4/28/23

Gli Yes dal vivo a inizio di carriera

Siamo nel 1971 e stiamo assistendo a qualche magico minuto di una performance di una band britannica abbastanza nuova chiamata "Yes".
Quell'anno gli Yes suonarono, con l'identica formazione, anche nella nota trasmissione televisiva Breakfast Cart at the Hyatt. Il medesimo brano: "Yours Is No Disgrace" (qui - a Hemel Hempstead - presentato in accoppiata con "Mood For A Day"). Il filmato della loro esibizione a Breakfast Cart at the Hyatt venne riproposto a giro di posta in Germania dal Beat Club (Radio Bremen - ARD). Questo pezzo è lo stesso che apre The Yes Album, loro terzo LP. 
Come si nota, i ragazzi suonano rigorosamente NON in playback...




Bruford ai drums, Squire al basso Rickenbacker, Howe alla Es175D (Gibson), Kaye all'Hammond C3, e come cantante ovviamente abbiamo Jon Anderson.


All'inizio dell loro percorso, questi 5 "capelloni" erano capaci di tali formidabili esibizioni. È come se avessero raggiunto la vetta fin da subito (a The Yes Album sarebbe immediatamente seguito Fragile, altro disco leggendario, e poi l'immenso Close To The Edge), per dopo ridiscenderla... a tratti risalendo verso picchi persino più alti, è vero, ma spesso cadendo anche in precipizi paurosi.
Nel video sottostante, il brano com'è in The Yes Album.



Gli Yes ad inizio carriera (con Tony Kaye all'Hammond), spezzoni 1969-1971

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4/14/23

Auguri a Sonja Kristina! (Curved Air)

Auguri a Sonja Christina Shaw,

nota come Sonja Kristina

(nata il 14 apr. 1949 a Brentwood, GB)!


    Curved Air, 1972 - TV francese

                                    #rock #music #prog #progrock #artrock

I Curved Air non sarebbero stati (né sarebbero) quel gruppo che erano (che sono) senza la loro frontwoman, Sonja Kristina!

   "Metamorphosis", dall'album Air Cut, 1973


Negli Anni '60, giovanissima, Sonja iniziò a bazzicare i folk club e ad esibirsi. A 15 anni prese a studiare recitazione, cantando nel frattempo a fianco di artisti come Sandy Denny, Al Stewart e Buffy Saint-Marie. 
Nel 1968 fece parte del cast londinese del musical Hair (allo Shaftesbury Theatre) e nel 1970 si unì ai Curved Air, non soltanto come cantante ma anche come autrice di testi.
"Back Street Luv" fu uno dei più grandi successi del gruppo e i Curved Air fecero fin da subito delle tournée internazionali. Nei sei anni che seguirono, mentre la formazione della band cambiava di continuo, Sonja ne fu l'unico membro costante. Dopo l'ultimo concerto (1976), lei continuò a esibirsi in spettacoli nel West End, in TV e nei teatrini off-off. Con una propria nuova band - gli Escape - registrò il suo primo album solista: Sonja Kristina (1980).

Ha avuto tre figli con Stewart Copeland, già batterista dei Curved Air (Copeland formò poi i Police). Sonja Kristina e Stewart si separarono dopo 16 anni di vita comune, quando lui decise di andare a vivere a Los Angeles e Sonja si rimise in viaggio, stavolta sotto l'egida dell'acid folk (la reinvenzione del folk rock con una nuova denominazione). Altri cinque anni di successo, seguiti da un anno sabbatico dedicato allo studio di terapia del suono della musica e della voce, con un Master in Arti dello Spettacolo e insegnando canto alla Middlesex University.

Riprese quindi a registrare e ad esibirsi in ambito ambient jazz; in questa fase della sua vita, prese a collaborare con il compositore/produttore Marvin Ayres, noto per la sua manipolazione di trame sonore e installazioni audiovisive. Marvin le suggerì di fare musica insieme. Sotto il nome MASK, i due pubblicarono Heavy Petal (2005), album acclamato dalla critica. Il loro secondo album, Technopia, è stato pubblicato nel 2010. Seguì un tour con i riformati Curved Air...

 Curved Air 1970-71
Nella foto c'è anche il bassista Ian Eyre, che fu nella band soltanto per un biennio circa ed è purtroppo venuto a mancare due anni fa ad aprile.
Ben poco si sa della sua vita come musicista dopo aver lasciato i Curved Air. Certo è che Eyre ritornò sul palcoscenico con la band per il 45. anniversario dei Curved Air: nel 2015, al teatro "Under The Bridge", dove lui suonò in "Back Street Luv".
(L'album Live at Under the Bridge (45th Anniversary Edition) è uscito nel 2016: ----> su IBS disponibile)


 Sonja e Stewart Copeland - 1982.    Image by © Lynn Goldsmith/Corbis © Corbis.  All Rights Reserved.



"Vivaldi", dei Curved Air, uno dei loro brani piu celebri, è contenuto nell'album Air Conditioning, uscito nel nov. 1970

Sonia Kristina e il violinista Darryl Way erano le anime dei Curved Air... insieme a Francis Monkman.

Ma la separazione sarebbe arrivata molto presto... 

  - Sonja Kristina: lead vocals
  - Darryl Way: violin, backing vocals
  - Francis Monkman: guitars, keyboards
  - Rob Martin: bass
  - Florian Pilkington-Miksa: drums
#CurvedAir #SonjaKristina #DarrylWay #francismonkman #progrock #progressiverock Curved Air Sonja Kristina



Il violino elettrico dei Curved Air. (Darryl Way.) E la voce di Sonja Kristina.
   "Back Street Luv"

L'immagine di Sonja Kristina, l'icona vivente della ragazza "al naturale" (bellezza acqua e sapone) degli anni '60-'70, riempiva allora tutte le riviste musicali - Melody Maker, Record Mirror, NME alias New Musical Express, Sounds...
Dalla musica folk passò al rock (anche progressivo) sostituendo brevemente Sandy Denny negli Strawbs ed entrando poi nei Curved Air. 
Nei nove album della band londinese (1970–1976 e 1990), Sonja fu l'unico elemento fisso. 
Anzi: già per realizzare il terzo album, Air Cut, Sonja dovette ingaggiare nuovi musicisti, poiché era rimasta sola. Dopo la registrazione, la band tornò a sciogliersi...



Curved Air - Second Album (1971)

  - Sonja Kristina: lead vocals
  - Darryl Way: violin, backing vocals, piano (5)
  - Francis Monkman: guitars, keyboards, VCS3 synthesizer
  - Ian Eyre: bass guitar
  - Florian Pilkington-Miksa: drums



Phantasmagoria è del 1972.
Un unico cambiamento rispetto alla formazione precedente: al basso non c'è più Ian Eyre (che aveva sostituito Rob Martin) bensì Mike Wedgwood, il quale suona anche la chitarra acustica e canta.


   Curved Air (alla celebre trasmissione della TV tedesca Beat Club) - "Propositions"


Nel video sottostante: "Young Mother In Style", da Air Waves - Live at the BBC.
Ian Eyre fu bassista per poco tempo del gruppo ma contribuì al suo successo iniziale. 
"Young Mother In Style" è uno dei brani del Live at the BBC che vede ancora Eyre al basso.



Air Cut, quarto album in studio dei Curved Air, fu registrato nel 1973 e seguì la partenza di tre dei membri fondatori della band. Solo Sonja Kristina e Mike Wedgwood sono rimasti nella band rispetto alla formazione del loro precedente album e Air Cut li porta in una direzione più orientata al rock. 
Qui c'è una Sonja in qualche modo simile (non solo per via dell'ugola) a Grace Slick. O forse più assomigliante a Mariska Veres, la cantante degli olandesi Shocking Blue.
In Air Cut, al violino subentra Eddie Jobson al posto di Darryl Way.



Curved Air - Live (1975)

Una delle critiche (positive) che ricevette questo album: "Sonja Kristina non è forse mai stata vocalmente così in forma come adesso, mentre la strumentazione sbugiarda la convinzione che i Curved Air diano il loro meglio in studio".

 Grandi elogi da parte di tutti o quasi tutti i giornalisti specializzati ricevette a suo tempo questo 'live'. Venne registrato durante il tour della reunion dei Curved Air, nel dic. 1974. Con un ennesimo cambio al basso!

  - Sonja Kristina: lead vocals
  - Darryl Way: violin, keyboards, backing vocals
  - Francis Monkman: lead guitar, organ, VCS3 synthesizer
  - Florian Pilkington-Miksa: drums
  - Philip Kohn: bass guitar


Midnight Wire è il quinto album in studio dei Curved Air ed è stato registrato nel 1975. Ha segnato un altro cambio di formazione nella band, con Darryl Way e Sonja Kristina che hanno reclutato nuovi musicisti dopo la fine del tour di reunion, da cui era nato il Curved Air - Live. Ai testi  contribuì Norma Tager, un'amica di Sonja Kristina. La Tager aveva aiutato la cantante a disegnare i costumi che lei indossava sul palco, a cominciare dalla riunione dei Curved Air (nel 1974) fino alla loro nuova rottura (1976).

Line-up:

  - Sonja Kristina: lead vocals
  - Darryl Way: violin
  - Mick Jacques: guitars
  - Stewart Copeland: drums

Guests:

  - John G. Perry: bass guitar
  - Peter Wood: keyboards
  - Derek Damain: backing vocals on "The Fool"


 Curved Air nel 1975

Curved Air - Airborne (1976)

Line-up:

  - Sonja Kristina: vocals
  - Darryl Way: violin, keyboards
  - Tony Reeves: bass, keyboards, double bass on "Broken Lady"
  - Stewart Copeland: drums "heavy artillerie"
  - Mick Jacques: guitars

Guest musicians:
  - Robin Lumley: piano on "Broken Lady"
  - Alan Skidmore: saxophone on "Hot & Bothered"
  - Henry Lowther: trumpet on "Hot & Bothered"
  - Frank Ricotti: congas
  - Jack Emblow – accordion on "Broken Lady"
  - Bob Sargeant: organ on "Desiree" and "Kids to Blame"


      Quando Stewart Copeland suonava nei Curved Air

Non tutti sanno che, prima di entrare nei Police, Stewart militò per due anni nei Curved Air, di cui sposò la cantante Sonja Kristina e con i quali registrò due album, Midnight Wire ed Airborne, che non ebbero però i riscontri commerciali sperati anche per il crescente disinteresse da parte del pubblico nei confronti del progressive rock, giunto alla fine della sua età d'oro.

Fu proprio nell'ultimo concerto con il gruppo, a Newcastle, che Copeland incontrò Sting, il quale era lì con la propria formazione jazz fusion (che si sarebbe esibita dopo i Curved Air).
Successivamente a quel concerto, i Curved Air si sciolsero (ancora una volta) e Stewart diede vita ai Police insieme a Sting, con i risultati che tutti sappiamo.

 Stewart Copeland, leggendario suonatore delle "pelli d'asino", nato il 16 luglio 1952.
Americano, di buona famiglia che si era trasferita in Inghilterra, esordì con i Curved Air, la cui cantante, Sonja Kristina, fu sua moglie per nove anni scarsi (1982-1991). Dopo l'esperienza con i Curved Air, passò ai Police. 
Ha scritto diverse opere sinfoniche oltre a una quantità impressionante di colonne sonore. È stato anche attore...

 "Stark Naked", live


    Curved Air - "Vivaldi"
                                       (live in Tokyo 2009)


Reborn (Curved Air), CD / Box set con 12 brani ri-registrati... con il ritrovato Darryl Way al violino e come "direttore". Le versioni originali conservano un fascino speciale e irripetibile; qua la band tenta di traghettare il vecchio sound nel nuovo millennio. Il suono non è del tutto raffinato, non è "finito". Ascoltabile, comunque!


Andiamo a riascoltarci "Marie Antoinette"!
Il canto placido di Sonja Kristina e la chitarra raffinata di Francis Monkman introducono questa canzone tratta dall'album Phantasmagoria, album che nel 2018 l'etichetta Cherry Red Records ha voluto riproporre in una nuova edizione curata e ampliata. Dopo le prime frasi musicali del brano in questione, saremmo portati a credere che trattasi di una composizione semplice. Ma no: "Marie Antoinette" sale di ritmo e qualità, Sonja Kristina sembra quasi Grace Slick (che del resto lei apprezzava e amava) e presto riabbiamo la complessità strumentale tipica del progressive rock (e dei primi due album dei Curved Air), con molteplici richiami a generi disparati ma ben amalgamati in un bel mix sonoro. 
Darryl Way è alle tastiere e al violino, Florian Pilkington-Miksa ai drums e, al basso (sappiamo tutti molto bene dei grattacapi con i bassisti che ebbero i Curved Air...), c'è la "new entry" Mike Wedgwood.


Come su accennato, Sonja Kristina ha intrapreso una carriera autonoma, anche fuori dalle regole della band o del rock in generale. È stata invitata a collaborare a vari dischi, cantando tra l'altro in un album di Fabio Liberatori. (Vedi questo nostro articolo.)




   
In questo video, Sonja Kristina parla brevemente di se stessa e della sua vita in musica


4/06/23

Nicola Alesini - 'Dante'

L'immagine "in copertina" dell'Inferno di Pieter Huys (seguace di Hieronymus Bosch) introduce Dante: disco uscito non in formato fisico ma solo in quello digitale per la MP & Records. Qui Alesini è con un nuovo collaboratore: Fabrizio Cicero (ai drums).


 

I brani rispecchiano i “quadri” danteschi più noti. L'album è un estratto dalla registrazione live (su due tracce) di cinque concerti settimanali, dal titolo “Viaggi Immaginari tra Inferno e Paradiso”, tenutisi nel luglio 2009 in Piazza dei Ravennati a Roma.

Dante è uscito il 25 marzo 2023... dunque, per Dantedì! (Ascoltalo su Spotify.)



  Nicola Alesini: saxes, loops, loop machines, voce 
  Fabrizio Cicero: batteria


Tracklist
  1 "Nel mezzo del cammin" (4:09)
  2 "Nella città dolente" (6:15)
  3 "Caron Dimonio" (8:09)
  4 "L’Ora che volge" (6:39)
  5 "La bocca sollevò dal fiero pasto" (5:10)
  6 "Amor che…" (4:35)
  7 "Come sa di sale" (7:48)
  8 "La miseria" (4:14)
  9 "Diverse lingue" (7:00)
  10 "Quali colombe (3:14)
  11 "Ombre portate" (5:49)
  12 "Come d’autunno" (2:59)
  13 "A chi più sa più spiace" (5:43)
  14 "Vergine Madre" (3:23)


M.P. & Records
is a branch of G.T. Music Distribution di Antonino Destra
Via Municipio, 5
35019 TOMBOLO (Padova) ITALY Ph. +39 49 9470749
   email:
   mprecords@mprecords.it

                                                Link: Nicola Alesini su Spotify

 Un viaggio molto lungo quello di Nicola Alesini nel mondo della musica. E a un certo punto ecco l'incontro con l'autore della Divina Commedia, opera somma che, risaputamente, tratta proprio di un viaggio: un viaggio a tappe nei Tre Regni Ultraterreni. La musica spesso è come una nebbia blu, è evanescenza. Ma i brani - in questo come negli altri album del sassofonista romano -, avendo un titolo ben preciso, ci fanno collegare le note a un luogo o personaggio definito e, pur navigando nel sogno, l'ascoltatore si rende conto di avere a che fare con un messaggio netto e diretto. 

Qualitativamente, non c'è il minimo dubbio: il sax di Nicola Alesini è una garanzia; e alla qualità si abbina la forza narrativa. Ogni suo album ha un tema, un argomento, un concept centrale. Questo lavoro su Dante assomiglia, nelle risonanze, a Cities (uno degli output più noti di Alesini, registrato insieme a Saro Cosentino). Lì si trattava di passare di città in città; qui il viaggio ci porta da girone a girone. Ciò che maggiormente deve aver affascinato il musicista è il significato di certi canti danteschi, nonché il loro riscontro con la realtà odierna. Nella Commedia, abbiamo inoltre il topos della selva. E l'incanto dell'amore puro...

 Breve bio

Nicola Alesini è nato a Sanremo nel 1947. È ancora un bambino quando la sua famiglia si trasferisce a Roma. E, nella caput mundi, Nicola prenderà la laurea in Fisica.

Ancora adolescente, si appassiona per la musica: a tredici anni acquista un Melodica Honer e inizia lo studio del pianoforte. Sempre in età adolescenziale, si mette ad ascoltare dischi dei Soft Machine, Ornette Coleman, Gunter Shuller, Modern Jazz Quartet, i Nucleus di Ian Carr, Traffic, Weather Report. Proprio in questi ultimi, scopre l’amore verso il sassofono grazie a Wayne Shorter.



Le sue prime apparizioni pubbliche sono nel 1979 con il contrabbassista Gianluca Taddei. Parte poi una lunghissima discografia dove ogni contaminazione globale si fonde al jazz e alla musica elettronica: tale connubio (jazz + elettronica) diventa la cifra stilistica di Alesini ed è alla base della sua concezione di far musica.

Il musicista si muove sia nelle tradizioni, usufruendo delle atmosfere del Mediterranean Sound, sia nelle sperimentazioni, con riferimenti alla scuola jazzistica nord europea. Esordisce discograficamente nel 1988 con Mediterranea, insieme al pianista Andrea Alberti e al già citato Taddei. Suggestioni oniriche, introspezione, recupero della cantabilità e delle armonie del passato, oltre alla ricerca tecnica, sono gli ingredienti fondamentali delle sue composizioni, in una discografia già vasta e che si estende fino a oggi.

Nicola Alesini è stato anche sassofonista e storico collaboratore di fiducia di Claudio Lolli, nell'ultimo decennio di vita del cantautore bolognese. La cooperazione tra lui e Lolli ebbe inizio con l'album La scoperta dell'America, 2006, dove Alesini è presente nell'ultima traccia; dopodiché Lolli lo chiama a divenire suo arrangiatore e musicista anche per il futuro. 

In quello che risulterà essere il disco finale del rimpianto poeta-cantante, ossia Il Grande Freddo (2017), nella title track e poi nella riproposizione a chiusura del disco (la traccia n. 9: "Raggio di Sole [Il Grande Freddo Reprise]"), Nicola Alesini lascia la sua doppia firma, suonando magistralmente il tema e chiudendo l'album con una malinconica coda. Saranno anche le ultime note registrate da Claudio Lolli...

"Poesia senza parole": come tutti i brani del sassofonista. E come in Dante.



Ci sentiamo obbligati ad associare questo suo album sul celebre Vate a un altro suo prodotto, un prodotto recente: l'EP Un amore partigiano. E ciò perché siamo vicini al 25 aprile, in cui si celebra la liberazione dal nazifascismo, e non ancora lontani dallo scorso 25 marzo, che è appunto Dantedì.

Dante, già. In Dante stesso, il senso di giustizia e l'impegno civile sono ideali continuamente presenti, condizionandone le scelte di vita. L'Alighieri combatté persino in battaglie violente e sanguinose, rinunciando - sia pur involontariamente - alla libertà, dovendo subire la condanna dell'esilio...

Per Alesini la dedizione al bene comune è decisivo, come del resto testimoniato dalla sua partecipazione e presenza in manifestazioni e concerti di lotta; eppure, la sua musica risulta essere magia sonora, i suoi motivi, le arie, gli intercalari, non sono raffiche di mitra! L'impegno di Nicola Alesini si traduce nel sortilegio dei suoni.






            


Nicola Alesini usa i sassofoni attraverso gli effetti elettronici e, come detto, cerca di portare questi suoni anche alle ricorrenze e agli happenings di rilevanza sociale. (Per e con Articolo 21 per il giornalismo, Ossigeno per l'informazione, o l'ANPI.) Alesini è figlio di un partigiano (i suoi genitori si conobbero in Liguria durante la Resistenza: c'erano i rastrellamenti nazisti e sua madre, con l'aiuto delle suore, nascose il combattente Alesini nel "Castillo" di Sanremo). Proprio in ricordo dei suoi, nel 2022 il sassofonista ha pubblicato il suddetto Un amore partigiano: curiosamente, è lo stesso titolo del libro di memorie di Iole Mancini ("staffetta" delle Brigate Garibaldi), uscito nel medesimo anno; ma in realtà questo EP del musicista romano è nato come commento sonoro per il libro (e audiolibro) La ragazza nella foto - un amore partigiano, di Donatella Alfonso e Nerella Sommariva. Poi il lavoro di Alesini ha assunto una dimensione autonoma, divenendo un disco tutto suo sul tema della Resistenza. In Un amore partigiano, il sassofonista evoca, in maniera a tratti onirica, le gesta del padre in lotta contro fascisti e tedeschi. La fluida narrazione (che ricorda il flusso di coscienza nelle opere letterarie) riepiloga i racconti del genitore.

Nell'album Dante, la coscienza civile è ancora più arricchita di suggestioni e visioni. Anzi tale coscienza - com'è di fatto nella Divina Commedia - serve a traslare le visioni profetiche fino ai nostri giorni.
Letteratura, teatro, danza: Nicola Alesini spesso integra la sua musica con altre forme d'arte. Parola, gestualità e immagine si incontrano e si fondono nelle sue creazioni pentagrammate. Che, non per caso, sarebbero e sono ideali soundtrack cinematografici.


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Alesini ha lavorato con musicisti del calibro di Glen Velez, Hans Joachim Roedelius, David Sylvian, Roger Eno, David Thorn, Harold Budd, Steve Jansen, Richard Barbieri. Sylvian ha inserito due brani di Alesini nel suo doppio album antologico Anything and Nothing.




     Recenti collaborazioni

  Tim Bowness - Butterfly Mind  (Inside Out Music, Sony Music 2022)
   Nicola Alesini e Saro Cosentino - The Road To Now (Cat Sounds, 2022)
  Nicola Alesini e Theo Allegretti - In Search Of Light (Dodicilune Dischi, 2022)  

E poi c'è F.D.A., del 2006, dedicato a Fabrizio De André ed edito da il manifesto.  
Accolto con entusiasmo dalla critica, F.D.A. è un incontro con le musiche del grande artista genovese... senza voler per forza essere un disco di rielaborazioni di canzoni di De André. F.D.A. è un lavoro personalissimo di Nicola Alesini, in cui emerge il suo tipico stile a base di melodie e fraseggi che trasudano vita, passioni, sentimenti. In F.D.A., Alesini ha preso, di Faber, la nostalgia, l’ironia, l’amore e l’impegno, inserendovi  elementi della propria visionarietà compositiva. 12 pezzi, di cui 8 appartenenti al repertorio più conosciuto del primo De André: "Bocca di Rosa", "Amore che vieni amore che vai", "Il Testamento di Tito"... 4 sono i brani originali. Uno di questi, "Per F. & L.", ispirato all’incontro tra Fabrizio De André e Luigi Tenco, riesce particolarmente romantico e struggente, grazie anche alla straordinaria complicità dei Radiodervish, che con Alesini firmano il pezzo.

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Recensione di Cities (con Saro Cosentino)






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vvvvv Ultima aggiunta: "Atlantis" (Pallas)

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