10/31/23

Il folk / ethno dei Glad Tree

    #folk #progfolk #worldmusic #ethnojazz


Glad Tree - Bambù (2021)

Il trio torinese Glad Tree (i cui due membri inamovibili sono Marcello Capra e Lanfranco Costanza) è capace di farci sognare trasportandoci in regioni del mondo - e dello spirito - che oscillano tra zone desertiche e altre amazzoniche, tra Sud e Nord del pianeta Terra: ora occhieggiamo una qualche giungla d'asfalto ma subito dopo siamo più definitivamente proiettati in un paesaggio biologicamente (e spiritualmente) pulito.
Dopo il debutto Onda Luminosa (2015, con Kamod Raj Palampuri alla tabla e alla voce) e il sequel Ostinatoblu (2017, con Mario Bruno al corno e alle tastiere), i Glad Tree cavalcano ancora positivamente le frequenze di una world music, musica del mondo appunto, raffinata, infusa talvolta di blues sopra un humus jazzistico; e - si direbbe - sempiterna.




Line-up in Bambù:

 Marcello Capra acoustic guitars, Lanfranco Costanza flutes, harmonica, voice, Max Andreo percussion

Capra è stato nella formazione originale dei Procession (info in inglese su questa "storica" band su Prog Archives).

Onda Luminosa è un album acustico essenzialmente di ethno music con gocce di blues e jazz.
Ostinatoblu vede Marcello Capra alla chitarra elettrica, come ai tempi dei Procession; e a questo proposito vi si segnala un come-back: Mario Bruno, vecchio membro dei Procession, partecipa al disco suonando il corno e le tastiere.
Bambù, ostinatamente ethno-folk con suggestioni esotiche ma a tratti anche sperimentali, contiene brani come "Bambù", "Memories" e "Mongolian Knight".


"Bambù" ( video promozionale di RadiciMusic Records)

Su YouTube, il Maestro di flauto traverso Lanfranco Costanza spiega i diversi tipi di flauto (da quelli classici ai più esotici).

Aria Mediterranea, album solista del 1978 di Marcello Capra


10/26/23

Arriva, dopo sei anni, il nuovo album di Marco Machera: 'Dormiveglia'

Mutamenti di frequenza su un sottile filo melodico



Apprendiamo che il 16.11.2023 gli Stick Men saranno in Italia.

L'occasione è un concerto di presentazione dell'album Dormiveglia, di Machera (registrato al Trevirés Home Studio a Brussels, Belgio, tra il 2019 e il 2022 e con registrazioni aggiuntive fatte in Italia, Messico, Inghilterra, U.S.A.). 

Il luogo del concerto: l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Per chi non lo sapesse, gli Stick Men sono Tony Levin, Pat Mastelotto e Markus Reuter.

 Marco Machera e Tony Levin

Marco Machera ha sempre saputo convogliare ospiti importanti verso i suoi progetti. Giorno 23 ottobre è già uscito il singolo d'anteprima, "Building Homes" che, guarda caso, vede tra i musicisti Levin e Mastelotto. Un altro collaboratore di spicco nell'album è Steve Jansen (ex Japan).

 Dormiveglia, che contiene 9 songs (la più lunga dura appena sotto i 6 minuti), uscirà il 3 novembre per l'etichetta Baracca & Burattini, distribuita da G.T. Music. Noi abbiamo già dato un ascolto; un ascolto triplo, accurato e approfondito.  


"Il video di "Building Homes" è stato realizzato tramite intelligenza artificiale “guidata” da Marco Machera e dall’artista Alessandra Condello, che indaga costantemente il rapporto dialogico tra arte tradizionale e IA.

Videoediting del brano elaborato da OndemediE per il canale YouTube di Micio Poldo Edizioni Musicali.


Prima considerazione: Machera ha una voce dolce e malinconica simile a quella del cantautore Maximilian Hecker ("The Days Are Long and Filled With Pain") ed è di casa in un minimalismo dalle atmosfere sì rarefatte ma tendenti a evolversi in sperimentalismo colto. 

Alcuni brani sono iterativi, con certo accompagnamento in loop; ma l'aggettivo "iterativo" non è per forza sinonimo di "piatto", "noioso". I patterns che si ripetono sono, anzi, la tavolozza su cui seminare pennellate suggestive.

 Con Pat Mastelotto


"Dearest Fools", il pezzo che apre l'album, è quello che io personalmente avrei scelto per fare la promotion di Dormiveglia. Che poi può sembrare bizzarro il nome in italiano per un album di canzoni in lingua inglese. Tra l'altro, la traccia n. 5, intitolata "Dormiveglia", è anch'essa cantata in inglese. Beh, non è difficile intravedere qui un'operazione voluta: l'artista desidera sdoganare un vocabolo del nostro idioma - dal suono magico o comunque misterioso -, a mo' di shibboleth, nelle coscienze anglosassoni!

 "Dearest Fools" è contraddistinta da una sorta di fragilità, un senso di intimità dalle sfumature arcane (e con la tempesta sempre dietro l'angolo): caratteristica, questa, di gran parte della musica di Machera. L'opener viene arricchito da un bel rumore "random" / d'effetto, nonché da un ancora più bello - e pressoché cameristico - clarinetto. 


"Dearest Fools"

Piano: Paolo Iannattone

Clarinetto: Beth Fleenor

Basso, voce, sintetizzatori, percussioni: Marco Machera

Batteria, percussioni: Pat Mastelotto



“Non faccio musica, la faccio accadere.”
(Marco Machera)





Si continua sulla stessa falsariga in "Lost + Found", stavolta con il sax al posto del clarinetto a fare sia da contraltare sia da compagno al cantato. Traccia molto bella e "weird". 


"Lost + Found"

Batteria: Pat Mastelotto

Sassofono: Frank Ultra

Basso, voce, piano elettrico, percussioni, campionamenti: Marco Machera

Post-produzione: Bill Munyon


"Building Homes", terzo titolo, è tra Peter Gabriel e i Sigur Ros. Io trovo questo brano più petergabrieliano, comunque. Si tratta del single che si è voluto scegliere, probabilmente anche data la caratura di Levin e Mastelotto. (Quest'ultimo, Pat, suona ad ogni modo in quasi tutti gli altri brani.)


"Building Homes"

Batteria: Alessandro Inolti

Taos drums, percussioni: Pat Mastelotto

Basso: Tony Levin

Voce, tastiera: Marco Machera

Armonium, sintetizzatori: Eugene

Cori: Aria Falco






Si passa a "Within the Words", che fa un passo in avanti in fatto di ritmo. Mirabili le chitarre e anche i cori.


"Within the Words"

Batteria: Pat Mastelotto, Alessandro Inolti

Chitarra: Julia Zenteno, Jorge Chacón

Basso, voce, tastiera, campionamenti, percussioni: Marco Machera

Cori: Vittoria Mariani

Post-produzione: Bill Munyon

 Con Susanna Buffa
 A Bruxelles
 In Texas




"Dormiveglia" ci sorprende, come detto, con il testo in inglese e ci rimanda alla copertina, dove la modella Alexia Frangos presta il suo volto precisamente all'idea di un sonno pronto a trasformarsi in veglia e viceversa.


"Dormiveglia"

Batteria: Alessandro Inolti

Arrangiamento archi: Francesco Zampi

Piano Rhodes, cassetti: Eugene

Basso, voce, programmazioni: Marco Machera


"Trains (They Might Have Been There)", dedicato alla memoria del musicista Andrea Gastaldello, e "The Empty Mind", avvicinano più che mai Machera a Maximilian Hecker; e un po' anche ai Travis e ai Dakota Suite. "The Empty Mind", in particolare, trasporta l'ascoltatore ad altezze quasi tibetane. A noi è piaciuta tanto.


"Trains (They Might Have Been There)"

Sintetizzatori, campionamenti, voce, basso: Marco Machera

Bass VI: Julie Slick

Batteria: Alessandro Inolti

Cori: Susanna Buffa



"The Empty Mind"

Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto

Arrangiamento archi, post-produzione: Francesco Zampi

Voce, tastiera, basso, campionamenti, loop: Marco Machera

Piano: Darío Acuña

Tromba: John Porno

Post-produzione: Bill Munyon



"The Nest" è un'amabile falsa nenia (un po' come "Trains") con un ispirato coro di sirene. Si spazia, senza tuttavia tradire l'intento minimalista.


"The Nest"

Elettronica, programmazioni: Steve Jansen

Basso, voce, tastiera, campionamenti: Marco Machera

Sintetizzatori: Eugene

Cori: Susanna Buffa



"Did You Get What You Wanted?" chiude l'opera degnamente, con effetti di nastro all'incontrario e risucchi sonori interessanti, il tutto impreziosito da un'ottima coda che lascia aperta ogni questione e non scade in una risoluzione banale. 


"Did You Get What You Wanted?"

Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto

Voce, tastiera, basso, campionamenti: Marco Machera

Post-produzione: Bill Munyon




MARCO MACHERA - Biografia


Autore e musicista, attivo sia in studio che dal vivo (tra le varie collaborazioni, quelle con il compositore italiano TehoTeardo, il chitarrista Paul Gilbert, la cantante Chrysta Bell, con Steven Wilson). Ha frequentato per due anni consecutivi il workshop “Three of a Perfect Pair” negli Stati Uniti, sotto la guida dei musicisti (membri dei King Crimson, e non solo) Adrian Belew, Tony Levin e Pat Mastelotto. Ha aperto i concerti di vari artisti internazionali, tra cui Marillion, Stick Men, O.R.k., Adrian Belew.

Nel 2012 esce il suo primo album solista, One Time, Somewhere. L’album viene accolto favorevolmente da pubblico e critica. Steve Hackett, storico chitarrista dei Genesis, lo definisce un lavoro «veramente bello e ben realizzato». In quello stesso anno comincia una fruttuosa collaborazione con la bassista americana Julie Slick, con la quale fonderà la band EchoTest. Con questo progetto realizza diversi album ed effettua concerti in Europa e negli U.S.A.

 Con Julie Slick (EchoTest)

 

Dopo un secondo disco (Dime Novels, 2014), nel settembre del 2017 esce Small Music From Broken Windows, concept ispirato al racconto "L’estraneo", di H.P. Lovecraft. Secondo Classic Rock, l'album è tra le dieci migliori uscite italiane del 2017.

                     E ora - nel 2023 - è la volta di Dormiveglia. 

(Acquistalo sullo shop di G.T. Music!)




e:





10/07/23

'Il Domenicano Bianco'

 Il dark prog - visionario e lisergico - de Il Segno Del Comando

 

Ascoltalo su Spotify


La storia de Il Segno Del Comando l'avevamo scritta fino al 2018. 

Puoi leggerla qui [clicca!].

Ma il loro è un romanzo, ormai, e occorrerebbe dunque espandere la narrazione su centinaia di pagine. Noi vogliamo riassumere, in breve, il cammino straordinario di questo gruppo di Genova, capitanato da Diego Banchero.



Nato appunto nella Città della Lanterna nel 1995 come progetto da studio, Il Segno Del Comando realizza il primo LP l'anno successivo per la Black Widow Records. Il disco ruota attorno al famoso romanzo di Giuseppe D’Agata Il Segno del Comando, dal quale è tratto lo sceneggiato che ha dato il via alla lunga serie di produzioni, dedicate al mistero, prodotte della RAI negli Anni Settanta. (Che tempi mitici!)



Goblin, Jacula e Il Balletto di Bronzo sono alcune delle band che fanno da madrine allo stile jazz-rock-prog-dark-soundtrack del nuovo gruppo. 

Il secondo full lenght, Der Golem, esce nel 2001 sempre per BWR (l'etichetta di Massimo Gasperini). A differenza del predecessore, questo lavoro è caratterizzato per lo più dal recupero di sonorità e stilemi di costruzione melodica tipici della tradizione Mitteleuropea che vengono riutilizzati e coniugati ad un approccio squisitamente sperimentale. Stavolta l'ispirazione testuale la dà un libro di Gustav Meyrink: Der Golem, appunto.

[Meyrink: autore di romanzi gotici, horror e dintorni, non privi di significati reconditi collegati anche alla realtà del suo tempo.]

Essendo un gruppo che arruola da sempre musicisti coinvolti stabilmente in altri progetti, Il Segno Del Comando resta inattivo fino al 2010 (malgrado non manchino idee e materiale per concretizzare nuovi lavori), anno in cui, per volontà della Black Widow e di Diego Banchero, torna a registrare con un ulteriore e importante cambiamento di formazione (lo stesso Banchero si trova a gestirne da solo la leadership). La band partecipa a un tribute album dedicato ai Pierrot Lunaire, che viene pubblicato dalla vicentina MP Records. Subito dopo, i musicisti rifiniscono il loro prossimo LP.

È un concept che trae ispirazione dal romanzo Il Volto Verde di Gustav Meyrink, uno dei punti cardine del testamento esoterico dello scrittore austriaco.

Nel maggio 2017 Il Segno Del Comando realizza un CD autoprodotto in edizione limitata (100 copie): ...AL PASSATO, AL PRESENTE, AL FUTURO... LIVE IN STUDIO. [Disponibile su Bandcamp.]

Esce poi, nel novembre 2018, L'Incanto dello Zero. (Leggi tutto, fin nei particolari, nel nostro articolo del 2020.)

Dal 2020 a oggi la formazione si esibisce dal vivo in più occasioni: al 'Black Water's Prog Nights Fest' (Boffalora) con artisti del calibro di Jumbo, Aldo Tagliapietra (Le Orme), Martin Barre (Jetro Tull). Quindi aprendo la data genovese del 5 febbraio 2020 del Banco del Mutuo Soccorso al teatro Politeama. Partecipando poi a luglio al 'Porto Antico Progfest' assieme a Jus Primae Noctis e al Balletto di Bronzo. Suonando in Olanda, nel prestigioso locale prog 't-Blok', nell'ottobre 2022. Ed eccoci finalmente all'album attuale - uscito ufficialmente il 1° settembre per Nadir Music; la distribuzione fisica è stata affidata a Black Widow Records mentre quella digitale è gestita da Believe. 

Il Domenicano Bianco è un concept basato sul romanzo Der Weisse Dominikaner di Meyrink. 

L'opera, dunque, completa la trilogia "meyrinkiana", dopo i due precedenti lavori dedicati ad altrettanti libri dello stesso autore (Der Golem, 2002, e Il Volto Verde, 2013). 

È il sesto album ufficiale della band, che ha presentato quest'ultima sua fatica durante il festival '2 Days Prog + 1' di Revislate (Veruno), partecipando a un’edizione ricca di nomi prestigiosi (Ozric Tentacles, Unitopia, Big Big Train, Pain of Salvation, ecc.).



Il Domenicano Bianco è stato pubblicato in tre versioni differenti: CD, Vinile e Limited Edition Boxset




Il Segno del Comando is [line-up attuale]


Diego Banchero: bass 

Davide Bruzzi: guitars, keyboards 

Roberto Lucanato: guitars 

Riccardo Morello: lead and backing vocals 

Beppi Menozzi: keyboards 

Fernando Cherchi: drums 


[Tranne Menozzi, importante new entry, erano tutti già presenti fin da Il Volto Verde. (Ma quello di Menozzi è al contempo un come-back, avendo il tastierista fatto parte della band per L'Incanto dello Zero.)]


Recorded, mixed and mastered at Nadir Music – Genova 

Sound Engineering, mixing, mastering and executive production: Tommy Talamanca 

Lyrics: Diego Banchero 

Music: Diego Banchero, except “La Testa di Medusa” by Beppi Menozzi 


Arrangements: Davide Bruzzi and Il Segno del Comando 

Concept: Cristian Raimondi, Paolo Puppo and Diego Banchero 

Esoteric Research Director: Cristian Raimondi

Digital painting: Paolo Puppo 

Artwork: Paolo Puppo 

Photos: Danilo Olivieri, Giorgio Allemanni, Maria Teresa Pace 

Artistic Direction: Diego Banchero 

Production: Il Segno del Comando, Paolo Puppo, Cristian Raimondi 


Inspired by the novel Il Domenicano Bianco (Gustav Meyrink) 

 

L'album su Youtube 




Sinfonia dell'inquietitudine, marcia di spettri oppressi e opprimenti, chitarre hard, metal, mai didascaliche e che servono da ordigni liberatori. La melodia gobliniana che fa da anticipatrice alla migliore cavalcata rock. L'organo da chiesa a evocare le segrete di monasteri, di case antiche, e ancora le straordinarie chitarre, insieme alle tastiere sapienti. 

Musica varia e mai scevra di tensione. E un testo meraviglioso, goth, oscuro e con riverberi di poesia psichedelica. 


   Side A 

Il Libro Color Cinabro (3’37’’) 

La Bianca Strada (8’33’’) 

Il Domenicano Bianco (7’18’’) 

Ofelia (5’39’’) 


   Side B 

La Testa di Medusa (1’56’’) 

Il Dissolvimento del Corpo con la Spada (9’06’’)

Missa Nigra 2021 (8’18’’) 

Solitudine (2’49’’)

 

***

 

                 Il Domenicano Bianco’s Lyrics 


   Side A 


Il Libro Color Cinabro (M: Diego Banchero) 



                    La Bianca Strada (L & M: Diego Banchero) 

Solo quando il terrore domina l’impero dei sensi l’uomo è spinto a cercare 

Quegli aspetti del proprio essere negli occhi dei quali egli non riesce a guardare 

Se l’esitare rende inerti i tuoi simili peregrinare è tra le tue attitudini 

Corri e accendi i lampioni fino a che di sua volontà il sole risorgerà 

Ogni cosa che accade non è mai priva di un preciso senso nel tuo cammino 

E’ l’infinito il giaciglio dell’eternità l’ego tuo immortale l’animale sottometter saprà 

Lungo la bianca strada scoprirai gemme destinate a chi nel camminare 

Tutta la sua attenzione dedica per il gusto di un indefinito viaggiare 

Per nuove mete volerai senza ostacoli senza curarti degli attuali tuoi limiti 

Senza più alcun bisogno di un maestro tangibile accogli l’arte da una bocca invisibile 



                    Il Domenicano Bianco (L & M: Diego Banchero) 

Rintocchi stonati che come dardi di balestra caricata ad agonia, la mia 

Mi centrano mentre l’ipnosi indotta dalla nebbia sui miei sensi gioca di, malìa 

Chi nel torpore indugerà certo non coglierà 

Il caldo soffio incorporale dell’immortalità 

La sua visione non dà timore ma grande soavità

Splende il suo candido saio dimora di pura santità

La nostra speranza è che il viandante senza tempo in viaggio verso l’aurea via, l’Elia 

Recida gli anelli delle catene primordiali giogo dell’umanità, viltà 

Egli è il giardino e gli alberi noi che prosperano in lui 

Pietosa guida che svelerà l’eterna verità 

La sua visione non dà timore ma grande soavità

Splende il suo candido saio dimora di pura santità

La sua visione non dà timore ma grande soavità

Splende il suo candido saio dimora di pura santità


                       Ofelia (L & M: Diego Banchero) 

Respiro nostalgia 

Mista a infelicità 

La gabbia del mio cuore

A stento fermar sa 

Ogni memoria che 

Cerca di ritornare 

Recando il tuo ricordo 

Ancora per ferire 

No, non mi è data sai nessuna immunità per il dolore 

Che nonostante lui mondato abbia qualunque mio peccato 

Vivo tutta l’ansietà della mia precarietà

e attendo il giorno in cui raggiungerò

il regno della giovinezza in cui mi attendi 

I nostri giorni che Sono vivi dentro me 

Mi aprirono la via 

Di una felicità 

Che come una chimera 

Prima d’allora aveva 

Volato troppo in alto 

Per essere afferrata 

Di rinunciare a noi infine tu mi chiedesti e ti deposi là 

Nella terra del giardino nel quale il nostro fuoco arse 

Vivo tutta l’ansietà della mia precarietà e attendo 

il giorno in cui raggiungerò

il regno della giovinezza in cui mi attendi 

Vivo tutta l’ansietà della mia precarietà e attendo 

il giorno in cui raggiungerò

il regno della giovinezza in cui mi attendi 



   Side B 


                       La Testa di Medusa (M: Beppi Menozzi) 



                        Il Dissolvimento del Corpo con la Spada (M: Diego Banchero) 



                         Missa Nigra 2021 (L & M: Diego Banchero)

Imperturbabile muovi il tuo passo 

Pur consapevole che sono dietro te

Verso la trappola tesa con cura 

Tu mi conduci fiera e sicura 

Attorno al tavolo tetre figure 

Ricca platea di cupe creature 

Pronta la sedia c’è su cui sedere 

La donna in maschera vuole parlar con me

Suggestionabile la messa in scena 

Danza lisergica che mi trascina

Presa nel vortice la mente accelera 

Chi cerca verità certo si perderà 

La scia di sangue seguirà 

Chi tornerà dall’aldilà 

 


                       Solitudine (M: Diego Banchero) 

 

*** 





IL SEGNO DEL COMANDO - Biography: Italian Version  


                           English version 


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