12/31/22

Tributo a Eric Bouillette

 Cominciamo con un'anticipazione.

Per iniziativa anche di sua moglie, la musicista Anne-Claire Rallo, uscirà il  14 febbraio 2023 il "Volume I" di un doveroso omaggio a Eric Bouillette, noto come bravo violinista ma di fatto polistrumentista, titolare insieme a Clive Nolan del progetto Imaginaerium e fondatore di Nine Skies, Solar Supplice ecc.



Bouillette, che - lo ricordiamo - si è spento lo scorso agosto, era un maestro delle melodie dolci, delle atmosfere eteree, in ambito prog-rock sinfonico.

È già possibile prenotare il file digitale di questo Tribute to Eric Bouillette - Vol I, che esce per la label francese FTF.




Il 16 agosto 2022, Eric postava, sulla propria pagina di Facebook: "Life is such a gift! I have been blessed so many times, thank you my friends, thank you Lord".

Pochi giorni dopo, il grande musicista, che era attivo anche in Gran Bretagna, ci lasciava.

Si mostrava grato alla vita, che gli aveva concesso tante gioie, tanti incontri... e tanta musica. Ricordiamo alcuni dei suoi propri gruppi, insieme ad altri con i quali collaborava: Nine Skies, Nova Cascade, Drifting Sun, The RoomSolace Supplice...

Negli ultimi anni era stato molto attivo. Niente di cui sorprendersi, dato che si era fatto una nomea come session man. Tra le tante sue partecipazioni, da segnalare quella in Forsaken Innocence, dei Drifting Sunche forse è stato il miglior disco progressive del 2021. Vi  ha suonato il violino in una traccia e la chitarra in due altre tracce


Si era ammalato di cancro. Lo aveva rivelato a poche persone e intanto continuava a lavorare, silenziosamente, senza tregua. Fino a quando ha potuto. Probabilmente non voleva essere compatito e perciò lui e Anne-Claire cercavano di mantenere il doloroso segreto. Quando è stato pubblicato l'album dei Solace Supplice  ("sede" di un prog meno estatico del solito; questo gruppo fa un rock più hard e oscuro), in alcune recensioni si era intrufolata l'osservazione che quel disco sarebbe stato anche il loro ultimo - seppure nessuno specificasse il perché.
Verso la fine dei suoi giorni, per
Eric la musica era stata più che mai ragion d'essere, il motore della volontà di sopravvivenza. De facto, la sua grande passione eterna gli ha prolungato, sia pure di poco, la vita.

Le ultime cose che ha registrato in studio riguardano un album dei Nova Cascade. Oltre a un po' di altro materiale, che ovviamente è uscito - o ancora deve uscire - posthume 

Tra ambient e progressive rock: Nova Cascade. Nel 2019 hanno realizzato A Dictionary of Obscure Sorrows, con, nelle loro fila, Eric Bouillette (violino e 'lead guitar').

Postumo proprio come l'album di cui andremo ora a parlare: un concept dedicato alla casata dei Medici! Un'idea che, se non erriamo, ancora mancava nel pur ricco e variegato mondo del progressive rock. A realizzare tale storia, ci hanno pensato gli Imaginaerium, band formata da Eric Bouillette (composizione, arrangiamenti, tastiere, violino, mandolino), Clive Nolan (composizione, arrangiamenti, testi delle canzoni, tastiere, drum recording e ruolo canoro del personaggio di Rinaldo) & Laura Piazzai (canto - nel ruolo di "Contessina"). The Rise of Medici è uscito il 30 settembre 2022 ed è composto da vari capitoli che illustrano la vita di Cosimo e di sua moglie Contessina dei Bardi, nota anche come Contessina de' Medici. (Album disponibile su Bandcamp.)

L'incontro di Bouilette con la carismatica cantante Laura Piazzai, entrambi tra i protagonisti di The Lost Journals - un musical di Nolan -, ha dato il "la" a tale ambizioso progetto.

"Treachery" è il single tratto da The Rise Of Medici.

Alla realizzazione dell'opera hanno inoltre contribuito Andy Sears (canto – Cosimo), Elena Vladyuk (canto – Lucrezia), Mark Spencer (canto – Monks), Scott Higham (batteria), Bernard Hery (basso) e Isabella Cambini (arpa).


Il vuoto oscuro, il Nulla, era ancora di là da venire per Eric, quando lui e la sua consorte realizzarono questo "Dark Void". Correva l'anno 2012. Un brano davvero... "dark"! Quasi una triste profezia... Con Anne-Claire Rallo alla chitarra ed Eric Bouillette responsabile per: canto, chitarra, tastiere e arrangiamento.


La collaborazione con il bravissimo cantante Achraf El Asraoui (Nine Skies) ha portato - tra le altre cose - a questa particolare cover di "The Sound of Silence", celeberrima canzone di Simon & Garfunkel

(Anne-Claire al basso, Achraf alla voce ed Eric chitarra e arrangiamento.)





Come già sottolineato, la presenza di Eric Bouillette, il violinista e songwriter di Nizza, è servita a valorizzare, e di molto, i lavori di vari gruppi: Nine Skies, The Room, Solar Supplice, Imaginaerium... nonché gli ultimi due dei Drifting Sun, proiettando la validissima band inglese neoprogressive al livello massimo del rock sinfonico.

Questo è Planet Junkie, del 2019, l'album che ha preceduto il formidabile - e finora ultimo - lavoro dei Drifting Sun: Forsaken Innocence.
In Planet Junkie, Bouillette suona il violino solo sulle tracce 7 e 8, ma il suo spirito sembra aleggiare su tutte le composizioni...


Nonostante la morte prematura di Eric, avvenuta come detto nell'agosto scorso, il progetto Nine Skies continua (grazie anche alla moglie, Anne-Claire Rallo) e presto uscirà un nuovo album del gruppo: The Lightmaker, anche questo recante la forte impronta di Eric Bouillette. Allo stesso modo, continuano gli altri progetti - non tutti, ma molti - iniziati dallo straordinario polistrumentista. 

Questa è "Roses Never Hatch", dei francesi Nine Skies, dall'album Return Home.


The Room: uno dei gruppi che avevano accolto tra i propri ranghi il rimpianto  Bouillette. Un sestetto (almeno finché Eric ancora viveva) di rock melodico dalle varie influenze. Caught By The Machine (2019) è il loro ultimo - finora - album in studio.


Volentieri torniamo a risentirci i Nine Skies

Fin da quando debuttarono (nel 2017), sono sempre uguali a se stessi, senza mai annoiare, progressivamente complicati e poi di nuovo disinvolti e semplici, spesso struggenti. Nati come comune artistica, ai loro output prendono parte un bel numero di musicisti, scelti - e fino a poco tempo fa coadiuvati - dal leader Eric Bouillette. E spesso intervengono anche guests di caratura internazionale. 

Poca fortuna ha avuto solo il loro primo album, Return Home, cinque anni fa. Oggi i Nine Skies hanno parecchi fans e, con il recente 5.20 (pieno di armonie semplici e di melodie perlopiù lineari, ma con i caratteristici cambi di tempo), hanno proprio "spaccato", come si suol dire. 



Ma da risentire è anche il suddetto Return Home (l'incipit nella discografia del gruppo francese), con lunghi passaggi di impronta prog folk e qualche "uscita" jazz-rock. I testi sono di Anne-Claire. Eric figura al primo posto della line-up alle chitarre, al mandolino, al violino a agli arrangiamenti.


Come c'è scritto sull'homepage dei Nine Skies:

RIP – Forever with us and in our hearts – we love you more than everything



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12/30/22

Joy Unlimited

Storia di un gruppo tedesco che dal beat passò al blues-rock e alla psichedelia e da lì al prog, o meglio alla musica "seria" (balletti e spettacoli teatrali).

Vennero presi sotto contratto in Italia; pubblicarono persino un disco di bossanova. Quindi, lo scioglimento.


 Joy Unlimited: gruppo di Mannheim che fu attivo dal 1969 al 1977. Prog-rock con qualche aggiunta jazz e sperimentale... nei loro album "della maturità". Ma avevano iniziato con le canzoni beat (e soul, e blues-rock) e finirono per sfornare musica "seriosa" su richiesta: un paio di balletti (con prémiere al Nationaltheater di Mannheim!) e - nel 1975 - musica per la Bundesgartenschau ("mostra federale di giardinaggio"), sempre a Mannheim. Quest'ultima venne eseguita all'inaugurazione della manifestazione e trasmessa dalla televisione SWF (programma regionale). Come tema centrale, fungeva la cantata di un compositore di Mannheim vissuto al tempo di Mozart. In quell'occasione, i Joy Unlimited suonarono insieme alla Kurpfälzischen Kammerorchester, accompagnati da un coro di 500 persone (!). 



 Joy Fleming


Emanavano da un gruppo pop e beat che si chiamava Joy & The Hit Kids,  attivo dal 1966. La cantante era Joy (più tardi protagonista di una carriera solista come Joy Fleming, ma il suo vero nome era Erna Liebenow).


Con e per Joy, e ben presto senza di lei, nei Joy Unlimited suonarono:


Hans W. Herkenne (batteria, percussioni), Albin Metz (tromba, basso), Roland Heck (organo, pianoforte, vibrafono, marimba, percussioni, canto), Dieter Kindl (basso, chitarra, percussioni), Gerd Köthe (sassofono, flauto), Klaus Nagel (chitarra, percussioni, flauto e altri fiati) & Hans Lingenfelder (chitarra). Le due "menti" dei Joy Unlimited versione "prog" sarebbero stati Heck e Köthe.


L'esordio nel 1970, con un bell'album blues-rock (e funky e psych) dal titolo Overground, dove risaltano le doti canore di Joy ma anche l'abilità tecnica dei musicisti.

Poi, il maestro di ballo del teatro di Bonn, Lothar Höfgen, ebbe l'idea di un balletto su musica rock: fu coì che mutò lo stile della band.

Scrissero dunque Schmetterlinge ("Farfalle"), alcune parti di cui vennero mostrate dall'emittente SWF, con un buon lavoro compiuto dal coreografo e cantante americano Lester Wilson, che aveva fatto parte del cast originale di Hair.  

Quando Joy decise di dare la stura a una propria carriera (1971), il gruppo insistette su questa strada "colta". Anche Reflections (l'album del 1973) fu composto come musica per  balletto. Joy fu sostituita da un cantante maschile: Ken Traylor, uno statunitense che, prima di allora, aveva avuto poche esperienze.



Minne, prog-folk basato su leggende e storie del Medioevo, è del 1975. (Con "Minne", allora si intendeva la passione sfrenata di un cavaliere per una donna anche già sposata. Più in generale, il termine indicava l'amore, il corteggiamento.)  Qui abbiamo i testi in tedesco e non c'è più l'apporto vocale di Traylor.


 La copertina di Schmetterlinge








Curiosità: ancora prima di Reflections, erano stati brevemente scritturati da un'etichetta di Genova: la Devega Records, che acquisì i diritti dal Badenia Verlag. Questa pubblicò nel 1972 Instrumental Impressions, distribuito solo in Italia... con riscontro di pubblico alquanto scarso. E nel 1977, sempre in Italia, uscì per la Fonit Cetra Soul, Rock and Bossa Nova, con il medesimo risultato. (Sulla copertina dell'LP appariva il moniker The Joy Unlimited Group and The Continentals; quest'ultima era l'orchestra, sempre tedesca, che li aveva accompagnati in quell'insolita avventura). Dopodiché, i Joy Unlimited si sciolsero.

 Un'immagine dello spettacolo Minne





 Roland Heck

 Presi sotto contratto dalla BASF




 L'album del 1973



Un gruppo, in fondo, di successo: i tedeschi Joy Unlimited

Roland Heck & Gerd Köthe (foto sotto) si misero poi a comporre canzoni per svariati cantanti e gruppi tedeschi e agirono come produttori.