Mutamenti di frequenza su un sottile filo melodico
Apprendiamo che il 16.11.2023 gli Stick Men saranno in Italia.
L'occasione è un concerto di presentazione dell'album Dormiveglia, di Machera (registrato al Trevirés Home Studio a Brussels, Belgio, tra il 2019 e il 2022 e con registrazioni aggiuntive fatte in Italia, Messico, Inghilterra, U.S.A.).
Il luogo del concerto: l’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Per chi non lo sapesse, gli Stick Men sono Tony Levin, Pat Mastelotto e Markus Reuter.
Marco Machera ha sempre saputo convogliare ospiti importanti verso i suoi progetti. Giorno 23 ottobre è già uscito il singolo d'anteprima, "Building Homes" che, guarda caso, vede tra i musicisti Levin e Mastelotto. Un altro collaboratore di spicco nell'album è Steve Jansen (ex Japan).
"Il video di "Building Homes" è stato realizzato tramite intelligenza artificiale “guidata” da Marco Machera e dall’artista Alessandra Condello, che indaga costantemente il rapporto dialogico tra arte tradizionale e IA.
Videoediting del brano elaborato da OndemediE per il canale YouTube di Micio Poldo Edizioni Musicali.
Prima considerazione: Machera ha una voce dolce e malinconica simile a quella del cantautore Maximilian Hecker ("The Days Are Long and Filled With Pain") ed è di casa in un minimalismo dalle atmosfere sì rarefatte ma tendenti a evolversi in sperimentalismo colto.
Alcuni brani sono iterativi, con certo accompagnamento in loop; ma l'aggettivo "iterativo" non è per forza sinonimo di "piatto", "noioso". I patterns che si ripetono sono, anzi, la tavolozza su cui seminare pennellate suggestive.
"Dearest Fools", il pezzo che apre l'album, è quello che io personalmente avrei scelto per fare la promotion di Dormiveglia. Che poi può sembrare bizzarro il nome in italiano per un album di canzoni in lingua inglese. Tra l'altro, la traccia n. 5, intitolata "Dormiveglia", è anch'essa cantata in inglese. Beh, non è difficile intravedere qui un'operazione voluta: l'artista desidera sdoganare un vocabolo del nostro idioma - dal suono magico o comunque misterioso -, a mo' di shibboleth, nelle coscienze anglosassoni!
"Dearest Fools" è contraddistinta da una sorta di fragilità, un senso di intimità dalle sfumature arcane (e con la tempesta sempre dietro l'angolo): caratteristica, questa, di gran parte della musica di Machera. L'opener viene arricchito da un bel rumore "random" / d'effetto, nonché da un ancora più bello - e pressoché cameristico - clarinetto.
"Dearest Fools"
Piano: Paolo Iannattone
Clarinetto: Beth Fleenor
Basso, voce, sintetizzatori, percussioni: Marco Machera
Batteria, percussioni: Pat Mastelotto
“Non faccio musica, la faccio accadere.”
(Marco Machera)
Si continua sulla stessa falsariga in "Lost + Found", stavolta con il sax al posto del clarinetto a fare sia da contraltare sia da compagno al cantato. Traccia molto bella e "weird".
"Lost + Found"
Batteria: Pat Mastelotto
Sassofono: Frank Ultra
Basso, voce, piano elettrico, percussioni, campionamenti: Marco Machera
Post-produzione: Bill Munyon
"Building Homes", terzo titolo, è tra Peter Gabriel e i Sigur Ros. Io trovo questo brano più petergabrieliano, comunque. Si tratta del single che si è voluto scegliere, probabilmente anche data la caratura di Levin e Mastelotto. (Quest'ultimo, Pat, suona ad ogni modo in quasi tutti gli altri brani.)
"Building Homes"
Batteria: Alessandro Inolti
Taos drums, percussioni: Pat Mastelotto
Basso: Tony Levin
Voce, tastiera: Marco Machera
Armonium, sintetizzatori: Eugene
Cori: Aria Falco
Si passa a "Within the Words", che fa un passo in avanti in fatto di ritmo. Mirabili le chitarre e anche i cori.
"Within the Words"
Batteria: Pat Mastelotto, Alessandro Inolti
Chitarra: Julia Zenteno, Jorge Chacón
Basso, voce, tastiera, campionamenti, percussioni: Marco Machera
Cori: Vittoria Mariani
Post-produzione: Bill Munyon
"Dormiveglia" ci sorprende, come detto, con il testo in inglese e ci rimanda alla copertina, dove la modella Alexia Frangos presta il suo volto precisamente all'idea di un sonno pronto a trasformarsi in veglia e viceversa.
"Dormiveglia"
Batteria: Alessandro Inolti
Arrangiamento archi: Francesco Zampi
Piano Rhodes, cassetti: Eugene
Basso, voce, programmazioni: Marco Machera
"Trains (They Might Have Been There)", dedicato alla memoria del musicista Andrea Gastaldello, e "The Empty Mind", avvicinano più che mai Machera a Maximilian Hecker; e un po' anche ai Travis e ai Dakota Suite. "The Empty Mind", in particolare, trasporta l'ascoltatore ad altezze quasi tibetane. A noi è piaciuta tanto.
"Trains (They Might Have Been There)"
Sintetizzatori, campionamenti, voce, basso: Marco Machera
Bass VI: Julie Slick
Batteria: Alessandro Inolti
Cori: Susanna Buffa
"The Empty Mind"
Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto
Arrangiamento archi, post-produzione: Francesco Zampi
Voce, tastiera, basso, campionamenti, loop: Marco Machera
Piano: Darío Acuña
Tromba: John Porno
Post-produzione: Bill Munyon
"The Nest" è un'amabile falsa nenia (un po' come "Trains") con un ispirato coro di sirene. Si spazia, senza tuttavia tradire l'intento minimalista.
"The Nest"
Elettronica, programmazioni: Steve Jansen
Basso, voce, tastiera, campionamenti: Marco Machera
Sintetizzatori: Eugene
Cori: Susanna Buffa
"Did You Get What You Wanted?" chiude l'opera degnamente, con effetti di nastro all'incontrario e risucchi sonori interessanti, il tutto impreziosito da un'ottima coda che lascia aperta ogni questione e non scade in una risoluzione banale.
"Did You Get What You Wanted?"
Batteria, elettronica, percussioni: Pat Mastelotto
Voce, tastiera, basso, campionamenti: Marco Machera
Post-produzione: Bill Munyon
MARCO MACHERA - Biografia
Autore e musicista, attivo sia in studio che dal vivo (tra le varie collaborazioni, quelle con il compositore italiano TehoTeardo, il chitarrista Paul Gilbert, la cantante Chrysta Bell, con Steven Wilson). Ha frequentato per due anni consecutivi il workshop “Three of a Perfect Pair” negli Stati Uniti, sotto la guida dei musicisti (membri dei King Crimson, e non solo) Adrian Belew, Tony Levin e Pat Mastelotto. Ha aperto i concerti di vari artisti internazionali, tra cui Marillion, Stick Men, O.R.k., Adrian Belew.
Nel 2012 esce il suo primo album solista, One Time, Somewhere. L’album viene accolto favorevolmente da pubblico e critica. Steve Hackett, storico chitarrista dei Genesis, lo definisce un lavoro «veramente bello e ben realizzato». In quello stesso anno comincia una fruttuosa collaborazione con la bassista americana Julie Slick, con la quale fonderà la band EchoTest. Con questo progetto realizza diversi album ed effettua concerti in Europa e negli U.S.A.
Dopo un secondo disco (Dime Novels, 2014), nel settembre del 2017 esce Small Music From Broken Windows, concept ispirato al racconto "L’estraneo", di H.P. Lovecraft. Secondo Classic Rock, l'album è tra le dieci migliori uscite italiane del 2017.
E ora - nel 2023 - è la volta di Dormiveglia.
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