winter" ci mettono letteralmente sotto torchio. Peccato. Peccato perché brani come "Heretics" (dedicato al processo per eresia intentato nel Seicento a Galileo Galilei), ad esempio, spogliati da tanta elettronica, avrebbero allietato maggiormente l'usufruitore del CD.



Potrebbe essere stato un buon album (come dimostra anche "Winter", la suite in chiusura, che si muove su diverse coordinate, dal post-rock al prog con classici inserti melodici, e con vari cambi di tempo e di atmosfera di per sé funzionanti), ma risulta penalizzato da un mixaggio e un sound discutibili.


Ci dicono che oggi molti la musica la preferiscono così: passata attraverso un sistema multifilter, amplificata e nel contempo "velata". Ebbene: Nothing Personal sarà la vostra Bibbia musicale!


Nostri brani preferiti: "Nothing Personal", "Am I Sleeping?", "Winter"





Voi che cosa ne pensate dell'album di Marco Grieco Nothing Personal ???

Solo giudizi obiettivi, please. (Commentate qui sotto.)


Nothing Personal è disponibile per l'ascolto su Spotify


   Marco Grieco - 'Nothing Personal': la recensione su Nonsoloprog, il blog di Massimo ("Max") Salari.



                                      Grieco Brothers - Home


Marco Grieco su Facebook


Nothing Personal su "Faccialibro"



  Buy!


Il sito dove poter acquisire Nothing Personal di Marco Grieco. (Click!) Guardatevi un po' questo layout, l'eleganza del CD-case... la grafica! I disegni sono un omaggio all'artista francese JJ Grandville (1803-1847). 


 Un esempio dell'universo zoomorfo di Grandville





9/22/21

Odessa: sta per uscire il terzo album! ('L'alba della civiltà')

Per intanto... ascoltate l'opera precedente:

The Final Day / Il Giorno del Giudizio Ordinate il CD su GT Music

Questo è il title track. Che bel drive!
#rock #artrock #progrock #odessa #giovagnoli #musica #music #progressive #hardrock#


........................................ Intervista a Lorenzo Giovagnoli su Prog Bar Italia (aprile 2021)..

Odessa, band marchigiana davvero elettrizzante. Anche su Bandcamp.





................................
Questo è un "hors-d'oeuvre" del nuovo album:


L'Alba della Civiltà out soon!

#rock #artrock #progrock #odessa #giovagnoli #musica #music #progressive #hardrock


9/14/21

Jethro Tull e JS Bach

 Nel 1985 si festeggiava il 300. genetliaco di J.S. Bach e Ian Anderson e i Jethro Tull proponevano a Berlino... il "Bach Rock"!

Un'ora di concerto. Tutti fenomenali. Anche il "guest musician" (Eddie Jobson). Ma Ian Anderson è uno spettacolo.


Concert celebrating J.S.Bach's 300th birthday.
Guest appearance by Eddie Jobson, instead of Peter Vettese.



1:06 - Black Sunday ('A')
7:47 - Hunting Girl ('Songs from the Wood')
13:16 - Elegy ('Stormwatch')
17:54 - Living in the Past ('Stand Up')
21:33 - Serenade to a Cuckoo ('This Was')
26:39 - Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die 
('Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die!')
32:50 - Wond'ring Aloud ('Aqualung')
35:00 - Introductions
37:12 - Bourée ('Stand Up')
42:29 - Double Violin Concerto ('J.S. Bach')
49:06 - Aqualung ('Aqualung')
57:26 - Locomotive Breath ('Aqualung')
1:04:11 - Thick as a Brick ('Thick as a Brick')


Jethro Tull  line up:

 

  Ian Anderson, Martin Barre, Dave Pegg, Doane Perry, Eddie Jobson  


Vittorio De Scalzi, i New Trolls e... De Andrè

 𝐕𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐃𝐞 𝐒𝐜𝐚𝐥𝐳𝐢 - "𝑼𝑵𝑨 𝑽𝑶𝑳𝑻𝑨 𝑺𝑼𝑶𝑵𝑨𝑽𝑶 𝑵𝑬𝑰 𝑵𝑬𝑾 𝑻𝑹𝑶𝑳𝑳𝑺"


Tra tre giorni! Venerdì 17 settembre. (Ma già prenotabile su Amazon)


Sarà il 50° anniversario del Concerto Grosso per i New Trolls e Vittorio De Scalzi, fondatore del gruppo, fa uscire un cofanetto esclusivo.

 Ordinabile qui


Il cofanetto contiene:

 

- un  libro di storie e aneddoti raccontate al giornalista e scrittore Massimo Cotto. Titolo: Una volta suonavo nei New Trolls.


- due CD con nuove registrazioni live dei più grandi successi che vanno da “Senza orario e senza bandiera”, “Concerto Grosso” fino a “Quella carezza della sera”; con l'aggiunta di 3 brani inediti.


- un DVD: Il Suonatore Jones, ovvero la registrazione del concerto del 19 marzo 2005 al Teatro della Tosse di Genova, durante il quale Vittorio De Scalzi ha rivissuto il suo percorso artistico con Fabrizio De Andrè.



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Non solo i tre Concerti Grossi: c'è anche Seven Seasons, un quarto "concerto grosso" dei New Trolls con musiche interamente composte da Vittorio De Scalzi e dall'altro leader, Nico Di Palo (con la collaborazione di Andrea Maddalone nel brano "Intro and Canone"). L'autore dei testi - in inglese - è un altro Grande: Shel Shapiro.

Splendido esempio di armonica unione fra rock prog e pop melodico.



1. The knowledge (overture)
0:00 2. Dance with the rain (ballata) 1:37 3. Future joy (scherzo) 6:03 4. High education (cello cadenza) 8:55 5. The seventh season (ostinato) 10:37 6. One magic night (larghetto) 16:08 7. Barocco'n roll (allegro brioso) 22:01 8. Intro and Canone 25:00 9. Testament of time (andante) 26:35 10. The ray of white light (rondò) 31:02 11. To love the land (adagio) 35:38 12. The season of hope (piano preludio) 40:24 13. Simply angels (suite) 45:24 14. Ethix (canzona) 51:50 Vittorio De Scalzi: voce, pianoforte, flauto traverso, chitarra classica Nico Di Palo: tastiere, cori Andrea Maddalone: chitarra acustica ed elettrica, cori Alfio Vitanza: batteria, cori Francesco Bellia: basso, cori Mauro Sposito: chitarra elettrica, cori Shel Shapiro: voce recitante nel brano n.5 Madelyn Monti: voce soprano nel brano n.6 White Light Orchestra diretta da Stefano Cabrera




Fabrizio De Andrè e i New Trolls: "Nancy"

Alcune buone idee-regalo per gli appassionati del progressive

 (Amazon.it)



Perigeo

 

 Genealogia

Un po' prog un po' jazz un po' fusion; gli aficionados del Perigeo discutono da tempo se questo sia superiore o meno al blasonato e comunque strepitoso La Valle dei Templi



'Mellotron', DVD


 Mellotron - Storie di Rock Progressivo Italiano

Ridotto a soli 70 minuti, rimane comunque un documentario indispensabile per avere sottomano l'epopea del progressive rock nostrano.




Idee
-regalo "prog rock" su 'Etsy'


 
Leggende italiane immortali


 De Andrè e PFM - Il Concerto Ritrovato 

... E abbiamo detto tutto. Il "poeta degli ultimi" e una band rock - composta da elementi usciti dal conservatorio - capace di arrangiamenti straordinari.




 Steve Hackett cofanetto


I primi quattro più il sesto dei primi album solisti dell'ex-Genesis. Il meglio, insomma, dei primi anni di carriera di un artista che, ormai, vanta una produzione prolifica e dozzine e dozzine di prestigiose collaborazioni anche con artisti e gruppi italiani. 

Nella serie dei "cofanetti da 5 album", da segnalare anche quello degli Yes, quello di Rick Wakeman... e c'è anche "il box da 5" dei Jethro Tull.


 

 
Libro (Fabio Rossi)


 Quando il rock divenne musica colta: storia del prog

Con una prefazione di Athos Enrile 

L'analisi del fenomeno parte dalle basi su cui il prog si svilupperà, per poi passare alle caratteristiche basilari - i migliori dischi, le cause del declino e i nuovi scenari. Il testo include un ampio capitolo sulla scena italiana.



Buon Vecchio Charlie, con Richard Benson 

Un vinile straordinario, una perla sorprendente - ancora a distanza di decenni - del progressive italiano: Buon Vecchio Charlie

Circa le origini dell'album e la sua sostanza, abbiamo parlato in questo nostro articolo (click!).